“Dall’Idea alla Materia”, un pensiero artistico divenuto realtà a Torre di Palme

di REDAZIONE –

FERMO – L’antico Oratorio di San Rocco a Torre di Palme, suggestivo belvedere situato nel Comune di Fermo, ha ospitato la mostra “Dall’Idea alla Materia” ideata dal M° Antonella Spinelli, con quadri e sculture di Annunzia Fumagalli, Antonella Spinelli, Antonella Scaglione, Antonio Ricci,  Federica Marin, Nazzareno Tomassetti, Danilo Tomassetti, Emidio Mozzoni,  Gene Pompa, Giorgina Violoni, Pierluigi Abbondanza, Raffaele Aprile, Bottega di scultura L’Arca dei Folli. Mentre nell’antistante ex sede del Vescovo, a piazza del belvedere, sono stati presentati gli eleganti gioielli Arte Idea del maestro artigiano Loredana Corbo, con alcune deliziose uova decorate dalla dott.ssa Maria Teresa Berdini. L’organizzazione della mostra della mostra è a cura della Società Antelo Fashion Art made in Italy, Antonella Spinelli, Loredana Corbo, Maria Teresa Berdini, in collaborazione con L’Arca dei Folli – Commenda Sant’Emidio KPR Aretha del CiKP, Museo Nazzareno Tomassetti diretto da Greta De Bernardinis, con il Patrocinio della Confederazione Internazionale Cavalieri di Pace di Malta Assisi, Gran Cancelliere prof. Giorgio Cegna, maestro dell’Arte, Direttore e fondatore di Accademie delle Belle Arti. L’evento è stato impreziosito dall’esibizione teatrale degli attori Francesco AcetiCostantino Tondi e Maria Crocetti che, con la sapiente regia di Paolo R. Maria Aceti, hanno dato vita a momenti teatrali e improvvisazioni coinvolgendo il pubblico presente nell’azione scenica che ha vistro “protagonisti” San Francesco e Dante Alighieri, in un “dialogo immaginario” tra il poverello d’Assisi e il Sommo Poeta.

Il poeta e scultore Danilo Tomassetti, chiamato ad esprimere il suo pensiero sulla mostra, ha affermato: «”Dall’Idea alla Materia” è un titolo in continuità, come la partecipazione di diversi artisti, della Mostra di giugno al Palazzo dei Priori di Fermo. Il significato sta nel recupero della tradizione formale dell’Opera d’Arte, la quale non può fare a meno della materia anche quando l’arte vuole definirsi solo come un concetto astratto, la stessa installazione contemporanea, se pure essa sia effimera e mutevole, rimane materia atta a definire l’idea, anche quando essa viene definita informale. La materia, per sua stessa definizione, ha sempre una forma, salvo considerarla come potenza seguendo la filosofia Aristotelica. La materia segue un principio fisico, una legge alla quale nulla può sfuggire. La stessa presunta collocazione dell’idea di un opera che venga dall’artista espressa come installazione in un luogo museale o spazio espositivo, inevitalbilmente presuppone la materia che non è solo cornice ma anche sostanza di questa immaginaria collocazione dell’idea trascendentale. – aggiunge Tomassetti – Iniziare a ragionare su Idea e Materia nell’Arte non è un ritorno al passato, ma un interessante modo di confrontarsi con un futuro che pone l’intelligenza artificiale come feroce  antagonista della creatività umana. Il reazionario vuole che le cose tornino ad essere come non possono più essere, il conservatore vorrebbero che restassero come sono ma nessuna cosa è immutabile. L’artista non può che essere rivoluzionario perché il suo intento è quello di non avere timore dell’apparente mutevolezza, dell’angosciante nichilismo, della sofferenza e morte, essendo il suo scopo di vita: l’arte e l’eterno».

Tra le opere esposte, alcune erano ispirate all’avanguardia paradisiaca, ideata  dal prof. Daniele Radini Tedeschi, un filosofo dell’Arte che non si è limitato soltanto a riconoscere il talento dei Maestri dell’Arca dei Folli Antonella Spinelli, Nazzareno e Danilo Tomassetti, Annunzia Fumagalli e Antonio Ricci. Il prof. Radini Tedeschi, insieme alla dott.ssa Stefania Pieralice, da anni segue e supporta gli artisti dell’arca dei Folli.

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