Laboratorio “Spaziarte” ad Altidona: una splendida realtà fra poesia, teatro e danza

di REDAZIONE –

ALTIDONA – “Spaziarte” è un Laboratorio per adulti e bambini, progettato nel 2007 e che ha trovato il giusto consenso nel 2018. Vari gli eventi portati in “scena” nel territorio con musica dal vivo, poeti e scrittori di livello nazionale quali Brunilde Neroni, Anna Maria Rita Daina, Gianni Marcantoni. Le verie performance di teatro improvvisato in lingua italiana e vernacolo, danza libera e cre-attiva, poesia e arte pittorica, sono state seguite ed apprezzate dal pubblico sempre presente e numeroso che ci ha seguiti a Ripatransone, a Lapedona, a Grottammare e ad Altidona. Sarà Stefania Pasquali, che ha dato il via a questa nuova realtà, ad illustrate le peculiarità di questo lodevole progetto che sta raccogliendo ampi consensi in diversi Comuni delle Marche.

Laboratorio Spaziarte in sintesi (a cura Stefania Pasquali)

La “Bottega della Poesia”
Qual è oggi il ruolo della poesia? Bisognerebbe prima condividere cosa intendiamo per Poesia e se i valori siano gli stessi che abbia avuto da sempre. Il poeta dirà le cose nuove ed antiche che ha sempre detto ma in un modo certamente diverso. Si rivolgerà alla bellezza, al dolore, alla vita, all’amore, alla morte. Grazie alla forza evocativa che la Poesia possiede e che si trasmette, anche negli incontri sempre più interessanti, permeati di pensieri filosofici, con il Poeta Gianni Marcantoni, si entra nella sfera dei sentimenti e delle emozioni. Tutt’altro che distaccato dalla realtà e dalla società, ogni Poeta, testimone del suo tempo, è investito di una grossa responsabilità: trasmettere conoscenza.

La “Bottega della Poesia”, nata con il Laboratorio Spaziarte nel 2018 ad Altidona, ha origini lontane nel tempo. Si origina da  un’idea che persegue la scrittura, non con la leggerezza di chi scrive un sms, ma con un profondo esame di conoscenza del linguaggio, della sua struttura e delle radici proprie delle parole. Una sorta di rinnegamento dell’effimera superficialità del termine troppo comune, sbiadito o improprio. Come giustamente dice il Poeta Gianni Marcantoni, bisogna ridare alla Poesia, svuotata ed esiliata, il proprio ruolo sociale, ruolo che ha detenuto fin dall’antichità, quando costituiva il tramite col Sacro.

Eppure la Poesia sa stare anche in silenzio, soprattutto nei momenti più autenticamente creativi in cui ascolta i battiti dei propri pensieri. Una volta pubblicati, i versi finiscono per non appartenere più al suo autore ma si donano con il segreto proposito di scaldare e custodire il cuore del lettore. Al di sopra di tutto rimane comunque la Parola Poetica, che arriva per ispirazione come e quando vuole e per dare il giusto senso al tutto. La Parola pur essendo ultima nella scala della evoluzione umana, è prima nella storia della creazione, in quanto: “In principium erat Verbum”. É dalla Parola pensata, sofferta, espressa, scritta, che nasce la vita con il valore che merita. La Poesia allora va riscoperta e proposta continuamente iniziando prima possibile. Essa arricchisce e avvolge di suoni le parole scelte che hanno la funzione di sciogliere e ricomporre sentimenti e sensazioni senza tempo.

La funzione propria e vocazionale del Teatro
La funzione e vocazione propria del Teatro è qualcosa di tangibile. il Teatro, sia classico o sperimentale, espresso in lingua italiana o in vernacolo, ha il compito di avvicinare le persone e farle incontrare. Al Teatro si potrebbe togliere tutto: luci, scenografia, costumi…,ma rimane tale se vi restano gli spettatori e gli attori. Questi sono gli elementi cardine ed essenziali di questa forma d’arte antichissima. Nel Laboratorio Spaziarte, la recitazione è intesa in vari modi, per esempio come una performance di un singolo o di pochi altri, in un fluido agire nel quale il linguaggio del corpo si mescola con la parola.

L’aspetto sul quale concentriamo la nostra maggiore attenzione è quello sociale. Per noi, il Teatro è prima di tutto comunicazione che può avere anche un’efficacia educativa nell’accogliere le esistenze e nel saperle reinterpretare. Tali progetti fioriscono in un quadro che non può fare a meno della Musica, della Danza, della Poesia, dell’Arte pittorica. I testi, in quest’ ottica vengono concepiti come fossero un essere multidimensionale, pieno di risorse e dotati di uno strato profondo di natura emotiva ed affettiva.

Fare pedagogia attraverso il Teatro implica un approccio di studio, di analisi e di azioni concrete, di stampo multidisciplinare. E’ importante avere delle competenze di base in campo psicologico e comportamentale che derivano in parte anche dalla mia lunga esperienza di ex docente. La progettualità e la dinamicità sono processi delicati che portano l’individuo, visto nella sua multi- dimensionalità, ad entrare in contatto con sé stesso, a conoscersi meglio.

Il progetto Teatrale del Laboratorio ha lo scopo inoltre di aiutare la persona, immersa in varie situazioni personali, a scendere a patti con la propria interiorità. Ciò significa imparare a rappresentare, dell’animo umano, le frustrazioni, le energie e la rabbia, i nodi e le contraddizioni interiori oltre che le facili esemplificazioni. Percorrendo questa strada del Teatro Sperimentale, si cerca di fornire ai protagonisti gli strumenti intellettuali ed introspettivi, per apprendere l’autodeterminazione. In questa maniera si diventa liberi, capaci anche di importanti responsabilità.

E inutile ribadire quanto sia fondamentale questo percorso di Teatro, sia per bambini a partire dalla Scuola per l’infanzia, che per adulti, al fine di condurre la persona alla primordiale spontaneità, a comportamenti più naturali e meno legati al comodo alibi del  “si è sempre fatto così”. Ci si concentra in prevalenza, sugli interventi strettamente legati alla mente e all’umanità degli interlocutori/attori.

Il fascino e la seduttività del Teatro sono caratteristiche decisive, affinché venga scelto da chi vi si approccia, per scopi di natura culturale, sociale e di crescita personale. Ed infine è bene ricordare anche le sperimentazioni effettuate per fare uscire il Teatro dal luogo ad esso assegnato, in esterni naturali, nelle piazze o in interni più intimi come gli spazi delle case. Sono stati allestiti, nel corso dell’anno spettacoli vari, facendo salire sul palco per la prima volta, le persone più disparate in età ed esperienze di vita. Tutto questo ha l’intento di avvicinare e far innamorare con impegno e serietà, la gente, al Teatro.

Caratteristiche della Danza Cre-attiva
Il Movimento è crescita e trasformazione. La Danza Cre-attiva ha un approccio pedagogico per chi la pratica che si realizza attraverso un percorso educativo, individualizzato e di gruppo, all’interno della dimensione del corpo. Si tratta di crescita personale che utilizza l’uso di “Parole Madri” mediante l’ascolto di Poesie che via via vengono  appositamente proposte e scelte dal Poeta Gianni Marcantoni da Cupramarittima, inserito nel Progetto Spaziarte con  la Bottega della Poesia.

Le “Parole Madri”, tratte da significativi versi poetici, hanno il compito di sostenere e stimolare le qualità del movimento. L’uso mirato di musiche inducono invece all’approccio relazionale/affettivo, nel riconoscimento e nel rispetto dell’altro nella sua specificità. L’uso di oggetti concreti a disposizione del singolo e del gruppo, consentono di sperimentare flessibilità creativa a partire dal proprio potenziale espressivo. Si possono utilizzare fogli colorati, elastici, nastri, stoffe, palloncini di vare forme e dimensioni che divengono intermediari della relazione, come fossero una specie di ricongiungimento tra il sé e l’altro, fra il sé e il sé e la consapevolezza di sé stesso nell’incontro.

Gli oggetti vengono scelti di volta in volta secondo precise caratteristiche estetiche : bellezza, gradevolezza al tatto e alla vista, leggerezza. La bellezza contiene in sé un processo che è anche in un certo senso terapeutico. Chi promuove e guida la Danza Cre-attiva in realtà è un facilitatore che media le relazioni del gruppo o del singolo rispettando spazi interiori e tempi. Gli incontri, a cadenza settimanale, aperti a bambini e adulti in fasce orarie differenti, servono per scoprire il potenziale espressivo di ciascuno, scoprendo i limiti corporei anche di tipo emozionale, per poterli vivere consapevolmente e trasformare.

I limiti personali, nella Danza Cre-attiva, non rappresentano mai degli ostacoli ma sono risorse utili per la crescita. Non è necessario saper ballare, la cosa importante è destrutturare i propri schemi corporei e le proprie memorie di movimento per poterne incontrare di nuove. Muoversi è entrare in contatto in ogni tempo della vita con la parte invisibile ai nostri occhi: noi stessi.

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