Padre Nicola Iachini, instancabile divulgatore della cultura cristiana del Presepe

di FERNANDO CIARROCCHI –

MONTEPRANDONE – Quest’anno più di ogni altro anno ha senso parlare, ricordare e promuovere il Presepe. Ricorre l’ottavo centenario della prima rappresentazione del Presepe di San Francesco a Greccio. Durante la notte di Natale del 1223, a Greccio San Francesco rievocò la nascita di Gesù organizzando una rappresentazione vivente di quell’evento. Le agiografie narrano che durante la Santa Messa sarebbe apparso nella culla un bambino in carne ossa che San Francesco prese in braccio. Da qui ebbe origine la tradizione del presepe. L’input parte da Monteprandone, da poco inerito nella rete de “I Borghi più d’Italia”, terra francescana che ha dato i natali a San Giacomo della Marca cofondatore dell’Osservanza francescana insieme a San Bernardino da Siena e San Giovanni da Capestrano. Proprio a Monteprandone, il francescano San Giacomo della Marca, ha fatto costruire il Santuario il 22 agosto 1449  dopo aver ottenuto il placet da Papa Nicolò V.

Nel convento del Santuario “Santa Maria delle Grazie e San Giacomo della Marca” vive il francescano Padre Nicola Iachini che, alla veneranda età di 85 anni, ha un entusiasmo e una vivacità culturale a dir poco sorprendenti. Originario di Acquasanta Terme (Ascoli Piceno) lo abbiamo raggiunto telefonicamente perché da sempre appassionato del Presepe, dunque, instancabile promulgatore della cultura cristiana del Presepe. Dal 3 dicembre 2023 al 7 gennaio la mostra “Presepi nel mondo” – visitabile da martedì a domenica, dalle ore 10 alle 12 e dalle ore 16 alle 18 – offre la possibilità di ammirare gli 800 presepi della preziosa collezione di Padre Nicola esposti nella chiesa di Santa Maria della Piazza e nella Parrocchia di San Francesco alle scale in Ancona.

Il capoluogo dorico anch’esso ha un quid di francescano, a ricordarlo è stato Mons. Angelo Spina Arcivescovo metropolita di Ancona – Osimo che, durante l’inaugurazione, dopo aver benedetto i presepi e i presenti nel suo saluto ha ricordato: «San Francesco venne ad Ancona da dove si imbarcò nel 1219 per raggiungere la Terra Santa, sicuramente passò in questa chiesa dove sono nati i primi cristiani di Ancona. Santa Maria della Piazza è stata la prima cattedrale di Ancona e qui sono stati battezzati i primi cristiani»

Padre Nicola come è nata l’idea di far conoscere il Presepe oltre i confini marchigiani?
Sono stato per 41 anni missionario in Belgio, anche se avrei dovuto restarci per poco. Prima ero viceparroco in via Astagno, Ancona. Dopo il terremoto che ha colpito il capoluogo dorico ho vissuto cinque mesi in tenda con i parrocchiani, poi ho scelto di andare in Belgio. Volevo andare lì, dove tanti minatori italiani erano morti, compreso mio padre a causa della tremenda silicosi: la polvere che blocca i polmoni e ti fa mancare il respiro. Volevo andare là tra i minatori. Quando sono arrivato in Belgio si parlava solo di Babbo Natale e di alberi natalizi.

E il Presepe?
Nessuno, purtroppo, parlava di Gesù Bambino, sono stato io ad iniziare. Nessuno faceva il Presepe. Così ho iniziato a collezionare presepi: inizialmente erano circa 125, ho organizzato la prima mostra alla quale ho invitato la Regina del Belgio, Paola Ruffo di Calabria. Da quel momento, in Belgio, tutti si sono appassionati al Presepe.

Poi di anno in anno la collezione è diventata sempre più grande…
Ogni anno mi recavo nei centri missionari francescani negli Stati Uniti dove ho trovato tantissimi altri presepi: poi ancora Taiwan, Ucraina, Russia, Portogallo, Alaska, Equador e Cana. Altri ne ho presi in Europa, Sono così arrivato ad averne 800. Quando ancora ero in Belgio li esposi a Koekelberg dove furono ammirati da 35 mila visitatori tra cui numerose personalità: autorevoli esponenti diplomatici di nunziature e ambasciate.

Padre Nicola, se non erro, lei è anche cittadino onorario di Samberville?
Esatto, il sindaco di questa cittadina belga mi disse che eravamo solo in tre ad aver ricevuto questo riconoscimento. È importante, certo, ma quello che davvero conta è stato aver fatto conoscere il Presepe: il suo valore, il suo messaggio a migliaia di persone.

Anche a Monteprandone?
Ho esposto più volte i Presepi nel chiostro del Santuario di San Giacomo della Marca. Il terremoto di quattro anni fa pare sia fatto sentire e pertanto non ho potuto più esporli. Li ho donati a Luca Saracini, direttore generale delle Opere caritative francescane. Però ben 400 presepi, i più piccoli e meravigliosi sono esposti nel museo Parrocchiale di Arte Sacra della Parrocchia San Nicolò di Monteprandone.

Copyright©2023 Il Graffio, riproduzione riservata