A X Factor vince “La fine del mondo”. Il trionfo del rapper Anastasio

di ELIANA NARCISI (ELIANA ENNE) –

Cala il sipario sulla dodicesima edizione di X Factor che ha incoronato il ventunenne Anastasio, già disco d’oro con il suo inedito prima ancora della finale. “La fine del mondo” è in cima alle classifiche meritatamente, piace perché canta la rabbia di chi vuole fare la rivoluzione con la musica, perché usa il linguaggio giusto, quello di una generazione che ha un’urgenza comunicativa che troppo spesso viene giudicata superficialmente. Applausi anche per gli altri finalisti Bowland, Luna e Naomi. Una finale spettacolare ricca di ospiti (primi fra tutti i Muse) che si apre con il ricordo delle vittime di Corinaldo e che conclude una stagione, però, non altrettanto entusiasmante.

Dodici concorrenti più o meno interessanti, talentuosi ma comunque in gran parte di quelli che danno la sensazione del già sentito, già visto. Poco coraggio alle auditions, pochi gli elementi originali (solo tre i dischi che personalmente comprerò: Bowland, Martina e ovviamente Anastasio), molte le polemiche. Il giovane vincitore partenopeo ha fatto discutere per i suoi comportamenti al di fuori dello show (una simpatia manifesta per l’estrema destra e un post offensivo nei confronti di Selvaggia Lucarelli, seguito poi da scuse pubbliche), ma anche per l’assenza di entusiasmo di fronte al successo che consolidava puntata dopo puntata. Si sentiva già un personaggio.

Una giuria che ha provato a togliere loro i riflettori. Dalla controversa cacciata di Asia Argento per violazione del regolamento etico della rete (Sky che per anni si è tenuta senza battere ciglio Morgan che pareva il testimonial delle droghe sintetiche, oggi fa la morale a Asia per una denuncia estremamente dubbiosa), all’arrivo di Lodo Guenzi (l’uomo che vuole bene a tutti, visibilmente spaesato e a disagio). Dal costante (odioso) ricorso al tilt per risolvere i ballottaggi alle provocazioni di Manuel Agnelli, furioso per le sorti di Martina (sedicenne originale cantautrice il cui video “Cherofobia” delle auditions ha raggiunto quasi venti milioni di visualizzazioni), data per papabile vincitrice e a sorpresa esclusa dalla finale. Misteri del televoto.

E che dire di Fedez? L’ho conosciuto anni fa quando annunciava il viaggio più importante della sua vita verso il Libano, per mettersi a disposizione di bambini che “hanno camere con vista guerra”. L’ho ritrovato quest’inverno a lanciare frutta e verdura al Carrefour. Disorientato e disorientante. Un giudice distratto che ha perso subito due dei suoi ragazzi, non sa neppure lui come ha fatto a portare Naomi in finale (gran voce e tecnica ineccepibile, ma è stata salvata al ballottaggio quasi a ogni puntata e il suo inedito in fondo alle classifiche è fra i più brutti della storia del programma). Merito delle dirette di Instagram targate Ferragnez? L’unica costante è Mara Maionchi, divertente e divertita come una che sa già di portarsi a casa il risultato che conta. Per la seconda volta.

Un talent comunque imperdibile come tutti quelli che consentono a noi spettatori di credere ancora nei sogni. Aspetto di vedere la prossima edizione, che mi auguro rinnovata nella giuria e nelle selezioni, perché la vera sfida inizia dopo, quando si spengono i riflettori del Forum di Assago, con il confronto diretto dei ragazzi con il pubblico senza il filtro del televoto, col mercato delle vendite e delle classifiche che non ammettono ballottaggi o ripescaggi miracolosi.

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