Capriccio e natura, un viaggio nell’arte della Marca Maceratese del secondo Cinquecento

Mostra Macerata, allestimento

di ROSITA SPINOZZI –

MACERATA – I Musei Civici di Palazzo Buonaccorsi ospitano, dal 15 dicembre 2017 al 13 maggio 2018, la mostra “Capriccio e natura nel secondo Cinquecento. Percorsi d’arte e di rinascita nelle Marche”, organizzata da Macerata Musei e inaugurata in presenza degli storici dell’arte Alessandro Delpriori e Anna Maria Ambrosini. È la seconda delle mostre in programma nell’ambito del progetto biennale “Mostrare le Marche”, promosso dal protocollo d’intesa tra Regione Marche, Mibact, Anci, Conferenza Episcopale Regionale, e i Comuni di Macerata, Ascoli Piceno, Fermo, Loreto, Matelica.

Le curatrici di Macerata Musei, Rosaria Cicarilli e Giuliana Pascucci, insieme ad artigiani e maestri restauratori del territorio, hanno lavorato per consentire al piano nobile del settecentesco palazzo di Macerata di accogliere le opere delle nostre terre strappate al terremoto e valorizzare, nello stesso tempo, un patrimonio culturale inestimabile per storia, valore artistico e affettivo. I Comuni da cui provengono le opere sono Ancona, Ascoli Piceno, Ostra Vetere, Fabriano, Colferraio di Matelica, Santa Vittoria in Matenano, Apiro, Treia, Camerino, Tolentino, Urbino, Fermignano.

«Ci riempie di soddisfazione parlare della nostra storia d’arte con le opere recuperate dal Santuario di Santa Maria delle Vergini custodite nei nostri depositi dopo il sisma» ha evidenziato il sindaco Romano Carancini «Questa è la prima mostra che si fa nel territorio colpito dal sisma. Da qui riparte una nuova storia di cultura e di turismo».

«Da questo patrimonio abbiamo costruito itinerari di conoscenza e turismo con le opere dei territori colpiti dal sisma. È in via di realizzazione una mappa del viaggiatore che segnala le tappe di un viaggio straordinario nel tempo e nel nostro paesaggio» afferma l’assessore alla cultura Stefania Monteverde «Abbiamo sempre sostenuto con i Comuni del MaMa che le mostre con le opere salvate dal sisma aiutano a valorizzare i territori e la loro economia là dove le opere sono custodite. Un percorso che vedrà anche in futuro altre forme di itinerari in tutta la Marca Maceratese perché si torni a viaggiare nella nostra Marca. É una mostra che parla della nostra capacità di resilienza».

Oltre alle ditte incaricate di curare le luci (Salvatori e Bettucci) e di allestire la suddivisione degli ambienti tramite pareti di legno e tessuto (Linea 2 Interni), all’allestimento della mostra hanno lavorato l’architetto Valentina Pallotti sotto la direzione dei curatori Anna Maria Ambrosini Massari e Alessandro Delpriori.

L’esposizione prende il via dai dipinti della chiesa Santa Maria delle Vergini trasferiti durante il terremoto dello scorso anno nei depositi di Palazzo Buonaccorsi. Sei delle undici opere custodite, compreso il Tintoretto, sono precedentemente state  sottoposte a lavori di sistemazione e ripulitura da parte dei restauratori maceratesi Pierpaolo Mariani e Maria Topa, operazioni necessarie ai fini dell’allestimento.

«Nei prossimi mesi – aggiunge l’assessore Monteverde – all’interno di Palazzo Buonaccorsi verrà allestito un laboratorio di restauro affinché possa essere visibile il grande lavoro di salvaguardia che si sta facendo». La mostra verrà corredata da una serie di itinerari già oggetto di studio nel catalogo,  fotografia dei luoghi quali chiese, oratori, tempietti, facenti parte del patrimonio sistino nel nostro territorio.