Incontri su Cesare Pavese: la poesia “I gatti lo sapranno” interpretata da Americo Marconi

di REDAZIONE –

La poesia The cats will know/I gatti lo sapranno di Cesare Pavese fa parte delle 10 poesie, scritte tra l’11 marzo e l’11 aprile del 1950, di Verrà la morte e avrà i tuoi occhi. Raccolta dedicata all’attrice americana Costance Dowling con cui Cesare Pavese tra il 1949 e il 1950 visse un’intensa ma breve e sofferta storia d’amore. Silloge che confluì nel volume Poesie del disamore pubblicato postumo da Einaudi nel 1951. Il 27 agosto del 1950, verso le ore 20, all’albergo Roma di Torino due camerieri forzarono la porta della camera di Cesare Pavese che non rispondeva. Aprendo sgusciò tra i loro piedi un gatto. Presi dall’emozione, dinanzi al corpo senza vita del poeta, non riuscirono a capire se il gatto stesse già in camera o fosse entrato con loro.

The cats will know/I gatti lo sapranno

Ancora cadrà la pioggia
sui tuoi dolci selciati,
una pioggia leggera
come un alito o un passo.
Ancora la brezza e l’alba
fioriranno leggere
come sotto il tuo passo,
quando tu rientrerai.
Tra fiori e davanzali
i gatti lo sapranno.

Ci saranno altri giorni,
ci saranno altre voci.
Sorriderai da sola.
I gatti lo sapranno.
Udrai parole antiche,
parole stanche e vane
come i costumi smessi
delle feste di ieri.

Farai gesti anche tu.
Risponderai parole –
viso di primavera,
farai gesti anche tu.

I gatti lo sapranno,
viso di primavera;
e la pioggia leggera,
l’alba color giacinto,
che dilaniano il cuore
di chi più ti spera,
sono il triste sorriso
che sorridi da sola.
Ci saranno altri giorni,
altre voci e risvegli.
Soffriremo nell’alba,
viso di primavera.

La voce recitante è di Americo Marconi e il gatto rosso, suo amico, risponde al nome di Redy.

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