Comitato “Salviamo il Madonna del Soccorso”, Baiocchi: «Ecco la breve storia dell’otorinolaringoiatria fantasma»

di REDAZIONE –

Riceviamo e pubblichiamo una nota stampa del dott. Nicola Baiocchi, Presidente del Comitato “Salviamo il Madonna del Soccorso” –

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – «Cominciamo ricordando ai nostri concittadini un articolo datato 21 novembre 2018: “Sanità, Castelli denuncia: «Otorino solo a San Benedetto»; Milani ridimensiona: «Nessuna decisione, ma il personale è scarso»”. Proseguiva l’articolo: “Il timore del primo cittadino: «Le voci di un trasferimento si fanno sempre più insistenti»”; il direttore Milani di rimpallo: «Non c’è stata alcuna decisione… l’ipotesi di concentrare l’attività operatoria in uno solo dei due ospedali deriva dalla mancanza di medici e infermieri… Ci sono 4 otorini ad Ascoli e 5 a San Benedetto”. Il sindaco Castelli faceva poi riferimento ad un documento del 2012, dimenticando tutto quello che la Regione ha successivamente pubblicato, compreso l’obbrobrioso Piano Sanitario Regionale.

Dopo queste affermazioni, la direzione decideva nel marzo 2020 che San Benedetto doveva essere un ospedale Covid, e spostava, tra gli altri, tutto il reparto di ORL ad Ascoli, destinando parte del personale sanitario ai reparti Covid: da allora non è mai tornato in Rivera. Ricordiamo anche che il Comitato, in data 4 febbraio 2021, avvisava a mezzo stampa: “ORL al Madonna del Soccorso. Dopo il trasferimento di marzo 2020 i medici non sono tornati”. La risposta dell’Area Vasta 5 del giorno successivo recitava: “A San Benedetto ORL non è stata chiusa”. E ancora, per voce del facente funzione Giancarlo Viviani: “Siamo ripartiti con le visite ambulatoriali e con le consulenze – i ricoveri sono garantiti e si appoggiano al reparto di chirurgia”. Ebbene, anche un bambino capirebbe che i ricoveri “in appoggio alla chirurgia” non sono la stessa cosa di un reparto di ORL. Ma soprattutto chiediamo: dove sono tutti i medici, i tecnici, gli infermieri, le attrezzature che avevamo prima del Covid?

Le nostre sollecite fonti ci informano che, nonostante le ripetute richieste del primario di ORL di poter finalmente tornare a lavorare ed operare stabilmente al Madonna del Soccorso, i dirigenti di Area Vasta continuano a giustificarsi affermando che “gli spazi attualmente non ci sono” o “tanto prima di settembre non si fa nulla”, ecc.”. Abbiamo la ragionevole convinzione, educati e scottati dagli eventi dello scorso anno, che qualcuno ad Ascoli speri di tirarla per le lunghe sino a settembre, confidando in un’altra ondata di Covid che bloccherebbe di nuovo, auspicabilmente in modo definitivo, qualsiasi possibilità di ritorno in Riviera dell’ORL, tra i vari servizi “sospesi” a tempo indeterminato. Intanto oggi, per effettuare un banale esame audiometrico, i pazienti devono essere mandati al Mazzoni. Anche per i ricoveri urgenti, nonostante i 2 posti letto assegnati “sulla carta” all’ORL, si creano spesso problemi e i pazienti devono essere trasferiti ad AP, data l’insufficienza complessiva dei posti letto del dipartimento chirurgico, ancora non ripristinati nella loro totalità.

Risulta anche che quello che ci è rimasto a San Benedetto sia quel poco che, lottando strenuamente, gli operatori sono riusciti a conservare nel tempo scontrandosi con l’indifferenza e l’ambiguità della Direzione. Nonostante le reiterate richieste e le vane promesse dall’alto, nessuna attrezzatura dichiarata fuori uso viene rinnovata o sostituita. Pare anche che i neonati che devono effettuare lo screening uditivo, vengano inviati al Mazzoni. Quindi un reparto di pediatria che ha il più alto afflusso ed il maggior carico di lavoro, non può disporre della strumentazione e del personale necessario per fare esami neonatali di routine, peraltro previsti dalla delibera regionale n 1647 del 7/12/2011 (attuazione del Piano Regionale della Prevenzione 2010-2012 – Linee di indirizzo “screening neonatale dell’udito”). Quante sono state le proteste in passato? Però molti esortano e si nascondono dietro al Comitato quale panacea per tutti i mali. Ma come, quel Comitato una volta di destra, o forse di sinistra, a seconda del momento, delle mode e degli interessi di chi lo accusa?

Tutto questo è la conseguenza e il nefasto prodotto di una politica collinare ibrida, ben decisa a prendersi anche quello che non gli spetta, nel silenzio ventennale di tanti politici e sanitari, nell’indolenza dormiente anche dei cittadini, poiché qualcuno ha deciso che in Riviera deve rimanere, forse, un ospedale di base, senza pediatria, né ostetricia, né neurologia e con pochi letti di chirurgia e ortopedia. Il minimo indispensabile per non disturbare né i loro interessi elettorali, né quelli dei privati. Aspettiamo, al pari di un prodigio, di udire levarsi chiare e forti a difesa, pur se tardiva, del territorio le voci tutte dei politici della Riviera: anche di quelli muti dalla nascita politica.

Il Presidente del Comitato “Salviamo il Madonna del Soccorso”
Dott.Nicola Baiocchi

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