“Assi con le ali”, nel libro di Luigina Pezzoli le storie di tre piloti marchigiani dell’Aeronautica Militare

di REDAZIONE –

La presentazione della pubblicazione è avvenuta domenica pomeriggio a Massignano in una sala consiliare gremita –

MASSIGNANO – Sala Consiliare gremita, a Massignano, per la presentazione del libro della giornalista Luigina Pezzoli “Assi con le Ali”, la pubblicazione che ripercorre le vicende di tre piloti marchigiani dell’Aeronautica Militare Italiana: Antonio Giardinà di Massignano, Italo Petrelli di Ascoli Piceno e di Silverio Sonni originario di Porto Sant’Elpidio. Tre pionieri dell’Aeronautica Militare sulle cui storie l’autrice ha acceso i riflettori grazie alla collaborazione dei loro discendenti e grazie alla preziosa collaborazione del telereporter Rai Claudio Speranza, uno dei più importanti operatori televisivi della storia della tv nazionale. La location della presentazione inaugurale è stata la cittadina di Massignano, paese natio di Giardinà, e ha visto una folta partecipazione di persone. Cittadini massignanesi profondamente legati alla figura del proprio illustre concittadino (al quale è dedicato un monumento) ma anche parenti dei tre piloti tra i quali Paolo Sonni, figlio di Silverio, e autore di un breve ma estremamente toccante ricordo del padre del quale, proprio nel giorno della presentazione, ricorrevano i trent’anni dalla scomparsa. A dialogare con l’autrice è stato il sindaco di Massignano Massimo Romani. I due hanno ripercorso i passaggi salienti della pubblicazione realizzata grazie al supporto della Banca di Credito Cooperativo di Ripatransone e del Fermano, soffermandosi sulle gesta dei tre piloti ma anche sulle loro personalità, sulle passioni e su alcuni aneddoti che hanno caratterizzato le loro vite. «Ringrazio per il supporto e le informazioni fornite – ha spiegato l’autrice durante la presentazione – Claudio Speranza, Gaetano Petrelli, Renzo Santori, Alberto Vallorani, Gianfranco Speranza e Salvatore Bellia, pilota personale del Presidente della Repubblica Sandro Pertini che mi ha fatto l’onore di scrivere la prefazione del libro».

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