“Monti della Laga” di Stefano Taffoni, quando la fotografia diventa un’opera d’arte

di ROSITA SPINOZZI –

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – “Monti della Laga” è un’autentica opera d’arte. Stefano Taffoni, fotografo e geologo, autore di 142 scatti di incommensurabile bellezza e suggestione, è riuscito nella non facile impresa di “catturare” l’essenza pura di un luogo che è un piccolo angolo di paradiso in terra, così come mai nessuno finora aveva fatto. Perché non si tratta solo di fotografie, ma di una dichiarazione d’amore nei confronti di una terra che ha tante storie da raccontare. Storie silenziose che non fanno rumore e, per questo, sono ancora più preziose nel loro incanto fiabesco. Le immagini di Taffoni sono il frutto di un lungo percorso – fotografico ed emotivo – che lo hanno portato  tra l’Abruzzo, le Marche e il Lazio, dove si estende una delle ultime oasi di natura selvaggia: i Monti della Laga. In questo angolo nascosto dell’Appennino Centrale, Taffoni si è avventurato in un viaggio visivo animato dal nobile intento di condividere lo splendore di questi luoghi incontaminati che, da buon geologo, ha saputo esplorare svelando rispettosamente anche le curiosità scientifiche che si celano dietro ogni roccia, ogni corso d’acqua, ogni vetta.

Andiamo così alla scoperta di Ceppo, valle del fiume Tordino, Cento Fonti, Lago di Campotosto, fosso di Selva Grande, il “Tracciolino di Annibale, Accumoli, Arquata del Tronto, Quintodecimo, Acquasanta Terme, Rio Garrafo, Valle Castellana. Le immagini sono incantevoli, a tratti fiabesche. In modo particolare quelle dedicate al bosco, in cui lo sguardo si perde negli infiniti misteri degli alberi, nella loro saggezza e nelle curiose geometrie dei tronchi e dei rami che sembrano rivolgere una preghiera al cielo. Non caso uno di questi scatti, forse il più evocativo, è diventato la copertina di “Arcani sentieri”, bellissimo libro di poesie e racconti scritto a quattro mani da Enrica Loggi e Antonella Roncarolo. «Questo libro è un tributo alla natura, un promemoria dell’importanza della conservazione e un invito a riscoprire e valorizzare le meraviglie che ci circondano. – spiega Stefano Taffoni – È un compagno di viaggio e una fonte di ispirazione per chiunque ami la montagna, la fotografia e le storie che solo la natura sa raccontare. Con questo libro spero di aprire una finestra sul paesaggio incantato dei Monti della Laga, invitando a esplorarlo con rispetto e ammirazione».

Ed è proprio così. Il volume ci consente di fare un “viaggio” interminabile che va ben oltre le 167 pagine, perché è in grado di coinvolgere i cinque sensi: quelle vette maestose che superano i duemila metri riempiono lo sguardo, sembra quasi di sentire il fruscio dei ruscelli, il canto della natura, il profumo dei fiori, i sapori delle sterminate foreste e delle praterie di alta quota. Ma anche il dialogo delle stagioni che si specchiano sul lago di Campotosto, protagonista indiscusso di alcuni degli scatti più intensi di Taffoni, per poi cedere il passo allo splendore dei colori autunnali nei boschi di faggi e castagni, la neve nelle paterie di alta quota, la tranquillità dei bacini lacustri. Tutto è bellezza, pace ed equilibrio nel libro di Taffoni che, svelando panorami di commovente bellezza, ci ricorda anche la grande responsabilità che abbiamo nei confronti della natura e il dovere di conservarne intatta la bellezza per le generazioni future.

La sua personale narrazione dell’area dei Monti della Laga è frutto di un intenso lavoro di viaggi, scatti e selezioni al fine di trovare le immagini che fossero più in grado – in chiave sia artistica che geologica – di raccontare la magia di queste terre. Meglio di così Stefano non avrebbe potuto fare perché, questo libro, ha anche un’altra importante virtù: portare serenità nel cuore di chi lo sfoglia. Stiamo vivendo un particolare momento storico di crisi generale, ed è importante che ogni tanto ci sia qualcuno a ricordarci che al mondo esiste anche la bellezza e bisogna averne cura, perché è da essa che nascono i frutti migliori. «È mio desiderio che, attraverso le pagine di questo libro, possiate innamorarvi di questo angolo di mondo selvaggio e incontaminato, proprio come è accaduto a me. La nostra responsabilità nei confronti della natura è grande» dice Taffoni. E ha perfettamente ragione. Personalmente posso dire che il suo volume fotografico occupa un posto speciale nella mia libreria e che, spesso e volentieri, nel corso della giornata ossevare le meraviglie dei Monti della Laga mi infonde serenità.

Copyright©2023 Il Graffio, riproduzione riservata