Pescara Urban Festival, gran finale il 15 giugno con la mostra di Gaetano Memmo

Il critico letterario e d'arte Massimo Pasqualone, presidente del Premio Anna De Luca

di REDAZIONE –

La kermesse culturale è ideata e diretta dal critico letterario e d’arte Massimo Pasqualone che invita tutti, sabato 15 giugno, alla mostra di uno dei più grandi artisti abruzzesi, Gaetano Memmo –

PESCARA – Si chiude il 15 giugno alle ore 19, nella Galleria Spazio Bianco in viale Regina Margherita a Pescara, il Pescara Urban Festival, la kermesse culturale ideata e diretta dal critico letterario e d’arte Massimo Pasqualone, che ha visto incontri culturali ed artistici negli esercizi commerciali e nelle istituzioni della città, con il patrocinio della Presidenza del Consiglio regionale d’Abruzzo. Ad inaugurare la kermesse la mostra di Domenico Milillo ed il concerto di Vincenzo De Ritis. Sono seguiti, nella sede Endas Abruzzo, l’inaugurazione della mostra di Carmine Galiè; nella Tipografia Sigraf, la mostra di Paola Di Paolo; nella sede dell’associazione Il minuetto il Convegno di studi Letteratura ed arte per il sociale e poi il reading poetico su poesia e dialetto a cura di Sofonia Palestini Berardinucci. L’antologica di Gaetano Memmo, a cura di Massimo Pasqualone, e la presentazione di Dea sconosciuta, di Marcello Sebastiani con la voce recitante di Icks Borea, chiudono nella Galleria Spazio Bianco la Kermesse. «Arte, letteratura, musica, cultura per portare a tutti le emozioni più profonde nel contesto urbano della Città di Pescara e non solo. –  sottolinea Pasqualone, che invita tutti sabato 15 giugno alla mostra di uno dei più grandi artisti abruzzesi, Gaetano Memmo – Una serie di opere dedicate alla natura e al paesaggio, con un ritorno al contempo piacevole e raffinato e con una cifra stilistica di grande raffinatezza. Un artista di spicco in Abruzzo e in Italia, oltre che all’estero. Era nato a Chieti nel 1928 e dopo compiuti gli studi a Bari, ha insegnato all’istituto d’arte della città natale. La sua prima mostra personale risale al 1954, conquistando anche il Premio Michetti».

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