Tutti pazzi per Totò all’Istituto Capriotti. Incontro con Elena Anticoli de Curtis

di REDAZIONE –

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Sabato 19 ottobre è accaduto qualcosa di meravigliosamente insolito all’Istituto “A.Capriotti”. Nell’ambito del Progetto “Dentro la scena”, parte dell’offerta formativa triennale 2019-2022, i professori Chiara Bellabarba e Massimo Scarponi, organizzatori del progetto, hanno invitato Elena Anticoli de Curtis, nipote del grande Antonio de Curtis, in arte Totò, ospite in Riviera per partecipare a due eventi culturali molto importanti: la presentazione del suo libro “Antonio de Curtis, il Principe Poeta” e lo spettacolo teatrale “Totò, che padre” in scena al Teatro delle Energie di Grottammare il 19 ottobre nell’ambito del 25°Incontro Nazionale dei “Teatri Invisibili”. Prima dell’incontro la tensione emotiva era alta, febbrile. La scommessa era rischiosa: presentare un personaggio come Totò, scomparso più di 50 anni fa, con la sua vis comica sempre garbata e misurata, alla generazione dei ragazzi millennials, che forse non lo hanno neanche sentito nominare e comunque del tutto alieni dal suo mondo di valori e dal suo linguaggio, era sicuramente un azzardo.

Ma tutto è stato più semplice del previsto. Le classi coinvolte? 3°A afm, 3°A – 3°D – 4°A – 5°A Liceo linguistico. Dopo la presentazione del dirigente scolastico, prof.ssa Elisa Vita, visibilmente emozionata in virtù della sua autentica passione per la filmografia del “Principe della risata”, Elena Anticoli de Curtis ha intrattenuto la folta platea degli studenti aneddoti, ricordi, letture, brevi filmati di repertorio che hanno fatto rivivere l’arte comica di un attore inimitabile, uomo di spettacolo autentico, capace di trasferire la multiforme realtà umana osservata con puntigliosa attenzione dalla scena della vita sul palcoscenico, davanti al suo pubblico semplice e popolare in cui era cresciuto e a cui apparteneva. Totò è nato e cresciuto nei vicoli del Rione Sanità, scugnizzo esperto nell’arte della sopravvivenza, nell’esorcizzare la miseria con l’arte di arrangiarsi. La sua Napoli popolare è ideale  palestra di improvvisazione e di recitazione e  questo ambiente di creatività partenopea  il talento innato di Totò è stato capace di interpretarlo al meglio: un nuovo Pulcinella, a cui spesso viene affiancato nella citatissima iconografia cittadina. Nello stesso tempo Totò ha reso la Napoletanità una sorta di cittadinanza universale, aperta a tutta l’Italia e al mondo, come solo i grandi napoletani hanno saputo fare. Tra questi, ricordiamo Eduardo De Filippo.

Gli studenti hanno mostrato grande interesse nei confronti di Totò, capace di toccare i tasti della semplicità e dell’umanità, scevro da intellettualismi e dietrologie. Ed è forse proprio la comicità immediata e clownesca di Totò che riesce sempre a trovare un canale di comunicazione universale e intergenerazionale, toccando l’anima ingenua e fanciullesca di ognuno di noi. Ne è prova anche l’attenzione degli studenti rivolta alla intensa recitazione in napoletano dell’attore Piergiorgio Cinì, che ha permesso di cogliere una sensibilità poetica che non tutti conoscevano in Totò. Ospiti dell’incontro al “Capriotti” anche gli attori Federica Aiello e Roberto Giordano, i quali hanno presentato con efficacia lo spettacolo “Totò, che padre!” in scena la sera stessa al Teatro delle Energie di Grottammare, al quale hanno partecipato molti studenti.

«L’incontro con un mondo particolare come quello del teatro – dichiara la dirigente Elisa Vita – è sicuramente complesso per giovani studenti, ma al contempo altamente formativo e affascinante, soprattutto quando è stimolato da personaggi illustri, come è stato Totò, attraverso le parole, gli aneddoti e i racconti coinvolgenti della nipote». Una giornata particolare, dunque, all’Istituto Capriotti. Una giornata dedicata a Totò e al teatro, ma con la sensazione di aver vinto una scommessa: quella di aver fatto breccia nel mondo dei ragazzi, troppo spesso considerati come refrattari a qualsiasi proposta culturale. Perchè il teatro riesce da sempre a catturare qualsiasi pubblico e a renderlo migliore.

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