Sanremo Rock-Bernardino Novelli:«Non so che direzione prenderà questo viaggio, ma sono grato»

 di ROSITA SPINOZZI –

GROTTAMMARE – Nella sezione trend di Sanremo Rock, prestigiosa kermesse nazionale dedicata ai nuovi volti della musica italiana, quest’anno brillerà anche la stella di Bernardino Novelli, talentuoso artista grottammarese che si esibirà tra le migliori proposte emergenti con il brano inedito “Il sangue che scorre”. La notizia è stata diffusa un paio di giorni fa e ha portato una ventata di allegria mista ad orgoglio nel nostro territorio, così generoso di talento e creatività. Doti che abbondano in Bernardino, Berny per gli amici, che nella vita è un bravo architetto e lavora come Responsabile del Servizio Lavori Pubblici nel Comune di Grottammare, mentre nel privato la musica ha sempre occupato un ruolo di primaria importanza, tanto da averlo accompagnato nelle fasi più importanti della sua vita. Amatissimo e molto noto nella città in cui vive, l’aspetto che più ci piace di Berny è la sua passione autentica nei confronti della musica, il suo essere un artista che ha saputo “avvicinarsi” a Zucchero con grande rispetto perché, in qualità di apprezzato frontman della tribute band Sugar Friends, riesce a trasformare ogni concerto in un autentica “dichiarazione di affetto” nei confronti di uno degli artisti che più ama. In prossimità del Festival di Sanremo che, nonostante l’atteggiamento snobistico di molti, continua ad essere l’evento per eccellenza – ed anche il più seguito – nel panorama della musica italiana, abbiamo voluto dedicare questo articolo a Berny per farlo conoscere meglio ai nostri lettori. Ma anche perché ci auguriamo che il suo percorso, sia umano che artistico, possa essere di esempio per molti giovani. Viviamo tempi difficili, e dare spazio a chi è riuscito ad ottenere buoni risultati grazie al proprio impegno, non può che essere un segnale positivo in un periodo in cui la parola “negativo” è paradossalmente diventata virtù.

Berny, immagino che il tuo amore per la musica abbia radici profonde…

Direi di sì. Suono da autodidatta la chitarra dall’età di 12 anni. Nel corso del tempo poi ho iniziato a prendere confidenza con il pianoforte, sempre da autodidatta, e ho portato avanti questa mia passione come un hobby, rispetto agli impegni di studio e lavoro. Poi durante il periodo delle scuole superiori mi ritrovavo a casa con Emidio Santori, mio carissimo amico, e con mio fratello Stefano. Avevamo un basso, una chitarra ed un pianoforte, e provavamo a suonare i brani dei musicisti rock che da sempre ci appassionano come Vasco Rossi, Zucchero, AC/DC, Nirvana, ma anche di musica classica: Beethoven su tutti.

Scrivevate anche brani inediti?

Ci interessava delineare una nostra identità, quindi sì, cercavamo di scrivere anche pezzi inediti, come una valvola di espressione personale. Ed è proprio in quel periodo che ho scritto con Emidio Santori la melodia del brano che poi ho proposto a Sanremo Rock. Tuttavia quella melodia, che io avevo già arrangiato in parte immaginando le parti dei vari strumenti, è rimasta chiusa nel cassetto. Nel frattempo, sul finire del 2015, ho fondato insieme a Lucio Ragni una tribute band dedicata a Zucchero Fornaciari, la Sugar Friends, grazie alla quale, nel corso degli anni, ho calcato i palchi di varie piazze delle Marche e del nord dell’Abruzzo.

Quando hai deciso di “tirare fuori dal cassetto” quella melodia?

È stato durante il primo lockdown, nel 2020: l’avevo scritta tanti anni prima ed ora l’ho completata con il testo. E sicuramente il particolare periodo con le tristi notizie che giungevano dal mondo, unite al meraviglioso evento della nascita di mia figlia Sofia e la possibilità di godere della sua compagnia insieme a quella di mia moglie Loretta, vista l’impossibilità di uscire, hanno contribuito a scatenare quelle emozioni forti e contrastanti che hanno ispirato il testo del brano “Il sangue che scorre”. Appena rallentato il lockdown avevo il desiderio urgente di realizzare una demo per proporla a qualche casa discografica, credendo fermamente nel buon lavoro che sarebbe potuto venire fuori. Così ho parlato del progetto agli altri componenti della Sugar Friends, però i ragazzi hanno deciso di non aderire ad eccezione del batterista, il Maestro Mauro Di Marco.

L’entusiasmo di Mauro e il “no” del gruppo, quanto può aver inciso il periodo destabilizzante del lockdown in questa diversità di scelta?

Gli altri componenti del gruppo  mi hanno sempre visto come un sognatore: è una caratteristica tipica del mio segno zodiacale, l’acquario. Il difficile periodo che attraversavamo, e che purtroppo ancora oggi perdura, ha inciso senza dubbio sulla loro decisione. Così io e Mauro siamo andati nella sala di incisione di Stefano Segatori a San Benedetto, e in due giorni abbiamo registrato “Il sangue che scorre” e un altro mio brano inedito intitolato “Ma il tempo vola”. Mauro ha suonato la batteria ed io tutti gli altri strumenti (basso, chitarre, pianoforte, tastiera), oltre a cantare.

E com’è andata?

Chiaramente una demo non raggiunge i livelli di qualità di un’incisione professionale per la quale occorrono mesi di lavoro, sia di produzione che di post produzione, per di più ho suonato strumenti che solitamente non suono dal vivo. Tuttavia intuendo il potenziale del brano, nonostante le imperfezioni, ho iniziato a trasmetterlo. Quando ho saputo che si erano aperte le iscrizioni della nuova edizione di Sanremo Rock, l’ho inviato.

E l’epilogo è stato più che soddisfacente, vada come vada. Perchè in questo caso “uno su quarantamila” ce la fa…

Infatti. Puoi immaginare la travolgente emozione che ho provato quando mi hanno comunicato l’ammissione alle finali di zona, che prevedono la selezione tra 9 candidati per regione dopo il vaglio, da parte della commissione di Sanremo Rock, di quasi quarantamila iscritti. Se tutto dovesse andare bene con le selezioni di zona che si disputeranno tra aprile e agosto, si accederà alle semifinali che si terranno direttamente all’Ariston a settembre.

Chi ti accompagnerà in questo viaggio?

Oltre a Mauro Di Marco alla batteria, anche altri bravissimi artisti del territorio piceno: Nicola Grilli al basso, Andrea Ottavini alle tastiere e Federico Chiodi alla chitarra. Non so quale direzione prenderà questo viaggio, nè dove si arriverà, però sono già molto grato per questo risultato. Se penso che in 35 anni di storia “Sanremo Rock” ha visto  muovere i primi passi di Ligabue, Litfiba, Tazenda, Carmen Consoli e Modà, mi sento veramente privilegiato per essermi anche solo avvicinato a questa manifestazione. Pertanto sono sereno e fiducioso. E vi ringrazio per la vostra attenzione.

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