di RAFFAELLA CIUFO –
Da qualche anno, su diverse pubblicazioni scientifiche, viene posto in risalto il manifestarsi di cambiamenti comportamentali nelle lucertole che, a quanto pare, entro il 2080 saranno estinte per circa un quinto di tutte le specie. I ricercatori messicani e statunitensi, che stanno osservando da molti anni il fenomeno, individuano non nella distruzione degli habitat, bensì nell’innalzamento delle temperature terrestri il cambiamento comportamentale delle lucertole, che si esporrebbero di meno al sole, ricercando invece l’ombra. Ciò comportando un rallentamento e una riduzione della loro attività di ricerca di cibo e di accoppiamento.
Il problema è che la temperatura globale si innalza troppo velocemente rispetto alla capacità di adattamento della lucertola e quindi anche un piccolo cambiamento della temperatura corporea, come segnalano gli scienziati, può avere effetti significativi sull’ organismo, inducendo a modifiche comportamentali. E probabilmente anche noi non-scienziati, nel nostro piccolo, dobbiamo far fatica a ricordare dove e quando aver visto distrattamente una lucertola bella tranquilla, distesa al sole della controra. Beh, allora? Allora, non sarà dunque forse benefico ricordare, proprio adesso, una volta di più a noi stessi che non sono più i tempi delle tintarelle estreme in favore di comportamenti “lucertolosi” autoprotettivi per l’ottenimento di un’abbronzatura sana?
I più recenti consigli dei dermatologi aggiungono – oltre all’uso di oli e creme altamente schermanti, da applicare ogni due ore e certamente dopo il bagno, su pelle asciutta, perché le goccioline d’acqua sono molto riflettenti – le seguenti raccomandazioni: usare schermi protettivi anche nelle giornate nuvolose o sotto l’ombrellone, perché i raggi nocivi arrivano ugualmente sulla pelle;
proteggersi anche sugli scogli o sulla neve, altamente riflettenti;
il sole scotta di più fra le ore 10 e le 16, raggiungendo fra le 11 e le 14 il suo picco, durante il quale è raccomandabile non rimanere in costume, ma invece coprirsi anche sotto l’ombra con indumenti leggeri, tuttavia a trama compatta e non bagnati, perché se non asciutti solo parzialmente possono proteggere dai raggi solari;
non trascurare la protezione degli occhi, indossando occhiali da sole idonei;
non trascurare nemmeno il cappello, specialmente nelle ore in cui i raggi solari sono più violenti, in quanto la cute fra i capelli è molto sensibile.
Da ultimo, la gradualità nell’esposizione: non solo è inutile, ma anche nocivo “darsi fuoco” il primo giorno di mare.
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