“Colpo a colpo, verso a verso”. Quando la poesia riempie il cuore

di ROSITA SPINOZZI –

Una domenica di pioggia incessante. Tre donne diverse fra loro, ma al tempo stesso complementari, con in mano fogli in cui danzano versi scaturiti da menti illuminate, libere, piene di sentimento. Una domenica uggiosa, “divisa” da altri eventi concomitanti e decisamente in antitesi con la pigrizia di chi magari preferisce restare in un caldo rifugio. E invece no. Il cuore di chi ama la poesia porta dritto alla Kabina Welcome dove, in una luminosa stanza dipinta di bianco, ci sono Patricia Vena, Annalisa Piergallini, Laura Principessa. Tre poetesse autentiche che conquistano con la grazia, ma anche la potente determinazione, dei loro versi accompagnati dalle delicate note di Antonello Pala. A fare gli onori di casa c’è Maxs Felinfer che, alle sue grandi doti di artista innovativo e decisamente fuori dagli stereotipi, unisce anche quelle di impeccabile “presentatore” pronto a dare il giusto valore alla parola. “Colpo a colpo, verso a verso”: è questo l’emblematico nome dato all’incontro organizzato da Caffè Letterario Novecento e Artistiassociati Ascolipiceno che, domenica 24 novembre a San Benedetto del Tronto, ha incantato i numerosi presenti dopo il fortunato “debutto” ad Ascoli Piceno. Una congiunzione poetica fra tre linguaggi, stili e temi diversi. Una sequenza di versi, casuale eppure perfetta, in cui s’intrecciano i sentimenti di tre donne lontane per età, esperienza e vissuto, ma straordinariamente vicine nel loro universo in cui gravitano sentimenti profondi, consapevolezza di sé e del mondo che le circonda.

Annalisa Piergallini fa la psicoanalista ad Ascoli Piceno, scrive poesie da sempre, alcune delle quali sono state pubblicate, insieme a qualche racconto e al romanzo  “Costernata la signora. Pacifismo ecologia e rivoluzione personale e culturale”. Nei suoi versi c’è sempre una sottile vena di umorismo che “salva” dalla disperazione in cui spesso cade l’essere umano, inevitabilmente vittima di questi tempi. Il suo è un linguaggio contemporaneo, privo di fronzoli, alquanto incisivo e assai piacevole alla lettura. Laura Principessa, la più giovane delle tre con i suoi ventinove anni, si alza ogni mattina all’alba per andare a lavorare in fabbrica. Scrive da sempre, “da quando il diario segreto fungeva anche da psicanalista”. Ha un linguaggio limpido in cui non nasconde il dolore del vivere quotidiano, i suoi versi sono energia pura in cui si evince l’impellente necessità di esprimere quanto dimora nel suo cuore. Non a caso afferma: «La mia poesia è un rigurgito di stomaco, quando tutte le sensazioni che sento attraverso la carne si fermano lì e, in qualche modo, devono venire fuori».

Poi c’è Patricia Vena che, nella potenza evocativa dei suoi versi, condivide con i suoi lettori un universo che racchiude i due “mondi” di Annalisa e Laura, e va anche oltre. Nata a Rosario (Repubblica Argentina) il 20 dicembre 1958, risiede dal 1988 in Italia. Di professione biochimica, si è laureata nell’Universidad Nacional de Rosario. La sua espressione primaria è la scrittura, sia di poesia che di narrativa. Patricia Vena ha un curriculum costellato di numerosi successi e partecipazioni prestigiose, fa parte del movimento artistico “Seblie”. Tra le sue ultime pubblicazioni ricordiamo la raccolta di racconti brevi “Le Porte Chiuse” (2017) e la raccolta poetica “Senza Pelle”, entrambi per L’Oceano Edizioni.

E a chi le chiede quale moto dell’animo la spinge a scrivere, lei risponde, senza alcuna esitazione: «Scrivo perché ne ho bisogno. Scrivo perché non so urlare, e a volte non so neanche piangere. Scrivo perché le emozioni mi sovrastano, a volte, e sono costretta a farle diventare parole. Perché le parole mi sono sempre state vicine, sono mie amiche, e non mi tradiscono mai. Scrivo perché amo, perché odio, perché sono felice e perché ho paura. Scrivo perché conosco l’inquietudine, e scrivere è l’unica risposta di cui dispongo. Scrivo quando m’indigno e so di non poter fare niente per cambiare ciò che non va in questo mondo. Scrivo quando mi commuovo davanti ad un istante unico, o quando i miei occhi scorgono la bellezza. Io scrivo, e quando scrivo vivo». E quando Patricia Vena scrive, viviamo anche noi attraverso la verità e la bellezza dei suoi versi.

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