Punto Aiuto Cittadino, Core scrive a Piunti: «I test sierologici andrebbero fatti a tutta la popolazione»

Elio Core, presidente dell'Associazione Punto Aiuto Cittadino

di REDAZIONE –

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – «Il persistere dell’infezione pandemica del Coronavirus nel nostro paese e non solo, ha creato notevoli problemi di carattere sociale, psicologico e fisico ai cittadini della nostra città e segnatamente negli anziani. La nostra associazione è sommersa da richieste di aiuto per il pagamento delle utenze, acqua, luce, gas, affitti e mutui». Inizia così la lettera che Elio Core, presidente dell’Associazione Punto Aiuto Cittadino, ha scritto al sindaco Piunti e all’assessore Carboni. «Storie quotidiane di cittadini che non dispongono di reddito nemmeno per acquistare il pane, – spiega Core -di alcuni che mangiano una sola volta al giorno, di persone che frugano nei cassonetti delle immondizie in cerca di cibo, di bambini e anziani chiusi nelle loro abitazioni senza la possibilità di uscire di casa, privati di tutto, persino di una semplice passeggiata, scenario che non può persistere a lungo.

«Insomma una vita da reclusi che devasta il tessuto sociale della nostra città con notevoli risvolti di carattere psicologico e fisico. In taluni casi si segnalano attacchi di panico, claustrofobie e riacutizzazione di patologie pregresse. Peraltro i cittadini incontrano difficoltà nel curarsi, essendo il Pronto Soccorso trasferito ad Ascoli Piceno.- continua Core -Sulla base di queste considerazioni, l’Associazione Punto Aiuto Cittadino, con spirito di collaborazione, suggerisce e sottopone alla sua attenzione alcune proposte che, in questo difficile momento, possono essere di utile applicazione per la soluzione del Covid-19 e per la tutela della salute dei cittadini. É palese che il contagio del Coronavirus, sia pure meno aggressivo in questa fase, continuerà a diffondersi tra la popolazione ivi compreso la Riviera delle Palme, dovuto alla presenza dei portatori sani, dei pauci-sintomatici e di coloro in quarantena che vivono in famiglia con ambienti ristretti».

Di seguito riportiamo le proposte che Elio Core, a nome dell’Associazione Punto Aiuto Cittadino, ha esposto al primo cittadino per gestire la fase post emergenziale. “Proposte – dice Core –  che possono consentire una graduale ripresa a qualsiasi livello nel rispetto delle disposizioni legislative vigenti»:

1) Predisporre un piano sanitario che consenta la prevenzione del Coronavirus sul territorio con il potenziamento di medici ed infermieri dedicati alla cura dei pazienti positivi al Coronavirus e la distribuzione gratuita delle mascherine alla popolazione da indossare nei luoghi di lavoro e non solo.  Predisporre per i pazienti positivi o pauci-sintomatici strutture esterne e non curarli presso le loro abitazioni perché potrebbero contagiare i famigliari.

2) Test sierologici alla popolazione per accertare velocemente la positività del paziente, da eseguirsi gratuitamente nella struttura pubblica o privata.

3) Costituzione di un pool di psicologi che agisca a livello territoriale per venire incontro a pazienti che, a causa delle disposizioni restrittive, hanno subito o possono subire disturbi della psiche o altri disagi fisici.

4) Riaprire al pubblico i parchi nel rispetto della distanza sociale unitamente all’uso obbligatorio di guanti e mascherine. La sollecitazione ci perviene dalle famiglie che riferiscono la sofferenza degli anziani e bambini che vivono in ambienti angusti; gli stessi presentano segni di nervosismo, di agitazione psicomotoria  e di depressione.

5) Predisporre un piano di assistenza sanitaria gratuita per gli incapienti al fine di eseguire Tac, Risonanze Magnetiche, Ecografie e  qualsiasi altro accertamento per la prevenzione.

6) Al fine di evitare l’intasamento nel Nosocomio Sambenedettese per il Covid-19 e successivi ricoveri post infezioni, è utile e indispensabile la riapertura degli ospedali di Ripatransone e Montefiore da usare in questa circostanza e per eventuali future pandemie alle quali potremmo andare incontro.

7) É di tutta evidenza che il contagio del Coronavirus ha modificato per sempre i nostri comportamenti, di lavoro, di relazioni sociali e di studio. Per tali scopi proponiamo per le famiglie bisognose l’acquisto di computer per consentire loro i nuovi lavori che inevitabilmente sorgeranno e consentire ai figli la didattica scolastica dalle loro abitazioni.  Sviluppare e incentivare quindi il lavoro telematico.

8) Il Coronavirus ha evidenziato quanto sia urgente e indispensabile procedere ad una completa revisione della rete sanitaria regionale apparsa obsoleta, inefficiente e lontana dalle esigenze dei cittadini in particolare modo per i più bisognosi. L’attuale sistema penalizza il Sud delle Marche, segnatamente il nostro ospedale. Occorre costruire una rete sanitaria non più basata in via esclusiva sulla centralità dell’ospedale ma una medicina organizzata sul territorio con l’introduzione diffusa dell’uso della telemedicina.  Non più file presso il medico di base per la prescrizione dei farmaci ma ricette online grazie alle quali i pazienti possono recarsi direttamente in farmacia per il ritiro dei farmaci stessi.

9) Predisporre un servizio permanente per la consegna dei farmaci  domiciliari per i pazienti anziani che vivono soli o in condizioni di assoluta disabilità.

10) Riportare con urgenza tutti i servizi trasferiti temporaneamente al Mazzoni di Ascoli, causa Coronavirus, presso la sede naturale del Nosocomio sanbenedettese. La Riviera delle Palme è una città turistica di 47mila abitanti vocata alla emergenza Sanitaria sul cui territorio insistono numerose e importanti strutture e paesi limitrofi che usufruiscono di tale struttura».

Copyright©2020 Il Graffio, riproduzione riservata