Leonardo da Vinci alla Torre dei Gualtieri

di GIAMPIETRO DE ANGELIS –

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – In un tempo ormai lontano, era il 1145, la famiglia Gualtieri ottiene il permesso di costruire un castello nell’area collinare di San Benedetto in Albula. Così si chiamava l’attuale San Benedetto del Tronto. I discendenti, successivamente, fanno erigere una torre di avvistamento di forma esagonale, con una muratura imponente dello spessore di un metro e mezzo, alta poco meno di venti metri e con una merlatura elegante e massiccia che ospita la grande campana per battere le ore, e quella più piccola per i quarti, collegate all’antico meccanismo dell’orologio a lancette risalente al XVIII secolo e che, oggi, è una grande attrattiva turistica, insieme al vecchio incasato della città e alla grande terrazza, piazza Sacconi, che si affaccia sulla “marina” consentendo un’ampia vista su tutta la cittadina e verso il mare.

La Torre è strutturata in quattro livelli e i primi tre ospitano, fino al 28 luglio, la mostra d’arte “Noi e Leonardo”. Dipinti, manufatti, sculture, tecniche miste realizzate dagli artisti dello Studio d’Arte Misoul – Associazione Culturale del maestro Cesare D’Antonio, artista e scenografo. È un connubio perfetto. Tra le antiche mura, vicino ai suggestivi movimenti dell’orologio, su e giù per le strette e ripide scale di collegamento tra i livelli, sembra di vederlo il Maestro di Vinci, compiaciuto delle oltre trenta opere a lui dedicate.

Le opere sono nate da un progetto ambizioso. Gli artisti, per meglio conoscere Leonardo da Vinci, hanno ripercorso il Rinascimento per comprendere quali fossero le caratteristiche di un periodo storico così ricco di fermenti culturali, così vivo, innovativo, creativo, pieno di invenzioni, di arditi tentativi di andare oltre quel Medioevo che stava terminando creando le premesse al mondo moderno. Il ragazzo di Vinci, fin dall’adolescenza, è stato avvolto da un contesto di forte vitalità artistica, di rinnovamento. Potremmo dire che la sua vita si identifica in un carattere visionario, nella sua migliore accezione, quella di una rivoluzionaria e lucida creatività che sa guardare lontano, curando il dettaglio e spaziando in tutti i settori, con originalità, tenacia e senso della perfezione.

Gli artisti dello studio d’arte Misoul hanno seguito il loro intuito, afferrando, ognuno a suo modo, quel carattere identificativo, quel particolare dettaglio carismatico del Maestro toscano, quella data specificità. Ognuno ha sviluppato una propria idea, concependo un’opera ispirata al Genio, ma mantenendo e perfezionando il proprio stile, la propria visione artistica.  Il risultato è questa mostra di oltre trenta lavori tutti diversi, fortemente creativi, mai banali, mai ovvii e posizionati nel contesto del Torrione che è la location perfetta per onorare Leonardo da Vinci.

Salendo tra i livelli della Torre dei Gualtieri si ha la sensazione di fare un viaggio nel tempo. Le mura, così massicce, aiutano a staccarsi momentaneamente dall’odierno e ci si lascia andare tra le opere, a volte vivaci e fortemente cromatiche, altre più introspettive, delicate. Alcune sono concettualmente elaborate, altre più raffinate e attente alla pulizia della tecnica. E tutte insieme concorrono all’ideale mosaico che ricostruisce lo spirito di un tempo irripetibile e di un personaggio unico, da tutti riconosciuto come il Genio assoluto.

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