Successo per le olive ascolane vendute nei McDonald’s. Non solo per commercio

di REDAZIONE –

Non si pensi solo a Big Mac, Chicken Country, Double Cheeseburger e McChicken annaffiati con litri di CocaCola ghiacciata, ma anche nel 2017, com’era avvenuto l’anno precedente, i 560 ristoranti italiani della catena americana hanno proposto le olive ascolane. E sembra che la cosa tiri parecchio e stuzzichi il palato degli amanti del fast food, visto che in due mesi, McDonald’s ha cucinato e venduto la bellezza di 2,5 milioni di olive. Questo esperimento, che sembra produrre risultati più che soddisfacenti, ha però anche un’altra finalità: la solidarietà.
Nel 2016, la Sia (Società Italiana Alimenti) di Santa Maria Goretti, Offida e la McDonald’s Italia, avevano deciso di avviare una partnership solidale per aiutare concretamente la popolazione di Arquata del Tronto dopo il nefasto terremoto. Nell’occasione furono raccolti, grazie a un euro devoluto per ogni confezione di olive ascolane, 470 mila euro per la riqualificazione delle aree sportive e ricreative della zona.
Nel 2017, sempre con lo stesso meccanismo, la Sia e McDonald’s hanno raccolto 490 mila euro che, messi a disposizione della Fondazione Ronald McDonald, sono stati devoluti ai centri italiani di eccellenze pediatriche per sostenere sia i bambini che le loro famiglie.
Nonostante la presenza massiccia di star televisive nelle pubblicità della McDonald’s, a volte basta vedere un cartoccio di olive fritte per riqualificare un luogo di “quasi” perdizione culinaria.