Coronavirus, Conte: «In Italia chiudono negozi, bar e ristoranti fino al 25 marzo. Garantiti i trasporti»

di ROSITA SPINOZZI –

Resteranno chiuse tutte le attività commerciali e di vendita al dettaglio, ad eccezione dei negozi di generi alimentari, di prima necessità e delle farmacie. Chiudono negozi, bar, pub, ristoranti, parrucchieri, centri estetici, i reparti aziendali che non sono indispensabili per la produzione. Il premier Conte: «Vedremo l’effetto di queste misure tra un paio di settimane». Per scaricare il pdf del Decreto Conte clicca qui (DPCM 11 marzo 2020.pdf)

ROMA – «Siamo il Paese che, in Europa, è stato colpito più duramente dal Coronavirus. Ma siamo anche quelli che stanno reagendo con maggiore forza, diventando giorno dopo giorno un modello anche per gli altri. Ho fatto un patto con la mia coscienza: al primo posto c’è e ci sarà sempre la salute degli italiani. Solo pochi giorni fa vi ho chiesto di cambiare le vostre radicate abitudini di vita, rimanendo in casa il più possibile, uscendo solo lo stretto necessario. Ero consapevole che si trattava di un primo passo, e che ragionevolmente non sarebbe stato l’ultimo. È ora di compiere un passo in più, quello più importante». Con questa premessa il premier Giuseppe Conte ha annunciato in un videomessaggio le nuove misure del Governo per il contrasto e la prevenzione della diffusione del virus Covid-19. Conte, infatti, ha firmato nella serata di mercoledì 11 marzo un decreto che prevede, dal 12 marzo al 25 marzo, la chiusura di tutte le attività commerciali di vendita al dettaglio tranne che di generi alimentari, farmacie e parafarmacie.

Chiudono bar, ristoranti, servizi di mensa, parrucchieri, centri estetici. Chiusi anche i reparti aziendali non indispensabili per la produzione, industrie e fabbriche possono continuare a svolgere le proprie attività ma con protocolli di sicurezza. Aperti benzinai, edicole, tabacchi, lavanderie, servizi bancari, assicurativi, postali. Sono incentivati ferie anticipate e turni di lavoro. Restano garantiti i servizi pubblici essenziali, i trasporti pubblici, assicurativi, le attività del settore agricolo, zootecnico, le filiere che offrono beni e servizi nel rispetto delle norme igienico-sanitarie. Il premier ha ringraziato tutte le persone che stanno cambiando le abitudini di vita, offrendo così un grande aiuto al Paese, sottolineando che l’effetto del nuovo sforzo si vedrà tra 14 giorni.

«L’Italia sta dimostrando di essere una grande comunità.Tutto il mondo ci guarda non solo per i numeri del contagio, ma anche per come stiamo rispondendo a questa emergenza: domani ci prenderanno come un esempio positivo, come un paese che è riuscito a sconfiggere questa pandemia. Una sfida importante che riguarda la salute dei cittadini, mettendo a dura prova il Sistema Sanitario Nazionale e il nostro tessuto produttivo» ha detto Conte  «Abbiamo iniziato da poco a cambiare le nostre abitudini e l’effetto non sarà immediato. Se i numeri dovessero continuare a crescere, cosa non improbabile, non significa che dovremo adottare nuove misure. Dobbiamo essere responsabili» ha aggiunto Conte che tra breve nominerà anche un commissario straordinario, con ampi poteri di deroga, che potrà potenziare la produzione di beni che occorrono. Si tratta di Domenico Arcuri, amministratore delegato di Invitalia, che avrà potere di impiantare nuovi stabilimenti per la produzione di nuove attrezzature. Arcuri si coordinerà con Borrelli e con la struttura della Protezione Civile. «Se saremo tutti a rispettare queste regole usciremo in fretta da questa emergenza, il Paese ha bisogno della responsabilità di ciascuno di noi. – ha concluso Conte – Rimaniamo distanti oggi per abbracciarci con più calore domani. Tutti insieme ce la faremo».

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