“Foglie” di Francesco Tranquilli al Concordia, un incantevole viaggio a più voci tra poesia e musica

(foto@Il Graffio.online)

di ROSITA SPINOZZI –

Un viaggio nell’affascinante mondo degli haiku, genere poetico di origine giapponese, in una performance assolutamente inedita di poesia multilingue e musica –

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Foglie, blätter, leaves, feuilles, hojas… una “pioggia” di foglie declinate nelle maggiori lingue del mondo ha impreziosito ieri, martedì 28 maggio, il Teatro Concordia di San Benedetto dove l’ultima raccolta poetica di Francesco Tranquilli si è trasformata in un reading a cinque voci (più una), organizzato dall’Associazione VisionAria e patrocinato dal Comune di San Benedetto del Tronto. Complice un suggestivo allestimento – una serie di acquerelli dipinti da Valentina Pacetti per il libro, sapientemente illuminati, hanno avvolto le pareti del teatro e un pianoforte letteralmente coperto di foglie al centro della scena, pronto per essere “accarezzato” dal bravissimo pianista sambenedettese Italo Bruni – lo spettatore si è subito sentito parte integrante di un viaggio all’interno della poesia. Precisamente dell’haiku, una forma di poesia giapponese che si estende su 17 more (sillabe brevi). Tranquilli ne ha scritti 180 in tutte le lingue che “frequenta”: ovvero italiano, inglese, francese, spagnolo, tedesco, e persino uno in napoletano. Una raccolta poliglotta, come lui stesso fa notare, che segue i suoi stati d’animo, gli umori e si concede alcune libertà rispetto alle leggi poetiche del paese di origine.

Il risultato è eccellente e, per chi non avesse ancora letto il libro, lo spettacolo è stato un’anteprima privilegiata e coinvolgente, lieve come la danza di una foglia quando cade dall’albero, elegante come un paesaggio autunnale, seducente come il suono delle meravigliose voci che ieri hanno letto gli haiku di Tranquilli, la cui voce riecheggiava dietro le quinte per poi fare il suo ingresso soltanto al termine. A dare il benvenuto e a presentare lo spettacolo ha pensato una frizzante Maria Grazia Giovannozzi che ha più volte interagito con il pubblico conferendo una sorta di dinamismo allo spettacolo, mentre il giovane talento Italo Bruni ha deliziato i presenti con brani celebri tra le quali ha inserito alcune sue composizioni inedite. Ed è così che nella magica atmosfera di un teatro circondato da foglie si sono elevate le splendide voci di Francesco Tranquilli, Valentina Pacetti in spagnolo, Alessandro Tranquilli in inglese, Moira Vespasiani in francese e Diana Mewes in tedesco. Deliziosa la partecipazione “a sorpresa” di Lucia Caropreso, giovanissima allieva di pianoforte di Bruni, altrettanto deliziosi i passi di danza della piccola Zoë Mewes: la presenza delle due talentuose bambine è giunta lieve come una carezza per tutti i presenti.

In un gioco di luci “diretto” in modo mirabile da Fiorenzo Massacci, la regia di Tranquilli si è rivelata limpida e incisiva, conferendo un alone “mistico” ad una performance assolutamente inedita di poesia multilingue e musica. Scroscianti e sinceri gli applausi di un pubblico entusiasta che si è trattenuto in sala anche dopo il termine dello spettacolo, quasi a voler trattenere più a lungo l’emozione e per ammirare i delicati acquerelli di Valentina. Che dire? Francesco Tranquilli è un uomo di talento che sa cogliere e accogliere nuove sfide, mettersi in gioco ed essere il primo critico di se stesso. Tranquilli osa e riesce, sempre. Lunga vita, dunque, alle sue “Foglie”, sperando che il “battesimo” al Concordia sia il primo di una lunga serie di viaggi tra poesia e musica. Infine concedetemi una piccola nota di colore, scaturita dai miei tanti anni di conoscenza con Tranquilli, che so bene essere uomo lontano da ogni velleità: questa volta ha superato se stesso anche nel look sfoggiando una camicia con stampate tante piccole foglie, mentre tutti gli altri protagonisti si sono “accontentati” di un monile a forma di foglia. Chapeau!

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