Arcevia, emendamento di Giancarli e Volpini contro il declassamento della Casa della Salute

di REDAZIONE –

ANCONA – Come annunciato nel corso dell’ultimo Consiglio Regionale, i consiglieri Fabrizio Volpini ed Enzo Giancarli hanno presentato un emendamento al Piano Socio Sanitario Regionale 2019/2021, con il quale chiedono l’iscrizione della Casa della Salute di Arcevia da Casa della Salute di tipo B a Casa della Salute di tipo C. L’interrogazione n.845 rivolta al presidente ed assessore alla Sanità, Luca Ceriscioli, dei consiglieri Volpini e Giancarli alla quale ha risposto per conto del Presidente, l’assessore Sciapichetti nella seduta di lunedì 21 ottobre, chiedeva proprio delucidazioni in merito a quali provvedimenti si intendessero adottare per mantenere tutti i servizi esistenti nella struttura sanitaria stessa e per potenziare quelli mancanti ma inseriti nella programmazione sanitaria.

«L’Ospedale di comunità di Arcevia – ha ricordato il consigliere Volpini – nasce nel 1999. É stato uno dei primi ospedali di comunità, ha fatto scuola. É stato anticipatore di ciò che sarebbe avvenuto poi con gli ospedali per acuti per dare una risposta assistenziale alle necessità che stavano emergendo prime fra tutte quelle di tipo geriatrico. Le case della salute di tipo C infatti derivano dalla riconversione dei piccoli nosocomi come l’ospedale di Arcevia, prevedono funzioni ospedaliere e sono organizzate H24».

«Con la determina del direttore di Area Vasta 2, n.1044/Av2 del 5 luglio 2018, la Casa della Salute di Arcevia è stata classificata  casa della Salute di tipo B – spiega Giancarli – una struttura deputata all’erogazione di cure integrate e residenzialità. Ad oggi invece la struttura arceviese eroga servizi che rientrano nella classificazione di Casa della salute di Tipo C: 118, punto prelievi, radiologia, specialisti ambulatoriali, CUP e 20 posti letto di cui 8 per le cure intermedie e 12 per la RSA con pazienti curati in reparto di medicina generale. Per questo chiediamo con un emendamento al Piano Socio Sanitario che la Casa della Salute di Arcevia torni ad essere iscritta nel novero delle Case della Salute di tipo C».

«Lasciare che la Casa della Salute di Arcevia sia catalogata Casa della Salute di tipo C significa – concludono Volpini e Giancarli – trasformare un ospedale, divenuto un modello per la sanità italiana in poco più che una casa di riposo privando i cittadini di servizi fondamentali tanto più importanti per via della sua collocazione in una zona periferica e disagita della regione».

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