In Art Winter, il 19 marzo è la volta di “Fragile” con Alberto Gaino e Massimo Donno

di REDAZIONE –

SAN BENEDETTO DEL TRONTO –  Continua “In Art”, la rassegna letteraria e musicale giunta alla quinta edizione, a cura dell’associazione culturale Rinascenza e con la direzione artistica di Annalisa Frontalini. Domenica 19 marzo, al Pub Medoc di San Benedetto, andrà in scena il sesto appuntamento di In Art Winter: “Fragile” con Alberto Gaino e Massimo Donno. Alle ore 18.30 Alberto Gaino presenterà lil libro “Il manicomio dei bambini” (Gruppo Adele Edizioni). Alle 22 ci sarà in concerto Massimo Donno con “Lontano”. Massimo Donno sarà alla voce e alla chitarra, Eleonora Pascarelli alla voce e al synth ed Emanuele Coluccia sarà ai fiati. Dialogherà con gli ospiti Alessandra Morelli, critica d’arte, drammaturga e scrittrice.

L’AUTORE
Alberto Gaino è un giornalista professionista. In gioventù ha collaborato con Il Manifesto, in seguito ha lavorato per quarant’anni per lo stesso editore, prima a Stampa Sera e poi aLa Stampa. Nell’ultimo quarto di secolo di attività professionale si è specializzato nella cronaca giudiziaria, seguendo i maggiori processi torinesi, inclusi quelli di Tangentopoli. Prepensionato come il 99% della sua generazione, ha cominciato a scrivere libri: “Falsi di Stampa” (2014, Edizioni Gruppo Abele), “Il manicomio dei bambini” (2017, Edizioni Gruppo Abele), “Le bocche inutili” (2021, Sensibili alle foglie, collana Ospiti) e “Il silenzio dell’amianto” (2021, Rosenberg&Sellier).

IL LIBRO: “Il manicomio dei bambini”
“Avevo tre anni quando un’assistente sociale mi portò a Villa Azzurra che di quel colore non aveva proprio nulla. Ci finii perché quella buona donna di mia mamma mi aveva avuto da un uomo che della paternità se ne infischiò allegramente, non l’ho mai incontrato. Lei era giovane e sola”. Comincia così – con una storia terribilmente simile a molte altre – questo libro scritto per non dimenticare; per ricordare a chi è vissuto al tempo dei manicomi e per informare chi non c’era. Ma scritto anche per smontare l’illusione che oggi la fabbrica della follia sia altro da quanto era in passato: fenomeno di massa, fenomeno di poveri, manicomi (o realtà troppo simili) come discariche umane e sociali. Le parole dell’autore: “In sei mesi sono riuscito a raccogliere materiale sufficiente per inquadrare la storia di quei bambiniricoverati in manicomio dall’età dei 2/3 anni perché soli al mondo, figli di madri nubili o perchéprovenienti, i più grandicelli, dalle classi differenziali. Fra i 300 bambini “ristretti” a Villa Azzurra,il manicomio dei bambini (un reparto autonomo rispetto al passato dipromiscuità fra adulti e minori) degli ospedali psichiatrici di Torino,neglianni Sessanta del Novecento, vi erano numerosi disabili, alcuni gravi, altri con deficit fisici parziali: ilmanicomio dei bambini è stato soprattutto una discarica sociale dei più fragili nell’Italia del boom.Mi sono prevalentemente occupato della storia esemplare di Villa Azzurra, senza, tuttavia, trascurare lacornice generale del fenomeno: 200 mila minori (fonte Istat) nelle medesime condizioni ricoverati inanaloghe strutture, per lo più private e convenzionate, caratterizzate da un eccessivo sovraffollamento. Ilcaso di Figarolo, alle foci del Po, è significativo: la Provincia di Rovigo ne aveva autorizzato l’apertura per una trentina di posti letto, vi vennero ricoverati 600 minori”.

I MUSICISTI
Massimo Donno. Cantautore, musicista. Si divide da diversi anni tra scrittura e cantautorato, tra progetti inediti e teatro. Realizza il suo primo album solista nel 2013, edito da Ululati/Lupo Editore e distribuito da Messaggerie Musicali, dal titolo “Amore e Marchette”, ottenendo ottime recensioni e calcando palchi in tutta Italia. Diverse le collaborazioni tra teatro e musica. Nel giugno 2017 pubblica un nuovo lavoro, libro e CD, dal titolo “Viva il Re!” (Squilibri Editore-Visage Music). Il cd racchiude nove tracce, riscritte e rilette con un ensemble bandistico di venti elementi, diretti da Emanuele Coluccia, con il prezioso contributo di Gabriele Mirabassi al clarinetto e Lucilla Galeazzi alla voce. Ad ottobre 2019 rientra tra gli artisti che omaggiano il cantautore Gianni Siviero, nella compilation edita da Squilibri Editore, in intesa con Sergio Secondiano Sacchi del Club Tenco – Premio Tenco, insieme a Roberto Vecchioni, Sergio Cammariere, Mimmo Locasciulli, Petra Magoni, ecc. album che vince la Targa Tenco come miglior album a progetto.

Emanuele Coluccia. Polistrumentista e compositore, ispirato da una visione sincretica della vita e delle arti. Ha cominciato gli studi musicali all’età di sei anni, ricevendo lezioni di flauto e apprendendo le basi della teoria musicale. Ad otto anni ha cominciato gli studi di piano classico e armonia. A 13 anni ha ascoltato per la prima volta il jazz, avvicinandosi allo studio dell’improvvisazione. A 18 anni si è dedicato allo studio del sassofono. Emanuele ha suonato professionalmente in Italia sin dal 1989, sia come leader che come ‘sideman’. Nel 1992 e nel 1993 ha partecipato a The Berklee College summer clinics a Perugia, prendendo parte a stage con Joe Lovano, Joe Zawinul, Paul Motian, Bill Frisell, John MacLaughlin, George Garzone. Ha realizzato numerose produzioni discografiche, sia da solista che con altri progetti musicali, (Bandadriatica, Adria, Myla Hardie, King NaatVeliov, Kocani Orkestra, ecc.) suonando nei più prestigiosi festival jazz e world music in tutto il mondo.

Eleonora Pascarelli. Il suo viaggio artistico comincia molto presto e già da adolescente condivide il palco con grandi nomi della musica italiana. Dai 23 anni in poi, la sua attività live si moltiplica: viene scelta da Renzo Arbore ed inserita nella sua band swing, calca il prestigioso palco del Teatro Ariston di San Remo come corista del programma televisivo “Premio Regia Televisiva Italiana” in diretta su RAI 1 e prosegue l’attività di corista con Ron, Karima, Massimo Di Cataldo, Irene Fornaciari, Alberto Fortis, Franco Simone e Fabio Concato, per citarne solo alcuni. Come solista si esibisce in Russia, Brasile, Francia, Cina, Danimarca e vola in Canada più volte: come corista per il tour mondiale di Al Bano e Romina Power, con Milly Carlucci per gli spettacoli teatrali di “Ballando Con Le Stelle” e per lo show “Sanremo Ieri e Oggi” con Enrico Ruggeri, Silvia Mezzanotte, Marco Carta e Neri Per Caso.

IL CONCERTO: “Lontano”
Si compone di dodici canzoni che hanno un definito fil rouge che è il tema della distanza, dell’attesa, del concetto di tempo consapevole. Nel 2015 il cantautore pubblica il suo secondo disco dal titolo Partenze (prodotto da Riccardo Tesi per Visage Music). In quell’album si affrontava il tema del viaggio, del lavoro, della separazione dalle proprie radici. Nel disco Lontano si sviluppa, piuttosto, tutto ciò che avviene dopo che la distanza ha assunto una forma definitiva. Il contesto è il Mediterraneo, il Sud, nelle sue infinite pieghe e piaghe, quei territori letterari, culturali e musicali che sembrano sempre più vicini, per storia e destino. Si parla di lavoro, di separazione forzata e di isolamento, di confronto tra generazioni che vivono in modo, apparentemente, differente l’appartenenza, il tempo e la fatica. Si parla di chi lascia un paese e ne trova un altro, suo malgrado, da raccontare e vivere. L’associazione culturale Rinascenza ringrazia tutti gli sponsor che, con il loro sostegno, hanno contribuito alla realizzazione della V edizione della rassegna. Informazioni e prenotazioni dopo le ore 18: 0735/780869.

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