Manuel Giannetti: «La bellezza della poesia risiede nell’interpretazione personale»

di ROSITA SPINOZZI –

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Manuel Giannetti (IV AI Liceo Classico “G.Leopardi”) ha 17 anni, vive a San Benedetto, ama il disegno e la musica, si sta dedicando da qualche mese ad una raccolta di poesie e ha già in mente di scrivere un nuovo libro di genere fantasy. È un ragazzo sincero e propositivo che non esita a mettersi in discussione, animato dalla volontà di poter dare sempre il meglio di sé. Si trova a suo agio con la realtà che lo circonda ma, nello stesso tempo, riconosce l’importanza della cultura classica e il valore delle lingue “antiche”, tanto da essere intenzionato ad approfondire la conoscenza del greco. Il suo sogno? Un futuro da studioso e ricercatore. Manuel è il quinto classificato con la bellissima poesia “Una preda inerme” al concorso “Aria – Respirare poesia” realizzato dall’Associazione MultiCulturale VisionAria, ma è il primo dei vincitori a rispondere a questa intervista che ha l’obiettivo di far conoscere meglio quell’universo giovanile che, oltre ai social e il giusto legame con la modernità, ama la scrittura e la poesia. Un microcosmo che fa ben sperare e che, se somiglia a Matteo, non può che portare buoni auspici.

Manuel, prova a descriverti con una frase
Sono una persona curiosa con troppo tempo libero. Non è raro per me spendere ore a scoprire un nuovo interesse che cambia praticamente ogni mese, però mi ritengo fortunato ad avere un’elasticità tale per potermi interessare a tante cose diverse, quindi non mi dispiace essere così “scostante” nelle mie passioni.

Un tuo pregio e un difetto
Un mio pregio è la creatività, visto che fin da piccolo ho una passione per tutte quelle attività che stimolano l’inventiva e la manualità. Il difetto, invece, è la pigrizia perché ho sempre in mente nuovi progetti e hobby per passare il tempo, ma finisco spesso per non concludere nulla. Da qualche anno, però, con molta forza di volontà ho portato a termine vari obiettivi che mi ero preposto.

Qual è il valore della poesia ai nostri giorni?
La poesia oggi non ha purtroppo molta attrattiva nei giovani perché, nella maggioranza dei casi, il sistema scolastico parla di poesia quasi alla stregua di un’equazione matematica in cui ogni parte svolge la propria funzione e l’unico modo di vedere il testo è quello scritto in un libro di italiano. Invece, a mio avviso, la bellezza della poesia risiede proprio nell’interpretazione personale che, seppure possa essere eventualmente guidata da una persona esterna, non dovrebbe mai essere imposta sugli altri poiché tutto questo, come si è visto, porta solo ad un disinteressamento generale.

“La paura” in ogni sua accezione, fisica o metaforica: questo il tema del concorso “Aria – Respirare poesia”. Qual è il tuo rapporto con la paura?
La paura è da sempre un sentimento onnipresente nell’uomo, ed essendo io molto affascinato dalla psicologia mi sono chiesto tante volte quanto e come le emozioni influenzassero la mia vita e quella degli altri. Quindi, per me, se si vuole scoprire la parte più affascinante dell’essere umano bisogna osservarlo mentre è sopraffatto da forti impulsi come, appunto, la paura. Io stesso fin da piccolo sono sempre stato un tipo molto pauroso, quindi so bene ciò che si prova e, nonostante questo, ritengo la paura “meravigliosa” in un certo senso e, sicuramente, molto più interessante di emozioni come la felicità.

Nella tua poesia “Una preda inerme” c’è un raffinato utilizzo dei termini per introdurre avvincenti metafore. È stata una “prova” difficile? Parlaci della tua poesia e del tuo rapporto con le parole
Questa prova in realtà è stata più facile di quanto mi aspettavo. Solitamente le poesie che scrivo sono molto incentrate sulla passionalità interiore, quindi sono stato molto contento del tema, così come anche della poesia che sono riuscito a scrivere. Ammetto che quando ho terminato la prova non ero per niente sicuro che il mio componimento fosse “abbastanza”: poichè è un pensiero ricorrente ogni volta che produco qualcosa, mi sono convinto ad accettare la poesia così come l’avevo pensata e non me ne sono affatto pentito. È stato una specie di esperimento per me, visto che raramente inserisco rime, assonanze o consonanze nelle mie poesie, ma devo dire che alla fine sono riuscito a superare le mie aspettative. Per il resto ho seguito uno stile tipico nei miei componimenti, con un linguaggio evocativo e non eccessivamente pomposo, con metafore che puntano a stimolare l’immaginazione.

Qual è il tuo autore preferito? I tuoi punti di riferimento?
Il mio autore preferito è Vladimir Nabokov, mi ha molto stupito per il suo modo di scrivere così raffinato e complesso, eppure leggero e scorrevole, che lo rende un esperto della narrazione. Come altri punti di riferimento direi Lewis Carroll che reputo un grande maestro della fantasia e dell’irrazionalità con “Alice nel Paese delle Meraviglie”. Carroll è uno dei massimi esponenti di un genere non molto diffuso come il nonsense e credo di avere molto da imparare da lui.

Una persona che ammiri molto
Il mio professore di italiano, latino e greco del biennio: è stato lui a trasmettermi e farmi scoprire la passione per il mondo classico. Gli devo molto per avermi indirizzato verso gli studi del greco e del latino che intendo continuare anche all’Università.

Quali sono le tue passioni? (letterarie, cinematografiche, musicali, hobby…)
Le mie passioni, oltre alla scrittura, sono la musica che accompagna la maggior parte della mia vita, l’ascolto da quando mi sveglio fino a quando non vado a dormire; i videogiochi che già dall’infanzia mi hanno molto aiutato a scacciare la noia e a sviluppare una fervida immaginazione. Coltivo anche un amore spassionato per le lingue, che seppure nato di recente, è un interesse che spero di poter abbinare al lavoro che sceglierò dopo l’Università.

Che rapporto hai con i social?
Utilizzo social come Instagram e TikTok molto spesso, ma unicamente per intrattenimento: non ho mai avuto un particolare interesse nel cercare attenzioni né tantomeno consensi online, per cui credo di avere una relazione abbastanza sana con i social.

Disegno e scrittura, due nobili arti che fanno parte della tua sfera creativa. A tal proposito ci sono progetti in fieri?
Per quanto riguarda il disegno al momento vorrei affinare le mie tecniche per trovare uno stile adatto a me. Per la scrittura, invece, oltre ad una raccolta di poesie a cui mi sto dedicando da qualche mese, ho iniziato a progettare un nuovo libro di genere fantasy. Senza entrare troppo nei dettagli, la storia è ambientata negli anni ’90 ed ha come protagonista un’adolescente gallese che finirà, per motivi a lei sconosciuti, in un mondo fantastico e andrà alla ricerca di un modo per tornare a casa.

Un’opera d’arte e un libro che ami in modo particolare
La mia opera d’arte preferita è il “Viandante sul mare di nebbia” (dipinto a olio su tela del pittore romantico tedesco Caspar David Friedrich, ndr.) perché esprime appieno l’essenza del Romanticismo che, oltre ad essere l’epoca dell’introspezione umana, è anche il mio periodo storico preferito nonché quello da cui più prendo ispirazione. Un libro che amo è “Lolita” di Nabokov, dove l’autore è riuscito a dipingere l’orrido dell’animo umano nella maniera paradossalmente più elegante. Tanto che sono rimasto sempre più “brutalmente stupefatto” scorrendo le pagine.

Come ti vedi tra dieci anni?
Non so ancora cosa mi attenderà dopo aver terminato Lettere Classiche, ma il mio sogno sarebbe quello di continuare i miei studi del greco. Un futuro da studioso e ricercatore, quindi, sarebbe il mio obiettivo principale.

In generale, sei ottimista o pessimista?

Sono generalmente ottimista, nonostante la mia natura ansiosa spesso mi spinge ad avere una visione negativa in periodi particolarmente stressanti. Negli ultimi anni, però, ho iniziato ad adottare una visione molto più luminosa nei confronti del futuro e spero di non restarne deluso.

Quale strada seguirai dopo il liceo classico?
Dopo il classico vorrei iscrivermi all’Università di Lettere Classiche, soprattutto per studiare il greco, la mia materia preferita. Sto ancora valutando quale potrebbe essere l’Unversità migliore in tal senso, c’è ancora molto da vedere.

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Il “Viandante sul mare di nebbia” di Friederich, opera d’arte preferita di Manuel Giannetti