Alla ricerca della Sibilla Appenninica con la prof. Maria Cláudia Almeida Orlando Magnani

La professoressa Maria Cláudia Almeida Orlando Magnani

di REDAZIONE –

MONTEMONACO – Maria Cláudia Almeida Orlando Magnani, professoressa di storia dell’arte presso l’UFVJM (Universidade Federal dos Vales do Jequitinhonha e Mucuri) Università del Brasile, sarà nella zona del Parco Nazionale dei Monti Sibillini nella seconda metà di maggio del 2019. Eminente studiosa del mito e dell’iconografia della Sibilla, autrice di numerose pubblicazioni accademiche sull’argomento. Soprattutto conduttrice del gruppo di restauro dei dipinti di Sibille su veli quaresimali a Diamantina, Minas Gerais; uniche Sibille esistenti sul territorio brasiliano e nell’America portoghese. Tra le sue pubblicazioni segnaliamo in particolare: “Os Véus nas Pinturas e as Pinturas nos Véus: as Sibilas dos Panos Quaresmais de Diamantina” e “Sibilas: da Babilônia ao Brasil”.

Dopo aver preso contatti con Americo Marconi, già medico del Soccorso Alpino e autore del fortunato libro “La Sibilla”, visiterà il nostro territorio per approfondire la conoscenza della Sibilla Appenninica. Sarà ospitata dalla panoramica Cittadella dei Monti Sibillini del dott. Silvio Antognozzi, a Montemonaco. Dove verrà curata una degustazione di specialità enogastronomiche della terra picena. A darle la benvenuta ci saranno esponenti istituzionali.

Poi la professoressa Maria Cláudia si recherà presso i due maggiori Santuari mariani della regione. Al non lontano Santuario Madonna dell’Ambro, incastonato tra i Monti Sibillini con accanto l’omonimo torrente. Dove nella Cappella della Vergine intorno al 1610 furono raffigurate dodici Sibille per mano del pittore Martino Bonfini, nativo di Patrignone. Dopodiché raggiungerà Loreto, autentica città Santuario, con le dieci Sibille del rivestimento marmoreo della piccola Santa Casa realizzate dai fratelli Della Porta nel XVI secolo. E le sei dipinte da Cristoforo Roncalli, detto il Pomarancio , agli inizi del 1600, nella rispettiva sala conosciuta come sala del tesoro.

Non possiamo che ringraziare la professoressa per la sua scelta che sottolinea la ricchezza di opere d’arte presente sul territorio marchigiano. Opere raffinate che si riferiscono in particolar modo alla profetessa Sibilla. Affascinante figura femminile che assume molteplici nomi e volti proprio nella collocazione naturale della montagna e della grotta che portano il suo nome.

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Monte Sibilla e Montemonaco