Il concerto dei Bowland, un’esperienza da non perdere

di ROSITA SPINOZZI –

Sono stati l’unica band ad arrivare in finale all’edizione 2018 di X Factor, dove si sono classificati quarti, plaudendo alla vittoria del rapper Anastasio. Ma in realtà, diciamolo pure, sono loro la vera rivelazione di X Factor e non solo. Stiamo parlando dei Bowland, formazione iraniano-fiorentina composta da Saeed Aman (35 anni) alla chitarra e alla tastiera, Pejman Fani (35 anni) che suona ammennicoli ritmici e Leila Mostofi (31 anni), carismatica voce del gruppo. Il loro Tour avrà come punto di partenza il Palariviera di San Benedetto del Tronto, dove si esibiranno martedì 19 marzo alle ore 21. I biglietti sono già andati a ruba. Comprensibilmente. Perché i Bowland sono artisti che meritano, e su questo dobbiamo dire che Asia Argento – o chi per lei – aveva visto giusto quando li ha fortemente sostenuti all’interno del programma. Il loro inedito per X Factor è stato “Don’t Stop Me” e la loro frase chiave è: «Quando suoniamo diventiamo un tutt’uno». Finalmente arriva buona musica in città, infatti sono già state ufficializzate le date di Enrico Nigiotti (3 aprile), PFM (12 aprile), Fiorella Mannoia (2 maggio), Calcutta (23 luglio), Subsonica (9 agosto).

BowLand è un progetto musicale nato a Firenze da tre amici che si sono incontrati a Teheran, ma che trova le sue radici in uno spazio dove atmosfere fluttuanti e suoni insoliti si fondono con voci eteree e ritmi groovy. La voce di Leila è straordinaria, sensuale, vellutata e al tempo stesso graffiante. Saeed e Pejman facevano musica insieme da tanti anni, poi hanno incontrato Leila, ed è arrivato quel quid in più che ha fatto la differenza. Il sound elettronico del gruppo è davvero ricercato, a tratti onirico, senza alcun dubbio coinvolgente. Il refrain di “Don’t Stop Me” risuona nella mente come un mantra. Piacevole. Leggiamo nelle loro note biografiche che nel 2017 è uscito il loro primo album “Floating Trip”, una somma delle influenze artistiche di un percorso maturato negli anni: dai Gorillaz ai Portishead, passando per le Cocorosie e Nicolas Jaar. Pezzi che portano dentro un’innata radice mediorientale, ma ben lontani da ogni stereotipo o definizione forzata che dir si voglia.

È il 2018 l’anno della “consacrazione”, in cui incantano il pubblico italiano salendo sul palco di X Factor, dove sono approdati alla finale del programma televisivo presso il Mediolanum Forum di Milano. E da lì è partito un viaggio che, ci auguriamo, sia inarrestabile. Abbiamo tifato per i Bowland, lo ammettiamo, senza nulla togliere al talento di Anastasio. Perché i Bowland sono una rivelazione, un pianeta tutto da scoprire, e questo ci intriga parecchio. Pertanto, a quanti di voi non lo avessero già in programma, consigliamo vivamente di andare al concerto dei Bowland. E sarà un’eperienza non solo uditiva, ma sensoriale perché questa formazione porta con sé i colori, suoni, cultura e profumi della propria terra.

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