Il calendario artistico di Matilde Menicozzi per un anno all’insegna dell’equilibrio

Matilde Menicozzi (foto ©Il Graffio.online)

di ROSITA SPINOZZI –

GROTTAMMARE – Regalare il suo calendario artistico per Matilde Menicozzi è un gesto universale d’amore. Ha il senso di un abbraccio che tutti noi, domenica 3 dicembre, abbiamo fortemente percepito nell’accogliente Ospitale Casa delle Associazioni, durante il tradizionale incontro che, ormai da sedici anni, è il felice e tanto atteso preludio al periodo natalizio. Perché chi ha il privilegio di conoscere ed ascoltare Matilde, di incontrare il sorriso cordiale di suo marito Rocco e l’amorevole scatto della sua macchina fotografica, sa bene che il nuovo anno non può iniziare senza il calendario artistico. Un calendario che ha il potere di rendere più belle le nostre giornate perché, oltre ad essere un’opera d’arte – l’immagine grafica è curata dal prof. Tonino Ticchiarelli e la stampa è realizzata dalla tipografia Fast Edit – porta con sé l’eco delle sagge parole di Matilde che quest’anno si è soffermata su una importante tematica: l’equilibrio. A dare il benvenuto a Matilde sono stati il vicesindaco e assessore alla cultura Lorenzo Rossi e il consigliere provinciale Stefano Novelli, i quali hanno espresso la loro stima nei suoi confronti e rilevato l’importanza sociale e artistica di questo incontro, dopodichè è seguita la lectio magistralis dell’autrice che quest’anno ha scelto i colori primari rosso e giallo abbinati al simbolo dell’infinito in riferimento al presbitero e matematico inglese John Wallis, uomo dalla personalità eclettica che ha contribuito allo sviluppo del calcolo infinitesimale.

«È un simbolo positivo che implica buon senso. – spiega Matilde Menicozzi – In Cina quell’otto “disteso, che dorme” è un numero fortunato e di buon augurio. L’equilibrio implica anche diversità, tra bene e male, tra spirituale e materiale. È un collegamento con l’immensità dell’universo: non siamo solo materia e ogni buona azione è una scala che ci porta verso l’infinito. Il poeta iraniano Rumi nei suoi versi scriveva “Non sei una goccia nell’oceano. Sei l’intero oceano in una goccia”, poiché il senso dell’universo sta nella giusta dimensione delle cose, nell’equilibrio individuale. Una leggenda delle Indie narra che tutti gli uomini nati fossero Dei, i quali, abusando della loro natura divina vennero puniti dal dio Brama che rubò loro questa capacità di essere divini e la nascose nel fondo di loro stessi. Tutti cercarono altrove, invano, ignorando quindi la consapevolezza di sé che, ancora oggi, richiede molto impegno». Altro momento importante di riflessione è stato quello dedicato alle donne, a cui il calendario è dedicato ogni anno.

Il volto femminile di quest’anno è circondato da colori inusuali per Matilde, che ha voluto così sottolineare due aspetti: il sangue (rosso) e la speranza (giallo). «La nostra società è intrisa di femminicidi. Molte di noi hanno vissuto un’epoca in cui per una donna era difficile farsi strada nel mondo del lavoro, come pure professare valori come l’uguaglianza e la parità. – spiega –  Facevamo sentire la nostra voce occupando spazi e, nel corso degli anni, siamo state artefici di grandi cambiamenti tra i quali il divorzio, l’aborto, la legge Basaglia, l’ingresso delle donne in magistratura. Adesso c’è la necessità di un passo in più che è alla base del vero equilibrio: dobbiamo rivendicare la nostra specificità femminile. Noi donne abbiamo un pensiero circolare, ondulatorio, pertanto sono certa del fatto che se i valori femminili entrassero nella politica potrebbe esserci un reale cambiamento. Un governo di donne, ad esempio, avrebbe mai permesso la guerra? Non credo proprio. Pertanto il mio augurio, espresso tramite il simbolo dell’infinito, è di acquisire la capacità di non perdere  mai lo scopo finale della vita e vivere con pienezza».

Altrettanto preziosi sono stati ricordi di cui Matilde ci ha fatto dono: i grandi gesti d’amore dei suoi genitori durante l’infanzia, la sua grande amicizia con Vincenzo Mollica, artefice di quel “viaggio nel neorealismo” alle sei del mattino in una Roma splendida e deserta del primo dell’anno, quell’emozione profonda in Piazza San Pietro e la consapevolezza del fatto che i luoghi ci parlano, che bisogna lavorare su se stessi e non sugli altri per vivere una vita piena e in equilibrio, per mantenere un pensiero positivo. Non bisogna mai generalizzare le situazioni, non avere timore del domani, non lasciarci spaventare dal cambiamento. «L’equilibrio individuale è importante perché chi conosce se stesso ha valori e trasmette valori. Chi ha conoscenza di sé sa gestire la rabbia e ha valori profondi. La persona positiva è un esempio sociale, culturale e politico. – conclude Matilde – Auguro a tutti un 2024 che porti equilibrio, serenità e buon senso. Vi auguro di trovare l’equilibrio necessario per vivere una vita piena di amore e pienezza».

Non potevano esserci parole e augurio più belli. Un attimo di silenzio, quasi a voler trattenere ancora con noi il senso di questa meravigliosa lectio magistralis, dopodichè gli applausi sono arrivati con grande slancio, affetto ed entusiasmo. Ho riconosciuto la mia stessa commozione in molti volti: gli amici dell’Università di Matilde, che ogni anno si mettono in viaggio per essere presenti a questo incontro («Sono degli eroi» dice), l’amica Violetta che con un luminoso sorriso ci attende all’uscita per donarci il calendario; Rocco e Giuseppe, marito e figlio di Matilde che la guardano con occhi colmi di amore; tutte le persone presenti che sorridono. È inverno e fuori fa parecchio freddo, ma non lo avverto perché ho il cuore colmo di tenerezza, speranza e calore. Le parole e l’abbraccio di Matilde hanno rimesso ogni cosa al proprio posto. Grazie, Matilde.

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Il consigliere provinciale Stefano Novelli, Matilde Menicozzi, il vicesindaco e assessore alla cultura Lorenzo Rossi (foto© Il Graffio.online)