Gli strani casi del Principato di Seborga e dell’Isola dei Fagiani

L'Isola dei Fagiani

di RAFFAELLA CIUFO –

Il Principato di Seborga e l‘Isola dei Fagiani: si tratta di due casi, per così dire, geopolitici assai particolari. Seborga, in provincia di Imperia, è un piccolo borgo medioevale arroccato su una collina e abitato da sole circa 300 persone. È un comune italiano ed è soggetto alle leggi italiane, compresa la tassazione. Ma Seborga rivendica da tempo l’indipendenza dall’Italia in virtù di un presunto vizio di forma relativo alla sua annessione nel 1815 al Regno di Sardegna e, successivamente, nel 1861 al Regno d’Italia. Dagli anni Cinquanta del secolo scorso Seborga rivendica – senza alcun esito – il suo riconoscimento quale Principato indipendente, con un suo Principe elettivo a capo della collettività, coadiuvato da un suo consiglio di ministri. Queste cariche elettive, in vigore e rinnovate via via dagli anni Cinquanta, hanno ovviamente solo un valore simbolico, mentre il potere legale è detenuto dal sindaco e i suoi consiglieri regolarmente eletti secondo le leggi italiane. Il “Principato di Seborga” tuttavia conia anche una sua moneta, il luigino, che non ha evidentemente alcun valore legale, ma che è spendibile all’interno del Comune di Seborga e ha un suo valore nel collezionismo numismatico. Ha proprie targhe automobilistiche, al latere di quelle italiane. Ha suoi “passaporti” e “patenti di guida”, che hanno unicamente una funzione folcloristica a suscitare, insieme alle sue altre “tipicità”, l’interesse dei turisti.

L’Isola dei Fagiani, che emerge dal fiume Bidassoa, si situa al confine tra Francia e Spagna e caso unico al mondo cambia nazione ogni sei mesi: dal 1 agosto al 31 gennaio è sotto il governo francese; dal 1 febbraio al 31 luglio i francesi lasciano il comando agli spagnoli. Accade così dal 1856, quando venne sancita quest’alternanza di confine dal Trattato di Bayonne. Questa piccola isola di 3.000 metri quadrati è raggiungibile solo con imbarcazioni, perché non ci sono ponti a collegarla con la terra ferma ed è oggi disabitata. Ma nei secoli passati l’Isola dei Fagiani ebbe un suo ruolo nella storia. Alla fine della Guerra dei Trent’Anni venne firmata qui sull’isola la Pace dei Pirenei, come ricorda l’unico monumento presente sull’isola. Vi si organizzarono importanti incontri di nozze, come il fidanzamento tra Maria Teresa d’Asburgo e Luigi XIV di Francia. Vi si scambiarono prigionieri, essendo l’isola considerata zona franca; e fu sede di numerosi e importanti incontri diplomatici. Solo dal 2012 è consentito sull’isola l’accesso al pubblico, nell’unica occasione del passaggio dei poteri fra le due amministrazioni. La cerimonia attrae numerosi turisti.

Copyright©2022 Il Graffio, riproduzione riservata