La quiete durante la tempesta: Wonder e Bright

di EUGENIO DE ANGELIS –

Sembra che con l’abbuffata di Star Wars e di cinepanettoni assortiti distribuiti la scorsa settimana le sale rimaste disponibili siano decisamente poche e le nuove uscite ne risentono, con una serie di titoli non esattamente esaltanti. In una settimana nella quale molti italiani andranno al cinema per la prima (e ultima) volta quest’anno, la potenza di fuoco cinematografica è stata già schierata, lasciando solo una serie di riempitivi a coloro che sono già corsi in sala a vedere i titoli di maggiori richiamo.

Ad avere le maggiori chance di successo è sicuramente Wonder che ha tutte le caratteristiche per riscuotere il consenso generale: adattamento di un best-seller internazionale (di R.J.Palacio), protagonista bambino affetto da malattia rara (una deformazione facciale), star di richiamo (Julia Roberts e Owen Wilson), coinvolgimento emotivo (il protagonista affronterà per la prima volta la scuola e, quindi, il mondo). Il regista Stephen Chbosky ha già dimostrato di saper maneggiare materiale così sensibile nel suo precedente film Noi siamo infinito e anche qui sembra aver fatto un buon lavoro nel bilanciare la parte drammatica della pellicola (meglio preparare i fazzoletti per il finale) con tocchi di leggerezza e umorismo per quello che in fondo è un (ennesimo) inno a non giudicare dalle apparenze.

La mia scelta di questa settimana ricade però su Bright, il “film di Natale” di Netflix che tutto è meno che un film natalizio, trattasi infatti di action fantascientifico con cospicuo dispiego di effetti speciali e interessanti nomi in ballo. Scritto da Max Landis (figlio di John e sceneggiatore di alcuni script sui generis come American Ultra e Chronicle) per la regia di David Ayer è forte di un soggetto originale che fonde l’action metropolitano con il fantasy. Orchi, elfi e fate convivono infatti con gli uomini nella Los Angeles contemporanea, dove il poliziotto Will Smith e il suo partner orco si trovano invischiati in un losco affare riguardante…una bacchetta magica. Nonostante il titolo, l’ambientazione sembra quella cupa dei bassifondi che contraddistingue buona parte della filmografia del regista, il quale però ha dimostrato fino ad ora di sapersi confrontare meglio con contesti realistici (End of Watch, La notte non aspetta), piuttosto che con quelli fantastici (Suicide Squad), del quale questo Bright sembra una versione più sporca e (leggermente) meno fracassona.

Per quanto riguarda le altre uscite c’è qualcosa per tutti i gusti, seppure nessuno dei seguenti titoli sembri risaltare dal punto di vista qualitativo o avere potenziale da box office. Per i più piccoli si consiglia Ferdinand, dai produttori di L’era glaciale. La storia dell’omonimo toro pacifista punta tutto sulla collaudata formula di battute a raffica e morale edificante, ma non sembra avere la forza di interessare un pubblico più adulto data la semplicità delle gag e una qualità dell’animazione al di sotto delle produzioni migliori. Per chi è in cerca di qualcosa di spensierato, visivamente appagante e con qualche nome di richiamo conviene dirigersi verso The Greatest Showman, musical incentrato sulla figura dell’imprenditore circense Burnum interpretato da Hugh Jackman, in un cast nel quale compaiono anche Michelle Williams e Zac Efron. Il film sembra la classica storia americana di riscatto e successo individuale, alla quale si aggiunge una messa in scena colorata e sfarzosa che si addice al tono natalizio.

E che Natale sarebbe senza Il canto di Natale? Niente paura, ci pensa Dickens – L’uomo che inventò il Natale, film biografico che racconta la crisi creativa dello scrittore e il difficile periodo della sua vita che porterà alla realizzazione della celebre opera. Di produzione irlandese, dovrebbe essere un film biografico abbastanza tradizionale che quindi interesserà soprattutto i fan dell’autore e dei suoi libri. Gli italiani infine, complici le uscite della scorsa settimana, sono purtroppo relegati a un pugno di sale con film piccoli e dalle distribuzioni quasi invisibili, le produzioni maggiori infatti attenderanno la prima settimana di gennaio per giocare le loro ultime carte sotto le feste.