FestivaLiszt, bilancio positivo per la 20esima edizione di un festival di grande prestigio

di REDAZIONE –

Tempi maturi per una Sala Liszt con i cimeli del passaggio del grande compositore a Grottammare, ed un Centro di documentazione del FestivaLiszt quale luogo propulsivo di ricerche e studi. Il sindaco Piergallini:«É l’iniziativa più internazionale di Grottammare, capace di parlare ad un pubblico plurilingue» –

GROTTAMMARE – La 20esima edizione del FestivaLiszt  chiude con un bilancio estremamente positivo. A tirare le somme alla presenza del sindaco Enrico Piergallini e del suo vice, Alessandro Rocchi, la presidente della Fondazione Gioventù Musicale d’Italia, Rita Virgili, che tutti gli anni organizza la manifestazione con il sostegno della Citta di Grottammare e la Regione Marche, e la direttrice artistica, Francesca Virgili. «Un’edizione straordinaria  e di grande qualità artistica – esordito Rita Virgili. Un festival corale per la condivisione tra pubblico, critica, artisti e giornalisti. Da registrare anche la forte presenza di giovani sia tra gli esecutori che tra il pubblico».

Molto apprezzati i concerti, a partire da quello all’alba, un appuntamento di punta dell’estate della Riviera, con oltre 300 presenze a cui era abbinato il concorso fotografico con oltre 40 partecipanti. Grande afflusso di pubblico anche al concerto del coreano Jae Hong Park, Premio Busoni, con poche date in Italia ha richiamato appassionati  anche da Roma, scenografico il concerto di Maurizio  Baglini e del suo allievo Simone Librale nell’esecuzione della Nona di Beethoven trascritta da Liszt per due pianoforti. Teatro delle Energie quasi al completo per lo show del basso Andrea Concetti che ha scelto la sua città  per festeggiate i 30 anni di musica e di teatro.

Gradito ritorno del pianista Pierre Réach al Paese Alto, si è esibito nella chiesa di San Giovanni Battista concludendo il progetto delle Sonate di Beethoven. Ampio spazio ai talenti locali, tra cui il pianista Davide Massacci, il clarinettista Giuseppe Federico Paci con il Laboratorio Unplugged e la violoncellista Maria Margherita Paci con il Trio Maurice, nel concerto itinerante del Paese Alto con la collaborazione del Consorzio Paese Alto, una formula nuova che ha visto l’esibizione di vari gruppi musicali negli angoli più suggestivi del vecchio incasato. Molto applaudito dal pubblico anche il recital del pianista pesarese Paolo Marzocchi, preceduto da una conversazione, al Teatro Mercantini di  Ripatransone.

Il direttore artistico, Francesca Virgili, si è soffermata sulla qualità delle proposte musicali, tanto dei giovani talenti che dei pianisti più affermati. Il Festival rafforza il suo carattere internazionale con il gemellaggio con il Festival Lisztomanias di Chateauroux e con l’inserimento a pieno titolo nell’associazione europea “Sur le pas de Liszt”. Nelle parole del primo cittadino il respiro europeo di un festival, nato nel 2003 da un’intuizione della GMI. «Dopo 20 anni  la manifestazione è cresciuta e si è radicata nel territorio. Non solo, oggi è l’iniziativa più internazionale di Grottammare, capace di parlare ad un pubblico plurilingue. É un modello culturale, ma anche turistico. Dovrà diramarsi anche nell’annualità culturale di Grottammare, estendendosi in autunno e d’inverno nello spazio più vocato, il vecchio incasato, interagendo con l’anima più elegante  e nobile dell’antico borgo».

Infine l’annuncio di un progetto importante: «I tempi sono maturi per una Sala Liszt con i cimeli del passaggio del grande compositore a Grottammare ma anche un Centro di documentazione del FestivaLiszt con foto, saggi e la storia della manifestazione quale centro propulsivo di ricerche e studi. Luoghi più adatti: la Biblioteca Comunale oppure alcuni locali dell’Ospitale del Paese Alto». Molta soddisfazione anche da parte del Comune di Ripatransone che ha ospitato il concerto finale di Paolo Marzocchi. «Una serata ricca di emozioni – ha sottolineato il consigliere delegato al turismo Stefano Fraticelli, soddisfacente sia per la qualità artistica che per la grande partecipazione di pubblico, ci auguriamo che la proficua collaborazione tra costa ed entroterra prosegua anche nel futuro». Nello spazio della Bottega del vino, prossima alla sua riapertura, anche la degustazione dei  migliori vini Doc e Docg delle cantine locali, Le Caniette e Tenuta Santori, come nella migliore tradizione del Festival. Per un brindisi corale ed augurale per i prossimi 20 anni del Festivaliszt.

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