Musicultura, Fabiana Martone e Numa vincono il “Premio Antonello Ieffi” della giuria

Numa, vincitore del "Premio Antonello Ieffi Energie Rinnovabili"

di REDAZIONE –

A Glosie di Ascoli Piceno e Riccardo Degiorgi il Premio Gradimento del Pubblico. Il concerto in anteprima nazionale dei sedici finalisti ci sarà sabato il 21 aprile a Recanati  

MACERATA – Si chiude il sipario delle audizioni live della XXIX edizione di Musicultura, Festival della Canzone Popolare e d’Autore. Dopo le esibizioni di Ginevra di Marco, Mirkoeilcane e Mimmo Locasciulli, quattro settimane di ascolti, 60 proposte in concorso, ben  180 nuove canzoni  e il sold out tutte le sere, Musicultura chiude con successo la prima parte del viaggio nella musica d’autore.

Il palcoscenico della Filarmonica di Macerata si è tinto di rosa nella serata di sabato10 marzo e ha visto protagoniste della gara due cantautrici: Fabiana Martone di Napoli  a cui è andato il favore della giuria conquistando il “Premio Antonello Ieffi Energie Rinnovabili” per la migliore esibizione e Glosie di Ascoli Piceno che ha stregato il pubblico presente aggiudicandosi il “Premio Gradimento del Pubblico Centro Val Di Chienti”.

Fabiana Martone, cantante e compositrice napoletana, non nuova al pubblico di Musicultura di quest’anno, si era infatti già esibita con le SesèMamà, con le quali aveva conquistato pubblico e giuria. Conta  all’attivo quattro lavori discografici ed è coproduttrice di un nuovo progetto  che realizza brani per colonne sonore di produzioni Rai. Contestualmente lavora alle preproduzioni del suo disco da solista con i musicisti Bruno Tomasello e Luigi Esposito. In napoletano la Martone ha cantato in “Era solo ajere” un amore finito, ormai innocuo,  la tristezza di qualcosa che non brucia più. L’inadeguatezza è invece il centro de “L’albero di Carnevale”, mentre è “Memorandum” a chiudere la sua intensa e vibrante esibizione.

L’ascolana Glosie, all’anagrafe Gloria Collecchia, classe 1992 ha studiato al Conservatorio di Pescara, dove ha intrapreso  un percorso accademico di alta formazione in canto Jazz. Nel 2017, oltre a partecipare al concorso per autori “Genova per voi”, vince una borsa di studio presso la scuola di scrittura di Mogol. La giovane ed eclettica artista di Ascoli Piceno oltre al jazz abbraccia altri generi, come l’elettro pop. Canta oggi qualcosa che ancora si discosta dalla musica precedentemente sperimentata. I brani che ha proposto al Festival e che hanno conquistato il pubblico, principalmente scritti al piano, sono “Senza una scusa”, “Quel buon vino”, “Respiri sospesi”.

Un’altra Gloria, sul bollente palcoscenico della serata, Gloria Galassi, di Cesena accompagnata dal violino e chitarra delle  sue compagne di viaggio. Gloria ha studiato canto con il metodo Voice Evolution System, mirato a una formazione artistica completa. Un “trittico della malinconia” definisce  Gloria le canzoni poposte: “In un campo di grano”, “Tre gocce di limone”, “Pesoforma”.

Franz pseudonimo di Francesco Riva, è diplomato in Composizione al Conservatorio di Milano e in batteria all’Accademia di Musica Moderna, compone colonne sonore per la tv. Scrive i pezzi e canta nei 7marzo, gruppo con cui pubblica l’album “Vorrei rinascere in un Lama”. “Franz” è il suo progetto solista, unione di cantautorato e musica per film, entro l’anno l’uscita del primo disco omonimo. Sul palco di Musicultura si presenta con una vera e propria orchestra, con la quale esegue “Fred Astaire”, “La canzone popolare”, “Fides e Ratio”. Brani scritti a pianoforte e voce, pensando però più in grande perchè “ogni canzone, per essere espressa al meglio, deve essere orchestrata”.

Suggestioni dark proposte dalla potente voce camaleontica di Alberto Nemo di Rovigo, musicista, cantante e compositore, comincia il suo percorso artistico con esibizioni durante le cerimonie funebri e dal 2011 al 2015 attraversa l’Europa suonando in chiese, castelli e teatri. Nel 2016 pubblica su Bandcamp il suo primo album, “6×0”, realizzato con la tecnica del tape reverse e fonda con Andrea Liuzza la Dimora Records. Con una voce capace di pathos estremo, i suoi brani, “Antropomorphos”, “Ancora”, “Futuro Semplicehanno guidato il pubblico di Musicultura  in una dimensione altra, immersa nel buio ma ricca di sfolgoranti bagliori.

Da Reggio Calabria la coinvolgente energia dei Marvanza sul palco del Festival, gruppo affermato nella scena reggae sia italiana che internazionale. “A Sessualità” primo brano segue “Non so se sai”, che denuncia la piaga dello sfruttamento del lavoro minorile. Chiudono con “Terra mia”, un inno alla loro Calabria “terra bellissima ma molto difficile”.

Il fiorentino Giulio Wilson, cantautore e polistrumentista, finalista al Festival di Castrocaro, accompagnato dalla sua band ha proposto a Musicultura il brano “Parole”. Pasolini dice che l’arte nasce quando c’è un problema, Giulio Wilson condivide questa idea nella canzone “Ho qualche problema”,  e chiude con “Mia bella ciao” dove accosta le speranze del passato alle contraddizioni del mondo odierno.

Nel giorno di chiusura delle audizioni live di domenica 11 marzo a conquistare il  “Premio Antonello Ieffi Energie Rinnovabili” per la migliore esibizione, decretato dalla giuria,  è stato Numa – all’anagrafe Lorenzo Pompili – di Roma. Numa ha studiato chitarra, canto e tastiera, nel 2014 ha unito i suoi amici di sempre nella band “The Hand” oscillando tra folk e rock, lo stesso gruppo che a Musicultura lo accompagna nel  progetto da solista. Lo pseudonimo Numa è un richiamo al Re Numa Pompilio nato nel suo stesso giorno. Lorenzo racconta nelle  canzoni proposte al festival la vita della provincia dove è cresciuto, come in “Domenica”, il giorno più brutto della settimana, quello più monotono; “Radio Numa” nasce da una “notte tossica”, dice Numa anche se di “sostanze stupefacenti” ci sono solo ginseng e pasticche per la tosse; ha concluso  l’esibizione con “Il viaggio”.

Dritte al cuore del pubblico sono arrivate le canzoni di  Riccardo Degiorgi che si è aggiudicato il “Premio Gradimento del Pubblico Centro Val Di Chienti”. Il cantautore salentino ha proposto “Ni manca lu curaggiu”, “Tamburrieddhu” e “Intru alla luna” brani che mescolano sonorità rock a suggestioni etniche. Dalla sua musica emerge l’attaccamento alla terra d’origine – l’artista è di Surbo, in provincia di Lecce -la pizzica si fonde così al rock, su testi in dialetto salentino, la lingua con cui si sente più a suo agio.

Applauditissimo sul palco di Musicultura anche  Francesco Mircoli, di Porto San Giorgio. Mircoli fonda il suo primo gruppo nel 1985, I cavalli torti. Nel trambusto degli anni universitari prendono vita  le prime canzoni dell’album  “Psicofarmaci”. Si trasferisce a Milano e nel 2012 vince il concorso del mensile “Max”, promosso da Massimo Poggini. Finalista per due anni al Premio De André,  è in produzione il suo nuovo lavoro “Vita, morte e… Mircoli”, un cocktail di rockpop d’autore ed elettrofunky”. Al festival accompagnato dalla sua band  propone i brani “Carolina Bruno Vidal”,  “Delusione num 300” e “Dov’è Luca!” canzoni ciniche e cariche di emotività che manifestano l’inquietudine vissuta nel quotidiano. Tra gli altri artisti che si sono esibiti il duo elettro pop sannita Le Vacanze formato da Giuseppe Fuccio e Giovanni Preziosa ha vinto  il FarciSentire Contest2017 e pubblicato l’ep “LeVacanze”. Giuseppe Fuccio e Giovanni Preziosa hanno proposto al festival brani ispirati da momenti  di realtà concreta e quotidiana “La festa dei Blue Jeans”, “Settembre fun club” e “Il centro commerciale”. Da Tempio Pausania, Daniela Pes, laureata in canto jazz al conservatorio di Sassari, sperimenta accanto al jazz nuove sonorità, soprattutto folk ed elettroniche, che coniuga con la musica della sua terra. Il  progetto musicale presentato a Musicultura vede protagonista un concittadino, con cui condivide il cognome, don Gavino Pes, sacerdote gallurese e poeta della seconda meta del ‘700. Le canzoni di Pes musicano la lingua sarda, pressoché immutata dai giorni di Gavino ai nostri. La cantante ha proposto: “A tempu de arrà”, “Be’ po’ammatti cà sai”, “Ca milla dia dì”. A chiudere le audizioni live di Musicultura 2018  La scala Shepard, band romana formatasi tra i vicoli di Trastevere, caratterizzata da un mix tra pop italo mediterraneo e rock inglese. Già al secondo lavoro in studio, il gruppo ha offerto al pubblico e alla giuria canzoni cariche di ironia surreale: “Non ti fidare mai di un artista”, che tratteggia con auto ironia i vizi di chi d’arte vive, “Su a Berlino” e “Cattivo”.

Sedici i finalisti che usciranno dalle audizioni live e che potranno essere ascoltati in concerto in anteprima nazionale il prossimo 21 aprile al Teatro Persiani di Recanati. Radio1 Rai, partner ufficiale di Musicultura, le farà conoscere al grande pubblico e il prestigioso Comitato Artistico di Garanzia, come pure il popolo di Facebook, decreterà insieme alla giuria del Festival gli otto vincitori finali che si sfideranno a giugno sul palcoscenico dell’Arena Sferisterio di Macerata dove al  vincitore assoluto andrà il Premio Ubi–Banca del valore di 20.000 euro.