Caro sacchetto biodegradabile, due cent per l’ambiente

di REDAZIONE –

Dal 2 gennaio 2018, i sacchetti per la carne, il pesce, la frutta e la verdura si pagano. Lo sapevamo e i supermercati ci avevano avvisato. Sapendo come sono fatti gli italiani, che si accorgono delle novità solo quando arrivano alla cassa per pagare, i gestori e i commessi non avevano insistito più tanto “se ne parlerà il 2”, avranno pensato.Poi il 2 arriva, si fa spesa perché abbiamo dato fondo alla dispensa, e ci rendiamo conto che le buste sono effettivamente cambiate e che ora, quelle piccole, dobbiamo pagarle.Inutile dire che l’opinione pubblica si è divisa, memore dei Guelfi e dei Ghibellini, in due fazioni: una favorevole e l’altra contraria. Diciamolo, non è che pagare le buste provochi chissà quale sconquasso a livello di economia familiare, parliamo di un massimo di 15 euro l’anno per i nuclei numerosi, è il concetto di tassa che non riusciamo a digerire.
Forse perché nel corso degli anni ne abbiamo viste di ogni, siamo arrivati al punto che perfino 2 centesimi ci indispettiscono. Hanno, in fondo, fatto più rumore questi 2/3 centesimi a busta compostabile e biodegradabile che non gli aumenti del 5,1 per cento (un vero e proprio salasso), di luce, gas e autostrade entrati in vigore dal primo gennaio.I governi che si sono succeduti negli ultimi venti anni, si sono sempre vantati di non aver aumentato le tasse poi, però, le tariffe dei servizi vitali crescevano a dismisura.
La differenza sostanziale è che luce, acqua e gas sono beni tangibili, sarebbe impossibile vivere senza , invece “la tassa” in senso generico, ci sembra lontana da noi, non ne vediamo gli effetti immediati, non ci rendiamo conto che grazie alle tasse che paghiamo possiamo usufruire di alcuni servizi, quelli che comunemente si chiamano pubblici.
Facciamo ogni giorno i conti con il dissesto ambientale, sappiamo quanto costa e chi punisce, se alla fine due centesimi dovessero servire a essere più civili con il mare, le montagne, i prati, i sentieri e tutto quello che ci circonda, vivrebbero meglio anche gli altri esseri che non sarebbero costretti a soccombere come i pesci che mangiano plastica e polistirolo ogni santo giorno.
Ci chiediamo perché non ci abbiano fatto pagare a caro prezzo la plasticaccia che abbiamo usato fino al 31 dicembre, ma non sempre è possibile ottenere ciò che si vuole.
Resta il fatto che se le nostre autorità monetarie erano propense a togliere dalla circolazione le monetine da 1 e 2 centesimi, ora saranno costrette a fare un passo indietro. Ma il nichel non è più dannoso della plastica?