Quel lontano 5 aprile 1923, protagonisti e origini del calcio sambenedettese

Formazione Samb 1926-1927

di BENEDETTO PEROTTI –

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Il calcio sambenedettese ha origini lontane, se pensiamo alla pratica del gioco del football a San Benedetto del Tronto. Alcune città a noi vicine hanno indicato la data di nascita ‘pro-domo loro’, facendo ricorso alla ‘genealogia’ di una Società di Ciclismo, Atletica e Pugilato. Poi, appellandosi alla proprietà transitiva, hanno saltato alcuni passaggi per arrivare all’anno 1898. Ma questo è soltanto uno dei tanti esempi. I ‘pionieri’ sambenedettesi invece, mostrandosi forse troppo ‘corretti’ nonostante ci fossero prove che il calcio si praticasse già dal 1912, hanno voluto far coincidere l’anno della nascita (1926) alla prima volta in cui la Samb (ha cambiato sei ‘denominazioni’ nel corso di quasi un secolo) ha partecipato al suo primo Campionato Ufficiale della FIGC (Federazione Italiana Gioco Calcio). A quei tempi le squadre erano affiliate all’ULIC (Unione Libera Italiana Calciatori).

Nel nostro territorio si giocavano le prime ‘sfide’ sulla spiaggia o ad est della Linea Ferroviaria. Poi iniziarono le ‘partite’ tra le diverse ‘squadre’ e le località limitrofe. La prima squadra sambenedettese è stata il Torrione,  ma esistevano anche le formazioni autonome della Fortitudo (già nel 1912 maglia verde bianco),  Forza e Coraggio (maglia giallo nera),  Serenissima (maglia azzurra) ed altre.

In un Almanacco degli anni trenta si faceva risalire la data di nascita della Samb al 1919. Ma poi, a causa di vicende interne riconducibili a diverse incomprensioni, il pioniere del calcio locale Checco Sciocchetti (prima in qualità di calciatore, poi come dirigente e giornalista) insieme al fratello Nicolino (arbitro), fece una ricerca approfondita per datare uffucialmente la Samb nel 1923.

Pietro Cosignani ricorda che, secondo i ‘calcoli’ del direttore sportivo Lucinio ‘Lucio’ Palestini,   la Samb sarebbe nata nel 1921. Comunque sia si litigava spesso per i motivi più vari, motivo per cui si rese indispensabile una sorte di Statuto Costitutivo, al quale aderirono le tre società autonome: Fortitudo (Presidente Ercole Bagantoni), Forza e Coraggio (Presidente Andrea Veccia) e Serenissima. Il Torrione, ritenendosi defraudato, si fece da parte.

La riunione venne convocata nella tarda mattinata di giovedì 5 aprile 1923, nell’albergo più importante dell’epoca: l’Hotel Eden, dotato di un ampio spazio interno scoperto (attualmente utilizzato come parcheggio privato, con ingresso in via Livenza) e, successivamente, anche del Teatro Virginia, dove oggi è ubicata la Chiesa dei Padri Sacramentini.

Dopo gli interventi dei tre rappresentanti delle società e di altri pionieri del calcio locale (tra i quali Camillo Valentini, Checco Sciocchetti, Federico Sciocchetti, Antonio Candiani, Giovanni ‘Nino’ Piunti ed altri ancora), si costituì la società ‘Unione Sportiva Sambenedettese’, nata dalla fusione delle tre società sopra menzionate.

In seguito, il 25 maggio 1927, il segretario politico provinciale del Partito Fascista, Francesco Merli, in ottemperanza alle disposizioni dello Statuto del CONI, in una lettera indirizzata al Podestà di San Benedetto del Tronto, Francesco Cosignani, determinò di raggruppare nel più breve tempo possibile i gruppi sportivi in un unico organismo fattivo, deliberando di procedere allo scioglimento delle organizzazioni che non ritenevano opportuno uniformarsi alle direttive del CONI.

In seguito a questa direttiva si fusero il Gruppo Sportivo ‘Filippo Corridoni’, la ‘Fermana’ e la ‘Veloce’ di Fermo, U.S. Sambenedettese e S.C. Torrione di San Benedetto del Tronto, Canottieri ‘Nettuno’, Canottieri ‘Piceni’, Sangiorgese del Litttorio ed Erranti Brunero di Porto San Giorgio, Canottieri ‘Piceni’ e S.S. Robur di Grottammare. Dopodichè la storia, con alterne vicende, è proseguita fino ai nostri giorni. A tal proposito l’argomento verrà ampiamente trattato in un libro che il giornalista sportivo Pino Perotti sta scrivendo insieme ai suoi figli.