La forza e il coraggio del genio musicale di Ludwing van Beethoven

Ludwig Van Beethoven

di EMILIANO CORRADETTI –

La redazione del “Graffio” apre ufficialmente le porte oggi, 16 dicembre 2017. Una data che, fatta ovviamente eccezione per l’anno, coincide con la nascita di uno dei più grandi compositori di tutti i tempi, nonché uomo di grande carisma.

Era il 16 dicembre del 1770, infatti, quando a Bonn nasceva Ludwing van Beethoven, celebre compositore e pianista tedesco: il genio della musica che va oltre confini umani. E ricordare Beethoven, a distanza di oltre 200 anni dalla sua nascita, mi sembra l’augurio più bello e “musicale” che si possa fare ad una testata giornalistica che presta molta attenzione alla cultura.

Figlio d’arte, talento precoce (a soli nove anni era già organista di corte), Beethoven diventò presto  vittima del padre scellerato e ubriacone che lo costringeva  a lunghe ed estenuanti prove al fine di svenderlo come “bambino prodigio” in pubbliche piazze. Ma il fuoco che ardeva dentro il giovane Ludwig che parlava dei grandi ideali di libertà e giustizia emersi dalla Rivoluzione francese, non venne di certo spento nè dalle brutture dell’esistenza, nè dall’ipocusia lo aveva colpito appena trentenne. Beethoven era un grande amante della natura. Per capirlo, basta ascoltare la sua VI sinfonia “La Pastorale” in cui cerca di tradurre in musica  i suoni della natura.

Del resto non si sente se con il cuore poichè è artista solo colui che sa ascoltarsi e creare qualcosa di grande, irripetibile, trascinante. Beethoven è un artista eroico, nonostante avesse perso completamente l’udito ci ha lasciato una produzione musicale straordinaria per forza espressiva, improvvise aggressioni musicali alternate ad inaudite dolcezze che scioccano l’uditorio. La sua musica influenzò tutto il linguaggio musicale del XIX secolo e quelli successivi. Anticipò molti aspetti del futuro Romanticismo, pur collocandosi anche nella tradizione classica per la sua adesione alle regole dell’armonia nelle modulazioni, per il rigetto dei cromatismi nelle melodie, nonchè per la cura dell’equilibrio formale dei brani.

Beethoven è stato un innovatore in quanto è riuscito a combinare voci e strumenti in maniera completamente nuova e senza precedenti. Nel vasto catalogo delle sue composizioni hanno grande rilievo la sua produzione cameristica, quella sinfonica e le opere pianistiche. Morì a Vienna il 26 marzo del 1827. Frase celebre: «Non conosco altro segno di superiorità per l’uomo se non la bontà».

Appuntamenti:

– Sinfonia N.9/Beethoven/Boncompagni
29.12.2017 – 01.01.2018 Auditorium di Milano

La nona di Beethoven

Capodanno 2018 con Orchestra Sinfonica e Coro Sinfonico di Milano Giuseppe e il tradizionale   appuntamento con la Nona Sinfonia di Beethoven all’Auditorium di Milano. Dirige  Elio Boncompagni, maestro del coro Erina Gambarini, Soprano Cinzia Forte, Contralto Stefanie Iranyi, Tenore Carlo Allemano, Basso Sebastian Holecek

– dal 22 dicembre 2017 ore 18 al 22 dicembre 2017 ore 20, Conservatorio di Cagliari

Sonate per pianoforte di Beethoven

Nove incontri introdotti da da un’analisi storica e critica a cura del Maestro Mario Carraro per ripercorre una delle più importanti collezioni della letteratura pianistica: 10 sonate (sino all’opera 90), quelle scritte dal grande compositore tedesco tra 1802 e il 1814. Ciascun appuntamento musicale sarà introdotto da un’analisi storica e critica a cura del Maestro Mario Carraro. Ultimo appuntamento venerdì 22 dicembre alle 18 con Alessia Pitzalis, che eseguirà la Sonata op.90.

-mercoledì 17 gennaio 2018, Accademia Nazionale di Santa Cecilia
Auditorium Parco della Musica di Roma, Sala Sinopoli ore 20,30

Mozart/Beethoven con Roberto González-Monjas (violino), Alexander Lonquich (pianoforte). Repertorio:

  • Mozart Sonata per violino e pianoforte KV 377
  • Beethoven Sonata per violino e pianoforte op. 30 n. 1
  • Mozart Sonata per violino e pianoforte KV 526
  • Beethoven Sonata per violino e pianoforte op. 47 “Kreutzer”

– Mercoledì 14 febbraio, ore 21, Teatro Lauro Rossi di Macerata
Al pianoforte Denis Matsuev: Beethoven e Tchaikovski