“L’anima buona di Sezuan”, Monica Guerritore in scena al Ventidio Basso di Ascoli

di REDAZIONE –

ASCOLI PICENO – Con “L’anima buona di Sezuan” di Bertolt Brecht con Monica Guerritore, vera e propria signora della scena nel doppio ruolo della buona prostituta Shen-Te e del suo perfido e inventato cugino, prosegue mercoledì 13 e giovedì 14 novembre, alle ore 20.30, al Teatro Ventidio Basso di Ascoli Piceno la stagione promossa da Comune di Ascoli Piceno e Amat, con il contributo di Regione Marche, MiBACT e il sostegno di Bim Tronto. La regia dello spettacolo è curata dalla stessa Monica Guerritore, ispirata alla versione che Giorgio Strehler diresse nell’81 al Piccolo.

In occasione dello spettacolo, mercoledì 13 novembre la serata è impreziosita da un appuntamento di Marche d’Autore, progetto curato da David Miliozzi e Gionata Arpetti, sostenuto dalla Regione Marche in collaborazione con Confesercenti Macerata. Il progetto consiste in un volume di racconti che indaga la bellezza e la complessità della nostra Regione, presentato dalle ore 19.30 prima dello spettacolo al pubblico del Ventidio Basso, impreziosito dalle opere d’arte di cinque tra i più prestigiosi artisti marchigiani nel mondo – Enzo Cucchi, Eliseo Mattiacci, Tullio Pericoli, Ubaldo Bartolini e Silvio Craia – in mostra, per l’occasione, nel foyer del teatro.

«Ne “L’anima buona di Sezuan” c’è un piccolo popolo di abitanti di un luogo che è tutti i luoghi del mondo – scrive Monica Guerritore nelle note di regia – essi appaiono come buffi, straniti e imperiosi “personaggi” più veri e precisi che nel mondo reale. Nel mio spettacolo sarà forte l’influenza del mio Maestro: soprattutto nel concetto che l’essere umano si rappresenta perché, attraverso la rappresentazione, qualcuno lo capisca, lo accolga, lo compianga e forse gli dia una soluzione finale. Ne “L’anima buona di Sezuan” c’è tutta la tenerezza e l’amore per gli esseri umani costretti dalla povertà e dalla sofferenza a divorarsi gli uni con gli altri ma sempre raccontati con lo sguardo tenero e buffo di chi comprende. In questi anni durissimi solo il teatro può raccontarci dal di dentro, rendendoci consapevoli delle maschere ringhianti che stiamo diventando. Mettere in scena la meravigliosa parabola di Brecht risponde alla missione civile e politica del mio mestiere. Teatro civile, politico, di poesia».

La traduzione del testo è di Roberto Menin, in scena Monica Guerritore è affiancata da Matteo Cirillo, Alessandro Di Somma, Vincenzo Gambino, Nicolò Giacalone, Francesco Godina, Diego Migeni e Lucilla Mininno. Le scene dello spettacolo – prodotto da ABC Produzioni e La Contrada Teatro Stabile di Trieste – sono realizzate da un’idea di Luciano Damiani, il disegno luci di Pietro Sperduti, i costumi di Valter Azzini, regista assistente Leonardo Buttaroni. Informazioni e biglietti: biglietteria del Teatro 0736/ 298770. Inizio spettacolo ore 20,30.

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