Le “nuove povertà”, quello spazio di vita nuovo a Monteprandone…

di ROSITA SPINOZZI –

Ben vengano le iniziative che, in termini concreti, mirano a risolvere le reali necessità di persone in difficoltà. Se poi tra queste ci sono anche padri separati a basso reddito, giovani privi di lavoro e abitazione, donne vittime di tratta, allora l’iniziativa diventa un progetto meritevole di solide basi. Motivo per cui, anche se la notizia è già stata data, trovo opportuno attribuire ulteriore risalto alla buona volontà con cui la Fondazione Carisap, l’associazione Santa Teresa da Avila Onlus insieme alla Fondazione Maria Rosa Novelli e Carlo Sgariglia Onlus, hanno dato vita a un progetto dall’esplicativo titolo “Aggiungi un posto…anche per me”, nato per dare una risposta ai bisogni evidenziati dalla Caritas diocesana. L’intento è quello di realizzare alloggi gratuiti a diposizione della Caritas di San Benedetto del Tronto, che ha già preso in carico 11 donne e 4 giovani in difficoltà, in attesa della nascita di un’altra struttura che, grazie alla collaborazione della Fondazione Novelli Sgariglia, potrà accogliere 10 padri separati. L’edificio in fase di ristrutturazione si trova a Monteprandone, ed è collocato di fronte al Centro Pacetti, vicino alla parrocchia Regina Pacis. Lontana l’idea di creare soltanto dormitori, perché il progetto ha davvero un raggio di azione molto più ampio in quanto include attività di sostegno psicologico, traducibili in servizi di orientamento, ascolto, consulenza psicologica e legale. Un’esigenza che nasce per andare incontro alle cosiddette “nuove povertà”, rappresentate anche dalla difficile situazione dei padri separati e a basso reddito. Alla base di tutto c’è il rispetto, fondamentale per far crescere qualsiasi tipo di comunità. I fatti di cronaca odierna ci mettono di fronte a una terribile realtà in cui il debole è sempre maltrattato, non a caso il fenomeno nefasto delle baby gang sta riempiendo ogni giorno le pagine di cronaca locale e nazionale. A tal proposito, il progetto che si svilupperà a Monteprandone potrebbe dare modo ai padri separati di effettuare anche un’attività di tutoraggio nei confronti dei ragazzi. L’obiettivo? Lavorare insieme per raggiungere una certa autonomia, non mancando di offrire opportunità lavorative ai giovani. Unico “limite”, peraltro comprensibile, è quello di non poter ospitare persone affette da alcolismo, droga e problemi psichici in quanto lo staff non ritiene di avere le capacità necessarie per affrontare situazioni che richiedono un intervento di diversa natura. In conclusione, se pensiamo che la crisi ha allontanato molte aziende da Monteprandone, l’idea che nasca un luogo di accoglienza così ben strutturato fa ben sperare. Soprattutto da un punto di vista umanitario, viste le nobili finalità di un progetto – accolto con entusiasmo e gratitudine dal sindaco Stefano Stracci – che ha tutte le carte in regola per diventare una risorsa per il territorio. Qualcosa si sta muovendo nella nostra realtà locale e, quando a prendere il sopravvento sull’immobilità sono progetti come “Aggiungi un posto…anche per me”, in piena sinergia con lo spirito umanitario di Rosa Novelli il cui pensiero principale è sempre stato quello di aiutare il prossimo, allora è bene essere propositivi. A Monteprandone, dunque, ci sarà uno spazio di vita nuovo in cui persone bisognose avranno il supporto di uno staff qualificato. Un luogo in cui ognuno potrà recuperare la dignità, di uomo e di donna, per tornare a percorrere il proprio cammino con uno sguardo diverso e una maggiore consapevolezza. Non sarà facile, ma sarà un’esperienza che salverà diverse persone nel profondo dell’anima.