XVI FestivaLiszt, premio alla carriera a Luisada. Stasera gran finale con Réach

di REDAZIONE –

Assegnato il premio “Le radici della musica”, opera dello scultore Francesco Santori, al pianista francese Jean-Marc Luisada. Stasera, martedì 28 agosto, gran finale del XVI FestivaLiszt con l’esibizione del virtuoso Pierre Réach –

GROTTAMMARE – “Per la straordinaria carriera concertistica, per il coraggio espressivo che ha aperto al pianismo nuove prospettive di interpretazione, caratteristiche che lo legano strettamente  alla figura lisztiana”. Con questa motivazione è stato assegnato, nell’ambito della XVI edizione del Festivaliszt, il premio “Le radici della musica” – opera dello scultore Francesco Santori – al pianista francese Jean Marc Luisada che ha regalato ai tanti appassionati, giunti persino da Roma e da Milano per ascoltarlo, un recital vibrante e carico di emozioni. Luisada ha confermato, nella suggestiva chiesa di San Giovanni Battista del Paese Alto, la fama di  grande interprete creando sonorità particolari e molto espressive. Il programma “Liszt tra Schumann e Chopin” per grandi sale da concerto, basato sulla interpretazione e sulle emozioni, già nel primo movimento della Sonata n.11 di Mozart ha trasmesso vibrazioni profonde con riflessioni particolari sulla “Davidbundlertanze opera n.6 “di Schumann che ha colpito per la sensazione di malinconia fino alla suggestiva “Consolazione” di Liszt.

Artista a tutto tondo, Luisada ha scelto come in altri suoi concerti di suonare su una sedia anziché sullo sgabello e di utilizzare lo spartito, in controtendenza rispetto agli altri pianisti, aderendo ad una corrente pianistica che tende all’interpretazione autentica delle opere. Grandi applausi anche per i tre bis: “Les cloches dans le feuilles” di Debussy; “Rêverie” di Eric Tanguy, compositore contemporaneo; e “Grande Valse” di Chopin. Un concerto che ha regalato forti emozioni e suggestioni per l’interpretazione profonda ed autentica di opere di compositori come Liszt, Schumann e Chopin che Luisada predilige e per i quali ha realizzato varie incisioni che restano delle pietre miliari del concertismo internazionale. L’artista  ha molto apprezzato la Chiesa di San Giovanni Battista, con le volte affrescate dal Pauri, e la sua ottima acustica. Parole di elogio e soddisfazione anche per il pianoforte gran coda Yamaha, offerto dalla ditta Giocondi Primo, da sempre sostenitrice del Festival.

Il XVI FestivaLiszt si concluderà questa sera, martedì 28 agosto alle ore 21,30 nella Chiesa di San Giovanni Battista, con l’esibizione del noto virtuoso francese Pierre Réach dall’affascinante titolo “Un fiore tra i due abissi”, come Liszt definiva la Sonata di Beethoven “Clair de Lune”. Buona parte del programma sarà incentrato su Beethoven, di cui verranno eseguite: la Sonata in do diesis min. op.27 n.2 “Clair de Lune” e la Sonata in sol magg.op.31 n.1, quindi nel secondo tempo un brano di Liszt, “Vallée d’Obermann”, per chiudere con la Sonata in mi bem.magg. op.31 n.3 “La caccia” di Beethoven. È un gradito ritorno quello di Pierre Réach, consulente scientifico del FestivaLiszt. Si è fatto conoscere per le registrazioni delle Variazioni Goldberg di Bach per le quali è considerato uno degli interpreti più appassionati, la Sonata Les Quatre Ages de la vie di Charles Valentin Alkan che è stato il primo a far scoprire al pubblico francese, e la trascrizione della Sinfonia Fantastica di Liszt che il direttore d’orchestra Serge Baudo gli aveva commissionato per il Festival Berlioz della Côte Saint-André.

Il Festival, organizzato dalla Gioventù Musicale d’Italia – Sezione “Livio Petrini”, presieduta da Rita Virgili con la collaborazione del Comune di Grottammare, rende omaggio al grande compositore ungherese che nell’estate del 1868 soggiornò a Grottammare, ed anche quest’anno  ha  visto la straordinaria partecipazione di giovani talenti, vincitori di premi internazionali come il turco Can Cakmur, appena ventenne, vincitore del Concorso Internazionale di Glasgow nel 2017, che ha conquistato il pubblico con brani di Liszt, Haydn, Chopin eseguiti con straordinaria  poesia;  e l’inglese  Alexander Ulmann, premio Liszt Utrecht 2017, interprete raffinato delle rarissime arie di ascolto, per quanto complesse e difficili de “L’Uccello di Fuoco” di Stravinskij. Chiusura in grande stile con il virtuoso dei Pirenei, Pierre Réach il quale ha deliziato i presenti con il recital “Un fiore tra i due abissi”, dedicato ad alcune sonate di Beethoven, opera n. 27 e 31, che si accinge ad eseguire integralmente nella prossima tournèe in Cina. Il FestivaLiszt  invita a suonare ad ogni edizione, pianisti di fama internazionale, richiamando sempre un folto pubblico di appassionati da tutta Italia, e si conferma così  tra le manifestazioni culturali estive di maggior pregio e rilievo della nostra regione.

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