Circo con gli animali, Lac e Lav diffidano il sindaco Spazzafumo: «Il Comune non rispetta il regolamento»

di REDAZIONE –

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – «Il Comune di San Benedetto del Tronto ha nuovamente autorizzato l’attendamento di un circo nonostante la detenzione di un’unica elefantessa, in contrasto con quanto stabilito dalla normativa Cites, risultando così motivo di divieto secondo il vigente “Regolamento Comunale Tutela e Benessere Animali” che consente l’attendamento solo ai circhi che rispettano tale normativa». Con queste parole gli ambientalisti di Lav e Lac comunicano l’invio di una diffida al Comune di San Benedetto.

«La commissione scientifica internazionale Cites nelle sue “Linee Guida per il mantenimento degli animali nei circhi e nelle mostre itineranti” ha stabilito i requisiti minimi vitali per le singole specie e in particolare per l’elefante dispone che “non è mai ammessa la detenzione di un solo esemplare”. Infatti gli elefanti vivono in branchi matriarcali dove gli individui esprimono tra di loro relazioni intense e profonde, di collaborazione e con inequivocabili comportamenti indice di sentimenti e pensieri che noi umani ci ostiniamo ad attribuirci come esclusiva. Questo significa che un elefante costretto a vivere senza i suoi simili soffre moltissimo. – spiegano ambientalisti di Lav e Lac –  Il risultato della sofferenza, dello stress e della frustrazione è l’insorgere di movimenti stereotipati, come il continuo dondolare su se stessi, visibile in tutti gli animali richiusi in circhi e zoo e anche nell’anziana elefantessa Baby, che il circo pubblicizza di detenere, in solitudine, da 50 anni. Alcune volte gli animali arrivano ad esternare gli effetti orribili della prigionia rivoltandosi, come è successo proprio pochi giorni fa a Catanzaro dove una povera elefantessa, costretta ad esibirsi, ha gravemente ferito la domatrice: gravi sono le conseguenze, in questi casi, per l’animale, per gli addetti e per gli spettatori, della cui incolumità il sindaco è garante».

«Dato che le ripetute segnalazioni sono rimaste inascoltate, le associazioni LAC Ascoli Piceno (Lega Abolizione Caccia) e LAV Marche (Lega Anti Vivisezione) hanno deciso di inviare formale diffida al Sindaco Spazzafumo per chiedere il rispetto del Regolamento comunale, in base al quale Egli non avrebbe potuto concedere l’autorizzazione al circo Madagascar Orfei, e l’immediata sospensione degli spettacoli, nell’ottica di favorire l’eliminazione dello sfruttamento degli animali in azioni del tutto innaturali, inutili e produttive di sofferenza e stress.- aggiungono –  É ormai chiaro che questa Amministrazione, esprima scarsa disponibilità a prendere atto di quanto (Rapporto Eurispes) il “sentimento di amore e rispetto per il mondo animale, insieme ad un sentimento di protezione” sia in forte crescita e che il 70% degli Italiani siano contrari ai circhi con animali. L’uso degli animali nei circhi si basa sull’addestramento, che spesso comporta abusi, privazioni e violenza, oltre che sulla privazione del loro habitat, dei bisogni primari e della loro dignità. Utilizzare gli animali per divertimento umano è un retaggio che, in una società civile, può solo appartenere al passato. Nel 2007, 600 psicologi italiani hanno sottoscritto una Carta sul pericolo di esporre i giovani agli spettacoli circensi. Il testo sottolinea tra l’altro “tali contesti lungi dal permettere ed incentivare la conoscenza per realtà animale, sono un veicolo al non rispetto per gli esseri viventi, inducono al disconoscimento dei messaggi di sofferenza, ostacolano lo sviluppo dell’empatia, che è fondamentale momento di formazione e crescita, in quanto sollecitano una risposta incongrua, divertita e allegra alla pena, al disagio, all’ingiustizia»

«Anche la Fnovi (Federazione Nazionale Ordini Veterinari Italiani) si è espressa dichiarando di recente che “nei circhi non esiste la possibilità che il benessere degli animali e il rispetto delle loro esigenze etologiche siano garantiti”. E dal 2006 la commissione Cites raccomanda che “”n futuro non vengano più detenute le specie in via di estinzione o il cui modello gestionale non è compatibile con la detenzione in una struttura mobile quali, ed in particolare: primati, delfini, lupi, orsi, grandi felini, foche, elefanti, rinoceronti, ippopotami, giraffe, rapaci”. Dunque, a fronte di proprio Regolamento approvato fin dal 2007, come è possibile che il Comune di San Benedetto, nonostante l’incongruenza più volte segnalata dalle due Associazioni, continui ad autorizzare questo circo?  Perché il Comune approva un Regolamento e poi per primo non lo rispetta? Perché le autorità preposte a controlli e sopralluoghi preventivi al rilascio del permesso, non si accorgono dell’irregolarità? E le previste autocertificazioni dei circensi cosa riportano?»

«Dai controlli che le due Associazioni hanno richiesto, risulta una certificazione del Veterinario del circo secondo cui l’elefante, pur dovendo per sua natura vivere in branco, è tenuto ormai da anni con cammelli e zebre, e quindi questi sono il suo nuovo branco. Si ritiene inaccettabile una simile banalizzazione di tutte le leggi e le evidenze scientifiche, oltre che un tentativo di aggirare la normativa, con un precedente che consentirebbe ogni tipo di illegalità nella detenzione di qualsiasi specie. Gli strumenti giuridici ci sono, la Autorità abbiano il coraggio di applicarle. Non siamo contro i circhi, ma contro i circhi con gli animali. Ci auguriamo che i decreti attuativi siano emanati al più presto e che finalmente anche l’Italia farà parte di quei Paesi che hanno vietato nei loro territori l’uso degli animali nei circhi».

LAC Ascoli Piceno – Sabrina Simonetti
Referente LAV per le Istituzioni delle Marche – Maria Aquila

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