Commercio e sicurezza, Pietro Canducci: «San Benedetto non reggerebbe altri cinque anni così»

di REDAZIONE –

SAN BENEDETTO DEL TRONTO –  «Quando incontri centinaia di commercianti, piccoli imprenditori, artigiani e tutti ti dicono la stessa cosa inizia a suonare un clamoroso campanello di allarme. Pertanto ho l’assoluta certezza che altri cinque anni in questa maniera la nostra città e la sua forza imprenditoriale non li reggerebbe». Sono le parole di Pietro Canducci, candidato al Consiglio comunale nella lista del fratello Paolo Canducci. «Esasperazione, paura, mancanza di certezze, smarrimento….sono queste le sensazioni che avvolgono il commercio cittadino tutto, da San Filippo Neri a Ragnola. – continua – I commercianti confermano quanto denunciato pubblicamente alcune settimane fa: nessuno ha mai ascoltato le loro richieste, nessuno ha mai risposto alle loro domande, nessuno ha mai cercato di stare accanto a loro nei momenti di grande difficoltà vissuti».

Pietro Canducci sostiene che, a questo punto “è chiara anche la percezione che ora, in campagna elettorale, tutti strizzano l’occhio a quello che da sempre è un bacino di voti molto interessante ma anche in questo caso ho trovato grande consapevolezza nel riconoscere le chiacchiere dai fatti, chi si è svegliato ora dopo aver dormito per cinque anni in Consiglio comunale facendo finta di non sentire…e adesso, invece, è tutt’orecchi. Il Commercio, i Commercianti, le Associazioni di Categoria necessitano di una guida, una visione, una programmazione e soprattutto persone preparate e di qualità come propri interlocutori”.

«I Commercianti sono stufi della improvvisazione o della azione che scaturisce dalle minacce mezzo stampa: sono desiderosi, altresì, di poter dare un loro contributo alla realizzazione di eventi, iniziative che possano riattivare la città di San Benedetto del Tronto.- spiega Pietro Canducci – Un tema caldissimo, infine, è quello della sicurezza: mai come in questi cinque anni gli operatori commerciali, soprattutto del centro città, si sono trovati ad affrontare da soli situazioni emergenziali che mettevano, e mettono, a rischio la loro incolumità e le loro attività tanto da far decidere a qualcuno di chiudere o di trasferirsi altrove con conseguente ed ulteriore svuotamento ed imbruttimento di quello che dovrebbe essere il salotto buono ma che ora è diventato il simbolo del fallimento del sindaco Piunti e di quelli che ora come suoi alleati malvolentieri lo appoggiano tanto da vergognarsi di scriverne il nome sui manifesti. – conclude il candidato – Diciamocelo, se in questi  cinque anni il Commercio ha retto nell’immenso deserto creato da Piunti & Co è grazie solo ed unicamente alla forza, all’energia, alla caparbietà ed alla professionalità espresse dalle forze imprenditoriali sambenedettesi».

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