Biancaneve compie 80 anni, tutti i “segreti” della più bella del reame

di ROSITA SPINOZZI –

La “più bella del reame” compie ottant’anni e non ha neanche una ruga. Il mito di Biancaneve continua a risplendere nel firmamento Disney e, nonostante la matematica ci mette dinanzi al dato di fatto oggettivo che è la più “anziana” delle principesse, possiamo tranquillamente aggiungere che nessuna è più bella di lei. E non lo diciamo per assecondare lo “specchio, specchio delle mie brane”, ma semplicemente perché si tratta di pura realtà. Protagonista del celebre classico apripista di Walt Disney Snow White ad the Seven Dwarfs, proiettato in anteprima il 21 dicembre 1937 al Carthay Circle Theatre – dove fu accolto con una standing ovation da un pubblico di stelle, tra cui Charlie Chaplin – Biancaneve è l’incarnazione stessa della femminilità e determinazione, purezza e al tempo stesso sensualità, grazia ed eleganza. È un po’ tutto e il contrario di tutto. Con i suoi occhi da cerbiatta, le irresistibili scarpette con timido tacco e fiocchetto, le labbra rosse che spiccano su un incarnato pallido incorniciato da capelli neri come l’ebano, Biancaneve è la risposta a tutte le “bionde” che le sono succedute senza mai oscurarla. E come potrebbero? Una perde la scarpetta, l’altra dorme, un’altra è rinchiusa in una torre, e via dicendo. La “leggenda” narra che inizialmente avrebbe dovuto essere bionda anche lei (sigh!), ma per errore al disegnatore cadde una goccia di inchiostro nero sulla sua testa e fu allora che alla Disney si resero conto che la pincipessa bruna stava molto, ma molto meglio. E che dire delle guance rosse ricreate con vero blush? Ma non sono soltanto questi i particolari che hanno decretato il successo mondiale di un cartoon che ha davvero rivoluzionato la storia del cinema, dimostrando al grande pubblico che i disegni animati possono anche raccontare storie drammatiche e a tratti spaventose. Perché ammettiamolo, Biancaneve è una favola dark dagli indiscussi risvolti gotici. Basti solo pensare al cuore che doveva esserle strappato, alla perfida matrigna, alla mela avvelenata, alla tragicità di una morte apparente mitigata un po’ dalla leggiadria della bara di cristallo. Erano, quelli, gli anni bui in cui gli Stati Uniti uscivano dalla grande depressione, e Disney ebbe la genialità di portare sullo schermo tematiche non proprio infantili rese, però, fruibili a grandi e piccini. Snow White ad the Seven Dwarfs venne distribuito negli Usa il 4 febbraio 1938, per approdare in Italia l’8 dicembre dello stesso anno, e portò al box office ben 8 milioni di dollari in tutto il mondo. Non a caso ancora oggi Biancaneve e i sette nani  è tra i film di animazione più redditizi della storia americana. Numerosi gli adattamenti cinematografici, tra cui ricordiamo Biancaneve con una graziosa Lily Collins nel ruolo della principessa e una divertente Julia Roberts nei dorati panni della matrigna; Biancaneve e il cacciatore con una combattiva Kristen Stewart, Chris Hemsworth (altro che Principe Azzurro!), e Charlize Theron (una regina oscura che brilla come il sole); Once Upon a Time proiettato ai giorni nostri, con Ginnifer Godwin (Biancaneve) e Lana Parrilla (Regina Mills).
Tornando a Walt Disney, non scelse questa fiaba a caso, in quanto aveva assistito in un cinema muto alla prima versione tratta dai fratelli Grimm, e se n’era subito innamorato. Uscì in strada dicendo a se stesso “Andiamo a lavorar!” proprio come i simpatici nani minatori. Disney ci lavorò per davvero e creò un capolavoro, amato e riconosciuto in tutto il mondo. Per il film furono realizzate 2 milioni di illustrazioni usando 1500 tonalità di colore. La pellicola fu premiata con un Oscar speciale – ricevuto da WaltDisney direttamente dalle mani di Shirley Temple – e con sette Academy Award in miniatura. Di anni ne sono passati da allora e anche tanti. I segni del tempo non perdonano, e così anche Biancaneve ha ceduto alle lusinghe di qualche ritocchino. Niente botox – per carità! – state tranquilli. Mi riferivo al film, restaurato nel 2001 in occasione del centenario di Walt Disney. Biancaneve è perfetta così, dolcemente immutabile nel tempo. E prima di augurare buon compleanno alla principessa che l’immaginario collettivo ormai abbina alle mele rosse, confesso a fine articolo – ma tanto si era già capito – che Biancaneve è sempre stata la mia preferita in assoluto. E non solo da bambina, ma ancora oggi. E lo sarà anche quando avrò ottant’anni.