La Sirena, un incontro mantenuto segreto. Finora…

di AMERICO MARCONI –

I Marconi sono un gruppo di famiglie che vivono e lavorano a sud del fiume Tesino. Tra loro accadde un episodio di vita marinara tenuto nascosto. Con una lancetta, grossa barca a vela, prima della seconda guerra mondiale veleggiavano e pescavano. Una volta in mezzo a una bonaccia, tre fratelli, udirono un lamento lieve e armonioso. Poteva essere un canto, una musica che proveniva dalla vicina costa. Nel frattempo si levò una bava di vento che permise alla barca di muoversi sempre più agile e a loro di calare la rete. Al momento di ritirarla sembrava non avessero pescato niente, ma proprio in fondo notarono un grosso pesce che si dimenava. Lo tirarono a bordo e presero a liberarlo. Era un pesce di colore verdazzurro, non più lungo di un metro, che nella metà superiore del corpo somigliava a una donna. Con un seno poco pronunciato, un volto sfuggente, capelli corti. Emanava un odore forte di alghe e prese a mugolare: riconobbero subito il melodioso verso di prima. Bastò che si guardassero per prendere una comune decisione. L’avvolsero con delicatezza in un pezzo di rete e la rimisero in acqua. Lei prontamente, con due colpi di coda, si dileguò.

Francesco, il più giovane dei tre, era l’unico che leggeva libri di avventure. Gli capitò un opuscolo di storie marinare in cui si narrava di una Sirena. Appena vide il disegno capì che era pressoché la stessa da loro catturata. Dopo tanti anni, in una giornata estiva col mare ch’era una tavola, raccontò a me, suo figlio, l’accaduto. Cautamente chiesi conferma a uno degli zii. Lui negò risolutamente aggiungendo: «Se la sarà sognata pardéte, quille ha letto troppi libre/Se la sarà sognata tuo padre. Quello ha letto troppi libri». Insistetti con babbo e lui mi rimproverò di averne parlato ad uno degli zii, perché loro erano stati sempre sicuri che da quel fatto potessero nascere solo guai. Al Liceo, studiando Ulisse e le Sirene, volli riascoltare la vicenda. Alla fine chiesi: «O bà, ma era bella la Sirena?» E lui: «Mica tanto!»

Creature dell’acqua con sembianze di donna sono state descritte innumerevoli volte. Cristoforo Colombo, navigatore al di sopra di ogni sospetto, avvistò tre Sirene dirigendosi verso il Nuovo Mondo. Così come Henry Hudson, esploratore di mari settentrionali, ne vide due sensuali e bellissime. Perciò credo che l’incontro, mantenuto segreto, col pesce Sirena dei miei familiari meriti di essere raccontato. Ed io approfitto della loro partenza per farlo.

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