Downton Abbey, un raffinato viaggio nell’aristocrazia inglese del XX secolo

di ROSITA SPINOZZI –

La vita dell’aristocrazia inglese nei primi anni del Novecento, il fascino indiscusso delle antiche dimore, abiti fastosi e gioielli permeati dall’inconfondibile stile anni Venti, personaggi interessanti che si muovono all’interno di una ricostruzione storica pressochè perfetta. Signore e signori, benvenuti nel mondo di Downton Abbey, serie televisiva britannica di grande – e meritato – successo, che ha conquistato il cuore di milioni di spettatori in tutto il mondo. Perché Downton Abbey si distingue non solo per la cura dei dettagli, ma anche per una trama avvincente nata nel 2010 dal talento creativo di Julian Fellowes. Applaudita da critica e pubblico, la serie (sei stagioni per un totale di 52 episodi) nel 2011 è entrata nel Guinness dei Primati come show dell’anno più acclamato dalla critica, diventando la prima serie britannica a vincere tale riconoscimento, ed ha talmente entusiasmato gli spettatori da conquistare numerosi premi, tra cui 15 Emmy Awards e 3 Golden Globe.

É ambientata in Inghilterra, durante i primi anni del XX secolo, nell’immaginaria tenuta di Downton Abbey – che nella realtà si chiama Highclere Castle ed è un castello in stile giacobino di inizio Ottocento, a poco più di 100 chilometri a ovest di Londra – meravigliosa tenuta di campagna del Conte e della Contessa di Grantham e delle loro figlie. A creare una profonda crisi nei Crawley è il naufragio del Titanic, dove perdono la vita il cugino del conte e suo figlio, pertanto la proprietà e la consistente dote della contessa restano senza un erede. Matthew, cugino della famiglia e avvocato di Manchester, diventa il nuovo beneficiario, con somma perplessità – tanto per usare un eufemismo – della Contessa Madre Violet. Ed è in questo clima “nobiliare” che si sviluppa la vita della suddetta famiglia aristocratica, servitù compresa, nel North Yorkshire durante il periodo interbellico. Un’epoca di grandi cambiamenti sociali e politici, dunque, che hanno un forte impatto non solo sulla vita dei Crawley, ma anche in quella del maggiordomo Carson, la governante Hughes, la cuoca Mrs. Patmore e della comunità circostante che, nella serie, occupano un ruolo di ampio spazio.

Mentre il mondo sta rapidamente cambiando, i Crawley cercano di mantenere solide le loro tradizioni e il loro stile di vita aristocratico. Al centro della trama ci sono Lord e Lady Grantham, i padroni di casa di Downton Abbey, e i loro tre figli Mary, Edith e Sybil. Il ritmo è piuttosto lento e caratterizzato dalla centralità dei dialoghi, in compenso la serie è generosa di colpi di scena che non permettono di perdere in alcun modo la concentrazione mentenendo sempre vivo il desiderio di proseguire la visione. Complice anche un cast composto da numerosi attori di talento tra cui Hugh Bonneville nel ruolo di Robert Crawley, il conte di Grantham; Elizabeth McGovern nel ruolo di sua moglie Cora, la contessa di Grantham; una irresistibile Maggie Smith (la mia preferita, sempre) nel ruolo della matriarca della famiglia, la vedova contessa Violet Crawley. Ci sono anche molti altri personaggi memorabili, tra cui i servitori della famiglia Crawley, come il maggiordomo Carson interpretato da Jim Carter, e la governante Mrs. Hughes, al secolo Phyllis Logan.

Una dei tanti “assi” della serie risiede nella capacità di creare personaggi complessi e sfaccettati, in grado di suscitare l’interesse e l’empatia del pubblico. Come non amare l’arguta matriarca Violet? Da sottolineare, inoltre, il personaggio di Lady Mary Crawley (Michelle Dockery) che, nel corso della serie, ha saputo attirare l’attenzione per la sua evoluzione, passando da una figura fredda e distaccata ad una persona più matura e compassionevole. La sceneggiatura di Julian Fellowes – ricca di personaggi ben sviluppati, con storie e relazioni complesse – offre un interessante confronto tra il mondo dell’aristocrazia e quello dei servitori, illustrandone le diverse gerarchie e i differenti stili di vita. Ci sono storie d’amore, amicizie, rivalità e conflitti, che si sviluppano nel corso della serie e tengono lo spettatore incollato allo schermo.

Ma Downton Abbey affronta anche temi importanti come la guerra, la politica, l’emancipazione delle donne e i diritti dei lavoratori, dando al pubblico uno sguardo approfondito sulla vita dell’epoca e sulle sfide che la gente doveva affrontare. La serie ha anche ispirato due film, usciti nel 2019 e nel 2022, che hanno riscosso un grande successo di pubblico e critica.  In conclusione, Downton Abbey è una serie televisiva che ha lasciato un segno indelebile nella cultura popolare, avvalendosi di una sceneggiatura brillante, grande attenzione ai dettagli storici e un cast di attori straordinari. La serie è un’opera d’arte che ha saputo conquistare il pubblico diventando un vero e proprio fenomeno culturale. Se non avete ancora avuto la possibilità di vedere Downton Abbey, allora fatelo e lasciatevi rapire dalle sue emozioni.

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