Intervista con Eugenia Brega e Paolo Clementi: «Se devi fare qualcosa, fallo con tutto te stesso»

di ROSITA SPINOZZI –

Intervista a due voci con Eugenia Brega e Paolo Clementi. EugeniaLa Scuola di Musical è stata l’attività didattica dove abbiamo potuto esprimere al meglio il nostro perfezionismo e il nostro senso estetico». Paolo:«Sono visionario e incostante» –  

FOLIGNANO – Una storia d’amore, teatro e talento che ha il sapore di una fiaba ma, invece, è una bellissima realtà. Si potrebbe riassumere così, in estrema sintesi, il luminoso percorso che, a partire dall’incontro nel 1981 in quel di Ascoli, unisce il bravissimo attore e regista teatrale Paolo Clementi a Eugenia Brega, attrice, cantante e musicista dalla grande versatilità e competenza. È un incontro di anime belle, di quelli che lasciano il segno. Infatti ancora oggi la loro unione, oltre ad essere un fulgido esempio di quanto il teatro e l’arte possano elevare lo spirito, è specchio di un mondo colorato in cui i sogni, se benedetti dalla determinazione, possono diventare realtà e coinvolgere anche altre persone. Eugenia e Paolo sono artisti noti nel nostro territorio e non solo. Per me, che li conosco da tanti anni e da tanti anni seguo la “nascita” dei loro spettacoli, rappresentano l’unione perfetta. Vivono in totale simbiosi, nonostante abbiano caratteri diversi e ben delineati che s’incontrano sempre sulla via di progetti condivisi con la collettività. Tra questi la nascita del Teatro delle Foglie con il proposito di portare avanti un discorso interdisciplinare fra teatro, danza, musica e canto, attraverso una seria ricerca e sperimentazione, seguendo quelle tecniche che Paolo Clementi aveva praticato negli anni ’70 come attore al Teatro Tascabile di Bergamo, dove è entrato in contatto diretto con gruppi e personalità a livello internazionale.  L’incontro con Eugenia Brega è stato fondamentale e ha contribuito alla qualità del lavoro della compagnia, orientato sulla produzione di spettacoli e parallelamente sull’attività pedagogica. Centinaia di allievi di ogni età e ceto sociale si sono alternati in questi anni, frequentando regolarmente i vari corsi del Teatro delle Foglie. Al momento i due registi sono impegnati con la Scuola Comunale di Teatro di Folignano, un Laboratorio di Formazione Teatrale a San Benedetto del Tronto e il Laboratorio di dizione ed espressività vocale promosso dalla Regione Marche per i giovani in zona Villa Sant’Antonio (Ascoli Piceno). Un particolare rilievo hanno avuto i 14 anni di direzione artistica della Scuola di Musical di San Benedetto del Tronto, inizialmente ospitata dall’Istituto Musicale Vivaldi e poi dal Palariviera con allestimento di spettacoli di grande successo. Ma non finisce qui, perchè Eugenia e Paolo coltivano da anni un forte interesse per le tecniche olistiche, organizzando e ospitando corsi di formazione e seminari di crescita personale. In conclusione, due artisti così sono un orgoglio per il nostro territorio, e l’amicizia che ci lega da anni è un dono prezioso, uno scambio continuo di emozioni. Dedicargli “un’intervista a due voci” è un piacere: venti domande, venti risposte. Per conoscerli – e per conoscerci – meglio.

Tre aggettivi per definirvi
Eugenia: Determinata, creativa, fluida. Determinata nel raggiungere gli obiettivi prefissati, creativa nelle soluzioni, fluida nel trovare percorsi alternativi nel caso l’obiettivo non si possa realizzare come immaginato.
Paolo: Buono, creativo, esigente.

Un vostro personale pregio e difetto. Un pregio e difetto reciproco
Eugenia: Credo che il mio principale pregio sia la capacità organizzativa e la costanza, un mio difetto, invece, essere poco diplomatica.
Paolo: Un mio pregio è l’essere visionario. Un mio difetto l’incostanza.

Pregi reciproci e difetti reciproci?
Eugenia e Paolo: Perfezionisti e selettivi.

Com’eravate da bambini?
Eugenia: Timida, sensibile e introspettiva.
Paolo: Affascinato dalla natura.

Com’è avvenuto il vostro primo incontro e quanto è stato decisivo per la nascita del Teatro delle Foglie?
Eugenia e Paolo: Ci siamo incontrati al Festival Internazionale di Polverigi dove Paolo rappresentava, ospite della rassegna, il suo spettacolo “Paolo il Clown”. Sono rimasta affascinata dal suo eclettismo e presenza scenica tra acrobazie, giocolerie e mimica. Ho scelto di entrare nel suo gruppo Teatro dell’Arco che si stava formando ad Ascoli Piceno. In seguito abbiamo deciso di intraprendere un percorso artistico e sentimentale in due che ha portato alla formazione del Teatro delle Foglie.

La vostra è una simbiosi perfetta, consolidata nel corso degli anni. In cosa differite e in cosa vi “compensate”?
Eugenia: Penso che ci differenziamo per il metodo di approccio. Io tendo più ad adattarmi alle situazioni per favorirne l’evoluzione, Paolo è da subito più esigente e non si accontenta facilmente sia per se stesso che per le soluzioni artistiche.

Centinaia di allievi di ogni età e ceto sociale si sono avvicendati in questi anni frequentando regolarmente – e felicemente –  i vari corsi del Teatro delle Foglie, quali vi sono stati più “vicini”?
Eugenia e Paolo: Gli allievi che si sono fidati e affidati a noi condividendo il palcoscenico come veri professionisti nelle nostre tournée teatrali (ne citiamo solo alcuni, i più importanti): Veronica Valenti, Linda Quinzi, Davide Ripani, Riccardo Ricci, Alessia Bedini, Giuseppe Ricci.

La vostra è una carriera internazionale, frutto di grande talento, professionalità ed esperienza. Quali sono stati i punti di riferimento?
Eugenia: Lo studio della musica e della danza, ancora prima del teatro.
Paolo: Il Teatro Laboratorio detto anche il Terzo Teatro o teatro di ricerca.

Il nome di una persona, o di un artista vivente, che stimate in modo particolare
Eugenia: Purtroppo non vivente la coreografa Pina Baush, l’ho sempre adorata.
Paolo: Vivente Eugenio Barba, non viventi Grotowskj e Carmelo Bene.

I quattordici anni di direzione artistica della Scuola di Musical di San Benedetto del Tronto hanno portato all’allestimento di spettacoli di grande successo. Cosa c’è “dietro le quinte” di spettacoli di questo livello?
Eugenia: Un lavoro incessante e approfondito nei minimi particolari senza tralasciare alcun dettaglio. Devo dire che la Scuola di Musical è stata l’attività didattica dove abbiamo potuto esprimere al meglio il nostro perfezionismo e il nostro senso estetico.
Paolo: L’applicarsi con passione nel curare ogni particolare artistico.

Da attori sul palco a maestri di teatro, il passo è stato naturale o sofferto? Vi ha dato soddisfazione?
Eugenia: Condividere le proprie passioni con gli altri è quanto di più soddisfacente possa realizzare un artista.
Paolo: È stato un passaggio naturale con la gioia di poter consegnare a qualcuno un po’ della propria esperienza, un po’ della propria vita.

Paolo, due anni fa hai indossato i panni di San Giacomo della Marca in un docufilm. Come ti sei preparato ad un ruolo così importante da un punto di vista interpretativo e spirituale? In quanto ha contribuito la vicinanza di Eugenia?
Paolo: Entrando nel ruolo con umiltà e servizio per dare corpo e anima ad un essere estremamente elevato.
Eugenia: L’ho incoraggiato e sostenuto perché inizialmente era dubbioso nell’accettare l’incarico.

Nel marzo di quest’anno, è andato in scena “La leggenda divina di Chiara e Francesco”, il vostro recital con testi e canti sacri. Quant’è forte il richiamo religioso? E quello degli abiti di scena?
Eugenia e Paolo: Lo spettacolo risente del fascino che due esseri così elevati possono suscitare, al di là del credo religioso, nell’animo di due attori con una forte propensione alla spiritualità.

Parallelamente all’attività teatrale, coltivate da anni un forte interesse per le tecniche olistiche. Come si sviluppano i vostri corsi di formazione e seminari di crescita personale?
Eugenia: In questo ultimo periodo in particolare condividendo il mio amore per lo yoga e la meditazione che si è evoluto negli anni e che, grazie alla collaborazione con l’Unione Sportiva Acli Marche, ha avuto la possibilità di esprimersi al meglio attraverso lezioni settimanale in varie sedi che si tengono sia al chiuso che all’aperto d’estate
Paolo: Nel mio caso in particolare ho portato avanti l’approfondimento di alcune tecniche e discipline orientali come il Qi Gong e la tecnica delle Mudras.

Come vedete il mondo oggi?
Eugenia e Paolo: Pieno di contraddizioni, immerso nella dualità: da un lato con una grossa spinta verso la spiritualità e l’arte, ma parallelamente deviato da consumismo e vuoto interiore.

Ottimisti o pessimisti?
Eugenia: Sempre ottimista!
Paolo: Ottimistissimo!

Come immaginate la vita dopo la morte?
Eugenia e Paolo: Una evoluzione di ciò che è stato coltivato nella vita.

Finora avete incontrato più angeli o demoni?
Eugenia e Paolo: Sempre angeli, tanti angeli.

Che progetti avete nell’immediato?
Eugenia e Paolo: Portare a termine nel migliore dei modi gli spettacoli delle attività in corso che verranno rappresentati tra il mese di maggio e il mese di giugno: Laboratorio di dizione ed espressività vocale “Tra una panchina e l’altra” 21 maggio presso il teatro della parrocchia Cristo Re a Porto d’Ascoli, a Folignano presso il teatro della parrocchia San Luca Evangelista “Prova per comici” il 2 giugno, “Follie del varietà” 3 giugno, “Quando i sogni diventano realtà” 4 giugno, Laboratorio teatrale di San Benedetto del Tronto spettacolo “Lisistrata, ovvero lo sciopero delle mogli” il 10 giugno presso l’arena all’aperto parrocchia Cristo Re. In più una replica di “La leggenda divina di Chiara e Francesco” il 24 luglio ad Ascoli Piceno presso il cortile del Palazzo Comunale in Piazza Arringo. Yoga olistico all’aperto dal 12 giugno in varie sedi.

Come vi vedete tra una decina di anni?
Eugenia e Paolo: Sempre sulla breccia.

Concludete con un pensiero “graffiante”
Se devi fare qualcosa, fallo con tutto te stesso.

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