Autismo, “colpa delle mamme”? Arriva la smentita del prof. Stefano Parmigiani

di RAFFAELLA CIUFO –

Il disturbo dello spettro autistico figura nell’elenco delle 72 emergenze planetarie, di cui si è discusso proprio in questi giorni durante i Seminari Internazionali di Erice –

Alcuni giorni fa determinate frasi attribuite dal Quotidiano di Sicilia al professor Stefano Parmigiani, docente di Biologia applicata all’Università di Parma, nel corso di un’intervista in occasione della 51a sessione dei Seminari Internazionali sulle Emergenze Planetarie, tenutisi ad Erice nei giorni 20-26 agosto, avevano suscitato un’immediata reazione da parte dell’Associazione Nazionale Genitori Soggetti Autistici-ANGSA, in quanto si coglieva in quelle affermazioni un passo indietro di decenni nel contesto della ricerca sulle cause dell’insorgenza del disturbo autistico. Come ha poi chiarito il prof. Parmigiani con una smentita pubblicata nel sito dell’Università di Parma, la frase spot “è colpa delle mamme” a lui attribuita dal Quotidiano di Sicilia non corrisponde in alcun modo al suo pensiero. A tal proposito, il professore dichiara: «Mi dissocio completamente dall’articolo pubblicato perché non corrisponde a quanto si è detto durante l’intervista, né a quanto penso, ma è frutto di una scorretta interpretazione giornalistica». (https://scvsa.unipr.it/it/notizie/eziogenesi-dellautismo-il-prof-stefano-parmigiani-smentisce-le-frasi-attribuitegli-dal).

Ma qual è stato il motivo di allarme, che ha sollecitato l’ANGSA a chiedere immediatamente chiarimenti al riguardo? L’affermazione “è colpa delle mamme”, se fosse stata vera, avrebbe riportato indietro – come nel gioco dell’oca – il percorso della ricerca scientifica sul tema, andando a rispolverare il concetto di “mamme frigorifero” presente nelle teorie psicogenetiche che, a partire dalla formulazione di Bruno Bettelheim, indicavano all’origine del disturbo autistico un’inadeguatezza relazionale delle madri nei confronti dei propri figli, ciò causando nel bambino un mancato sviluppo di abilità cognitive e sociali. Tali teorie psicogenetiche sono state successivamente abbandonate per arrivare oggi ad attribuire ad una pluralità di fattori l’eziopatogenesi dell’autismo, sebbene le cause del disturbo autistico a tutt’oggi non siano ancora chiare e non si sia potuti giungere a formulazioni di teorie soddisfacenti. Sulla questione possono entrare in gioco diversi elementi, in diverse combinazioni con molte sfaccettature.

Le ipotesi più accreditate, in base ai più recenti studi, individuano le possibili cause della sindrome autistica nei fattori di rischio sia genetici sia ambientali, che potrebbero agire singolarmente oppure anche congiuntamente. Diverse situazioni osservate fanno effettivamente pensare ad un’interazione fra i fattori di rischio, come fa ipotizzare l’interessante  caso preso in esame  di 100 coppie di gemelli monozigotici, di cui almeno uno con autismo. I gemelli monozigotici hanno lo stesso patrimonio genetico al 100%, ma nelle 100 coppie di gemelli in esame l’autismo si è manifestato in entrambi i gemelli solo per 80 coppie, in tal modo dando prova indiretta che al verificarsi di un disturbo del neurosviluppo dello spettro autistico concorrano sì fattori di rischio genetici, ma non si può escludere l’azione anche di altri fattori, indicati in via generale come ambientali.

Per completezza, c’è inoltre da aggiungere la considerazione che la scienza, in relazione all’eziopatogenesi dell’autismo, individua possibili fattori di rischio, il che significa che questi potrebbero anche rimanere latenti e rappresentare soltanto potenziali cause del disturbo, mentre ciascuno di essi potrebbe non rappresentare la condizione sufficiente.

Con evidenza, l’autismo coinvolge un campo di ricerca molto vasto, molto complesso e intricato, che interessa tutti i paesi del mondo con la presenza di tale disturbo del neurosviluppo in una percentuale di almeno 1 su 100 individui, con maggiore diffusione nella popolazione di sesso maschile in un rapporto di 4:1. I dati statistici fanno registrare una tendenza di costante aumento dei casi d’autismo, probabilmente anche perché la maggiore informazione ha senza dubbio favorito un migliore accertamento diagnostico. Tuttavia rimane che la vastità dei casi accertati, peraltro ancora in assenza di risposte chiare da parte della scienza, abbia fatto inserire il disturbo dello spettro autistico nell’elenco delle 72 emergenze planetarie, di cui si è appunto discusso proprio in questi giorni durante i Seminari Internazionali di Erice.

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