“Porto d’Ascoli Che storia!”, appuntamento il 14 ottobre all’Hotel Solarium

di REDAZIONE –

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – I comitati di quartiere di Porto d’Ascoli – Agraria, Fosso dei Galli, Mare, Sentina, Porto d’Ascoli centro, Ragnola, Salaria – propongono il secondo appuntamento con “Porto d’Ascoli Che storia!”, con il patrocinio dell’Amministrazione comunale di San Benedetto del Tronto, il sostegno del comitato festeggiamenti Santo Patrono, del Conservatorio “G.B. Pergolesi” di Fermo e della Capitaneria di Porto di San Benedetto del Tronto. L’appuntamento è previso domenica 14 ottobre alle ore 16,30 presso l’Hotel Solarium (Viale A. Scipioni, 102). Intervengono: Gino Micozzi, Architetto; Carlo Dezi, Nautica Merlino; Maresciallo Biagio Carrano, Primo Luogotenente Capitaneria di Porto di San Benedetto del Tronto. Modera Franco Cameli, direttore di Adriatico 24 Ore.it. In programma anche interludi musicali del Quartetto di Sassofoni del Conservatorio “G.B. Pergolesi di Fermo” con il M° Vincenzo De Angelis, M° Wang You Jang, M° Domenico Di Maria, M° Adolfo del Guercio.

Il tema: Il relitto. Un tesoro nascosto nel nostro mare
C’è una storia che aleggia sulle acque antistanti la foce del fiume Tronto, al “confine Pontificio-Borbonico”. Uno specchio cristallino nasconde un tesoro da oltre 150 anni, un relitto abbandonato a sé stesso e lasciato, per decenni, in fondo al mare. Prima metà del 1800 – Fosche nubi si addensavano sul Regno delle Due Sicilie ma Francesco II sembrava non accorgersene; tutto continuava sulla scia di una lenta modernizzazione, specialmente delle strutture industriali. Il regio cantiere navale di Castellammare di Stabia lavorava alacremente, attrezzato per la costruzione di navi in ferro. A metà 800 aveva varato diversi navigli militari, la nave di nostro interesse – una pirofregata – fu varata il 28.5.1856 a Castellamare di Stabia per la Real Marina delle Due Sicilie. Nel settembre 1859, tre anni dopo, si temeva uno sbarco di Garibaldi sulle coste Pontificie. Per questo una flotta di sorveglianza fu organizzata lungo le coste, tra Brindisi e la foce del Tronto. Il 10 febbraio 1860 la Pirofregata colta da un violento fortunale, nei pressi della foce del fiume Tronto si arenò. Fu tentato di rimetterla in mare, ma un’ennesima tempesta, ne causò la perdita definitiva. Questo è l’inizio della storia.

La seconda edizione di “Porto d’Ascoli Che storia!”, iniziativa promossa dai comitati di quartiere di Porto d’Ascoli per i festeggiamenti dedicati al santo patrono, cerca di aprire uno spiraglio sulla vicenda della quale, fino a qualche anno fa, si aveva notizia soltanto attraverso le pagine dei libri di storia ma che ora ha le sue prove concrete e testimoni oculari. Al termine dell’incontro i Comitati di quartiere sono lieti di offrire  ai presenti un aperitivo.

Copyright©2018 Il Graffio, riproduzione riservata