Le mille e una mostra della Galleria Marconi

di ENRICA LOGGI –

Pensieri sparsi di Enrica Loggi sulla nuova mostra di Roberto Cicchinè e sui momenti magici che la Galleria Marconi ci sa regalare –

CUPRA MARITTIMA – Come sempre, la Galleria Marconi ci ha proposto un’ennesima meraviglia di arte contemporanea, nel lungo cammino che Franco ha percorso per ospitare innumerevoli artisti di straordinaria genialità. Singolarissima la mostra inaugurata sabato scorso alla Galleria. Tutti i vani dell’esposizione erano coperti di cellophane, che distendendosi sui quadri e le sculture di proprietà della Galleria creava un paesaggio lunare, la forma di una custodia, di uno scrigno e di un oblio, l’accento sommesso alla forza del destino che crea a terra una croce fatta di zollette di zucchero, e sul muro un’immagine sacra coperta da un velo quasi a ricordare Antonello da Messina. La performance è consistita nel fatto che l’artista Roberto Cicchinè ha scritto sulla parete bianca, munendosi di rose rosse, la frase che intitola la mostra: “Non ti preoccupare”.  Le “mille e una mostra” che abbiamo visto in questi anni nella Galleria ogni volta hanno suscitato un’emozione che non s’è cancellata e ha maturato in tutti il desiderio di perpetuarla. La disposizione dei quadri, delle sculture crea sempre un ambiente raccolto, silenzioso, incredibilmente evocativo che rapisce e cattura istantaneamente lo spirito. Franco accoglie tutti con un prorompente, caro sorriso, che accompagna ognuno in una partecipazione quasi sacra. Nel tempo ogni cosa ha raccolto la fantasia, il pensiero, la meditazione di fatti ed invenzioni che hanno attraversato i momenti magici della celebrazione di eventi di Arte ed Amicizia, la vita di oggetti e fortune a cui felicemente abbiamo assistito, incidendo nella nostra vita il senso del nuovo, della bellezza inusitata, della pace raggiunta dallo sguardo.

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