“Agamennone”, Vincenzo Di Bonaventura e il Gruppo Aoidos in scena il 19-25-26 maggio all’Ospitale di Grottammare

di REDAZIONE –

GROTTAMMARE – É un grande onore per l’Associazione Blow Up tornare a promuovere uno spettacolo del maestro Vincenzo Di Bonaventura e del suo magnifico gruppo teatrale. Promosso da Blow Up con il patrocinio del Comune di Grottammare, Officina teatrale Aikot 27 e Gruppo Aoidos presentano lo spettacolo teatrale “Agamennone”, con la regia e la riscrittura scenica di Vincenzo Di Bonaventura. Lo spettacolo verrà rappresentato in tre repliche: domenica 19 maggio 2024 ore 21.15, sabato 25 maggio 2024 ore 21.15, domenica 26 maggio 2024 ore 21,15 presso l’Ospitale delle Associazioni (Grottammare Alta, via Palmaroli), con ingresso libero.

Lo spettacolo attinge dallo straordinario e sempre sorprendente patrimonio del teatro greco classico, in particolare dalla Trilogia dell’Orestea, in cui Eschilo sviluppa iconflitti sanguinosi che dilaniano di generazione in generazione la famiglia degli Atridi, signori della città di Argo. Terminata la guerra di Troia, la città attende il ritorno del vittorioso re Agamennone, figlio di Atreo: l’atmosfera iniziale è carica di presagi, allude all’assenso che il fato accenna e fa conveniente un consenso, prima che l’annunciata ed imminente tragedia accada. La notizia della caduta di Troia, giunta attraverso fiammeggianti segnali annunciatori, crea contrastanti aspettative tra i cittadini di Argo e riapre piaghe mai sopite di morte e di vendetta, rievocando il movente che condusse le mille navi degli Argivi dallo Strimone ad Ilio, con il beneplacito degli Dei e con l’orrendo sacrificio all’epoca commesso, a danno della giovane Ifigenia, figlia di Agamennone, immolata sugli altari per propiziare il buon vento della partenza.

Dieci anni sono trascorsi, è caduto Priamo e la sua dinastia troiana; il vincitore Agamennone assapora il ritorno, il trionfo, la definitiva celebrazione della sua stirpe, ma si dimostra poco attento, mentre porta con sé, quale prorompente bottino di guerra, la schiavizzata Cassandra, profetessa del Lossia divino Apollo, che prevede e annuncia, inascoltata, il delittuoso sviluppo degli eventi a venire. La regina Clitemnestra, con la complicità dell’amante Egisto, ottempera al suo piano di vendetta a lungo coltivato ed esegue la sentenza tramata da sempre e sorretta da lpieno convincimento della giustizia personale. La famiglia degli Atridi conferma la sua sorte gestita da furioso sangue, animata da vendette da compiersi in spasmo d’attese, un destino cosparso da moltitudini di governanti, eserciti, padri e madri e figlie e figli, che agisce e subisce ripetendosi inflagello d’ira e di morte annunciata.

“Orestea”, il più grande capolavoro della letteratura greca, inizia con Agamennone desideroso dell’onnipossente e giusto buon ritorno, pronto al dibattito ed alla risorsa esperienziale, ma non sufficientemente accorto all’inesorabilità della fine. Un’opera che, dopo 2500 anni, mostra ancora una ricchezza linguistica ed una capacità di indagine motivazionale come poche volte testimoniato, scaturita dal fulgido vigore intellettuale della più grande civiltà del pianeta; uno spettacolo attualissimo, che scavando a fondo nei temi della vendetta e della giustizia, continua a sconvolgerci ed interrogarci anche sulle terribili vicende di guerre e stragi che insanguinano il nostro mondo ed in cui, purtroppo, sembrano riecheggiare i mai sopiti rigurgiti di reciproche ed infinite rappresaglie che animano la violenza ancestrale perpetrata dall’uomo sull’uomo.

Con la regia di Vincenzo Di Bonaventura, si alterneranno sul palco a dare corpo evoce al dramma, i seguenti personaggi ed intepreti: Corifeo (Vincenzo Di Bonaventura), Clitemnestra (Maria Gaetani), Coro (Patrizia Sciarroni, Laura Piconi, Sara Quondamatteo), Araldo (Piero De Vito), Agamennone (Simone Cameli), Cassandra (Mila Sebastiani), Egisto (Claudio Censori).

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