Panchina Rossa a San Benedetto, Uil: «Servono leggi, servizi e nuova cultura dei sentimenti»

di REDAZIONE –

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Sono stati Aurora e Manuel, due studenti del Liceo Scientifico Rosetti accompagnati dalla loro docente Lidia Bartolomei, a scoprire il drappo che copriva la Panchina Rossa a San Benedetto del Tronto. Un simbolo della lotta alla violenza sulle donne installato davanti alla sede della Uil, al civico 175 di via Piemonte, vicino alla scuole anche per dare un segnale di cultura del rispetto alle nuove generazioni.  «Servono sicuramente più risorse ai Centri Antiviolenza, un maggior finanziamento al reddito di libertà, lavoro alle donne come strumento di emancipazione, leggi più stringenti in materia di tutela ma soprattutto serve una cultura del rispetto – ha detto Claudia Mazzucchelli, segretaria generale della Uil Marche – Dobbiamo lavorare prima di tutto in famiglia e nelle scuole, nei rapporti interpersonali per far nascere la luce della consapevolezza e speriamo che questa panchina faccia riflettere e spinga le donne a uscire dal buio della violenza e a utilizzare il 1522, il numero per segnalare violenze e atti persecutori».

Secondo gli ultimi dati nella provincia ascolana nei Cav si è passati dalle 40 richieste di aiuto di 10 anni fa alle 94 dell’ultimo dato disponibile. Presente anche il sindaco Antonio Spazzafumo ed Ede Talanga, responsabile della Uil di San Benedetto. «Grazie alla Uil per aver pensato a questa Panchina soprattutto un momento in cui sentiamo notizie inaudite – ha evidenziato il primo cittadino – Come città ci stiamo attrezzando con centri di ascolto per incoraggiare le donne a denunciare senza vergogna o timori le violenze subite e speriamo che anche questa iniziativa possa fare la sua parte».

«In meno di un anno nelle Marche si sono registrati 5 femminicidi. Donne diversissime tra loro per età e vissuto. La Uil da tempo svolge un’azione in questo senso anche attraverso gli uffici Mobbing e Stalking e il coordinamento Uil Pari Opportunità – spiega la segretaria Mazzucchelli – I dati dei Cav sono allarmanti in tutte le Marche. Basti pensare che in tutta la regione i contatti o accessi aumentati del 53% dal 2013 a oggi. Parliamo di 663 donne, 180 in più rispetto all’anno precedente. Un terzo di loro ha figli a carico, il 74% sono italiane e questo ci fa temere un sottobosco di straniere che per cultura o per paura non denunciano». Secondo Istat nel 2022 sono state circa 947 le persone che si sono rivolte al 1522, il numero verde per sostenere e aiutare le vittime di violenze, molestie, stalking. Di queste un centinaio dalla provincia di Ascoli.

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