Grottammare: “Autoctophonia Festival”, dodici spettacoli teatrali per attore solista

di ROSITA SPINOZZI –

GROTTAMMARE –  Sarà l’Ospitale Casa delle Associazioni di Grottammare ad ospitare la prima edizione di “Autoctophonia Festival”, dodici spettacoli che, a partire da sabato 27 luglio, vedranno in scena il maestro Vincenzo di Bonaventura, alle prese con una dedica speciale a Dario Fo e Carmelo Bene, due grandi maestri del Novecento italiano, guida della magica arte del teatro dell’attore solista. Oltre a Di Bonaventura, protagonista indiscusso del festival a cura di TeatrLaboratorium Aikot 27 3 Grippo Aoidos, si esibiranno anche in qualità di solisti i bravissimi allievi Simone Cameli (30 luglio) e Lirim Gela (6 agosto). Ogni spettacolo avrà luogo in “riscrittura scenica” in doppia replica giornaliera prevista alle ore 18,15 e alle 21,15. L’ingresso è libero.

«Quando il teatro si appropria della visione magica e dell’incanto. L’arte è sul raccontare, è nel raccontare. Il solista fa parte di una orchestra eccezionale assolutamente invisibile: la sua macchina attoriale. Il testo è un pretesto; l’interprete è un testimone; il fatto è un misfatto. E accade ora.» spiega Di Bonaventura, sottolineando che il teatro fabulatorio di Dario Fo è presente come riferimento di mappa, quello di Carmelo Bene come ispirazione tecnoteologica. «É l’umanità dell’attore rintracciata allo scandaglio della perforazione comunicazionale, la parola accordata alle carne viva che sovente si ferisce e sovente si guarisce. – continua Di Bonaventura – Il già accaduto, il già storico e il già archiviato si nutrono di intratemporalità, di pura perversione incidentale che procura magia. Questo è il tentativo, questa è l’abiura: stanare il preconcetto, smantellare il teatro di potere, spezzare il disagio intellettuale, animare la realtà come un mostro, di cui si sa tutto».

A tal proposito, il maestro Dario Fo ci ha indicato la via dell’immediato, santificando la reattività della Storia; mentre il maestro Carmelo Bene, con la sua portata strumentale, ci ha indicato un’epoca di restaurazione. Pertanto “Autoctophonia Festival” intende onorare la strada già ampiamente percorsa dai maestri, intende far valere il teatro dell’attore solista come pochi al mondo. La prima edizione di Autoctophonia recupera alcuni spettacoli dei maestri Dario Fo e Carmelo Bene insieme a progetti originali rielaborati da saggi, vicende di fantasia e di costume, di storia e di classicità teatrale.

Ecco il programma:

27 luglio: “IL BASSISTA, Memorie di un musicologo perverso” di e con Vincenzo Di Bonaventura (Un musicista, il suo strumento, i ricordi e i rimpianti di una vita trascorsa ai margini delle esibizioni orchestrali, con la disperata intima convinzione di ricoprirvi un ruolo oscuro ma fondamentale; basterà per attirare l’attenzione dell’affascinante soprano?)

28 luglio: “POETAR RIVOLUZIONANDO Memorie di Ottobre” di e con Vincenzo Di Bonaventura (Russia, 1917, l’Ottobre che ha cambiato la storia, attraverso le voci dei poeti più rivoluzionari di sempre: dalle più travolgenti aspirazioni futuristiche alle delusioni post-rivoluzionarie, sfociate tragicamente nel punto fermo di una consapevole pallottola).

29 luglio: “EDIPO Memorie di un re” di e con Vincenzo Di Bonaventura
(La più antica indagine poliziesca della letteratura mondiale: quando la ricerca della luce della Verità, spinta alle sue estreme conseguenze, conduce all’espiazione dell’accecamento. Il mito dei miti rivive in una straordinaria interpretazione solista).

30 luglio: “MEMORIE DI UN IMPERATORE” di e con Simone Cameli
(Roma, l’epoca d’oro dell’Impero: le più intime confessioni dell’uomo più potente del mondo, tra passioni, successi, dolorose perdite e lucide visioni geopolitiche… ma nemmeno gli imperatori sfuggono alla morte e al destino).

31 luglio: “LA TIGRE E IL TIGROTTO Memorie da un braciere”  di e con Vincenzo Di Bonaventura (Una storia del folkore cinese, ai tempi della grande marcia maoista: un soldato ferito in battaglia, prossimo alla morte, si trova a vivere un’avventura tragicomica – con i connotati di un surreale ménage casalingo – con una tigre e il suo tigrotto).

1 agosto: “L’HIDALGO Memorie di un folle in perfetta sanità mentale” di e con Vincenzo Di Bonaventura (Il classico di Cervantes riproposto in una versione solista, polifonica e plurilinguistica: un continuo alternarsi di idioma aulico e dialetto centromeridionale fa rivivere Don Chisciotte e il fido Sancho nella commovente rincorsa contro i mulini a vento).

2 agosto: “IL GREGARIO Memorie dell’ultimo faticatore del ‘900″ di e con Vincenzo Di Bonaventura (Storie epiche di ciclismo, quello leggendario di altri tempi: fatica, sudore, salite impossibili, il tutto filtrato dai ricordi e dall’orgoglio di essere stato gregario del Campionissimo).

3 agosto: “AFRODITA Memorie di Eros e Thanatos” di e con Vincenzo Di Bonaventura
(Un ricettario di sofisticate pietanze afrodisiache è lo spunto per evocare ricordi e aneddoti, sul filo di una memoria che si tende tra la cucina e la camera da letto, con eguale condimento di ironico erotismo).

4 agosto: “L’AMLETO NON SI FA Memorie di un sognatore teatrante” di e con Vincenzo Di Bonaventura (Un eccezionale spaccato di “teatro nel teatro”: un attore e regista, consumato dal desiderio di mettere in scena l’Amleto, vive, come Amleto, tormentato dal dubbio e, ancor peggio, dal sospetto del dubbio, finché il teatro invade la vita e si appropria anche della rinuncia e del fallimento).

5 agosto: “L’ESODO Memorie di una trasmigrazione”  di e con Vincenzo Di Bonaventura
(Dalle campagne venete all’agro pontino, dalla miseria e dalla fame al sogno di una terra promessa da bonificare: un esodo che dura generazioni e che racconta la storia recente del nostro Paese attraverso le vicissitudini di una famiglia pionieristica)

6 agosto: “MEMORIE DI TRINCEA  di e con Lirim Gela
(In una trincea di guerra si intrecciano i destini di vincitori, vinti, moribondi, riluttanti comandanti: un’urgente decisione da prendere, gravida di drammatiche conseguenze, segnerà il destino di chi cerca tenacemente di restare umano in mezzo alla barbarie).

7 agosto: “L’INFERNO MAI UDITO Memorie di un interprete” di e con Vincenzo Di Bonaventura (Compendio trasformazionale ventennale della più bella esperienza fabulatoria in incanto canto).

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