Musicultura, Simona Molinari incanta il Persiani. Presentati i primi nove finalisti 2024

di REDAZIONE –

Questa sera, venerdì 26 aprile, si esibiranno sul palcoscenico recanatese gli altri nove finalisti. Atteso ospite della serata lo scrittore e poeta torinese Guido Catalano –

RECANATI – Simona Molinari incanta il Teatro Persiani di Recanati, nel primo dei due concerti live di presentazione dei 18 finalisti di Musicultura 2024, in anteprima nazionale, in diretta su Rai Radio 1. La cantautrice partenopea, accompagnata alla chitarra da Egidio Marchitelli  ha regalato al pubblico alcuni brani immortali resi celebri dalla cantante argentina Mercedes Sosa. «Mi sono appassionata sempre di più alla vita e alla storia di Mercedes Sosa, la sua voce e il suo sentire mi hanno travolto, un canto di impegno, di pace, di libertà, di grande umanità. – ha detto Simona Molinari – Tutto è partito da un libro di Cosimo Damiano Damato che poi è diventato uno spettacolo di teatro canzone e un disco». Un omaggio colto, appassionato e raffinato della Molinari che ha riletto alcune perle del repertorio di Mercedes Sosa, tra cui “Gracias a la vida” e “Solo le pido a Dios” . Tra i brani offerti, una canzone napoletana inedita che porta la firma di Bungaro e Rakele:  “Nu fil’ e voce”. L’artista ha chiuso l’esibizione tra gli applausi del pubblico emozionato con un’ intensa interpretazione di una delle pietre miliari del cantautorato italiano “Caruso” di Lucio Dalla.

Sul palco del Persiani, i primi nove artisti finalisti di Musicultura 2024 hanno presentato e raccontato le loro canzoni ai microfoni di John Vignola, Duccio Pasqua e Marcella Sullo di Rai Radio 1. Da Milano Nyco Ferrari  si è esibito con il brano “Sono fatto così”: «Una canzone  nata sugli scogli in riva al mare dove per la prima volta mi racconto,  il suono delle onde mi ha suggerito il primo verso, parole e musica insieme. Darle un titolo è stato facile, perché davvero, io, sono fatto così».  Da Sassari, trapiantata Bruxelles, sul palco di Musicultura Bianca Frau ha presentato la canzone “Va tutto bene”: «Diciamo sempre che va tutto bene anche quando la realtà è ben diversa. In una società dove siamo costantemente sotto pressione dobbiamo sempre presentarci nella forma migliore di noi stessi. Pensate che sia normale?».

Vivere è ok” è il brano proposto da Ormai, nome d’arte di Alessandro Pacco di Cantù. «Vivere è ok è un motto ridicolo di fronte a quanto può andare in pezzi la propria quotidianità. Mentre tutto si sfalda e saltano i ponti, mentre tutti crescono e ti senti bloccato, basta un pezzo di sole per accorgersi che, in fondo, Vivere è ok». Da Cremona Alec Temple, pseudonimo di Alessandro Zavoli, ha offerto la sua “Cenere”. «É una canzone che non ho chiesto, ma che è arrivata dopo aver visto due occhi pieni di un dolore brutale e inevitabile: quello del lutto. Volevo una produzione essenziale, ossea, che lasciasse spazio al grido disperato della perdita». Eda Marì di San Lucido in provincia di Cosenza, all’anagrafe Edda Maria Sessa, accompagnata dalla coreografia della sorella, ballerina di danza, Gaia Rita ha presentato Tossic: «É nata in un momento di voglia di risposte, ho iniziato a scrivere il brano pensando all’amore che provo per la  mia bellissima terra; dopo una notte d’estate e un amore fugace, Tossic è la mia voglia d’amore, d’amare e di dare tutto anche se poi fa male…».

Carmelo Genovese, in arte DELVENTO di Messina, si è esibito con “Inferno rosa”. «Ho scritto circa 60 canzoni prima di arrivare a “Inferno Rosa”, l’’ho cercata sprofondando nella sofferenza di una relazione incasinata, e con relazione intendo qualsiasi legame, incluso quello con noi stessi, quello con la nostra anima». La band di Viareggio Dena Barret, composta da Tommaso Bianchi (voce)  Elia Pucci (chitarra) Michel Scappatura (batteria) e Marco Ferretti (basso) ha offerto “Halloween”: «Il brano è un flusso di coscienza che prende spunto da una festa di Halloween,  con le parole abbiamo voluto raccontare quel sentimento di inadeguatezza che ha caratterizzato la nostra fine dei vent’anni».

Dalla Valtellina i The Snookers, il duo di Morbegno, composto dai giovani artisti Anita Maffezzini  e Federico Fabani, con il brano  “Guai”: «É la nostra prima canzone scritta in italiano, parla di una persona sommersa da problemi che non ha voluto affrontare da troppo tempo, tanto da perdere  il controllo sulla sua vita». Tommi Scerd è il nome d’arte di Tommaso Montarino, il cantautore  di Genova ha proposto il brano di protesta esistenziale “Mela 5”: «La canzone è nata a Bologna in un periodo in cui mangiavo una volta al giorno e dormivo in subaffitto in una stanza senza finestre, senza scrivania, senza sedia. Ricordo quel momento con affetto e dolce nostalgia».

Questa sera, venerdì 26 aprile alle ore21, si esibiranno sul palcoscenico recanatese  gli altri nove giovani artisti finalisti: Nico Arezzo, De.Stradis, Sandro Barosi, Anna Castiglia, Falce, Helle, PORCE, Eugenio Sournia e Velia. Atteso ospite della serata lo scrittore e poeta torinese Guido Catalano che regalerà al pubblico una delle sue originali performance, in diretta su Rai Radio 1, su èTV Marche e in live streaming su Rainews.it nell’ambito della partnership con la Rai che coinvolge anche Rai Italia, TgR e Rainews24 con collegamenti e servizi di approfondimento, nonché nella pagina Facebook di Musicultura.

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