Soppressione del Bum cartaceo, l’ex assessore Baiocchi:«Gli anziani privati del diritto di informazione»

di REDAZIONE –

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – La decisione del Comune di San Benedetto di sopprimere l’invio alle famiglie del Bollettino Ufficiale Municipale cartaceo (BUM) per lasciarne solo la versione online, non piace alla psicoterapeuta Antonella Baiocchi la quale, nella veste di Coordinatore Nazionale del Dipartimento di Tutela delle Fasce Vulnerabili  e delle Vittime di violenza di qualsiasi sesso, conferitele dal Ciatdm, invita il sindaco Spazzafumo a rimodulare la decisione. «La trovo una decisione irrispettosa  e discriminante nei confronti degli anziani, una delle fasce più vulnerabili della cittadinanza che vengono tagliati fuori  dal diritto di informazione. Ogni cittadino che abbia nel cuore amori e affetti di una certà età,  non può esimersi dal chiedersi: “E ai nonni chi ci pensa? Cosa rispondere loro qundo non vedranno più arrivare il giornalino del Comune che come un rassicurante rituale attendevano a metà mese?».

Secondo la Baiocchi, le motivazioni addotte dall’Amministrazione comunale per giustificare questo taglio (spiegate nell’ultimo BUM di gennaio e che riportiamo di seguito) non reggono: “…Una pubblica amministrazione, che ha il compito di spendere al meglio le risorse di tutti, deve chiedersi se vi sono modi migliori e meno onerosi, per comunicare con i propri cittadini. Il BUM così come l’abbiamo conosciuto fin ora costa circa 30.000 euro l’anno … ma gli aumenti subiti dalla carta lasciano presagire incrementi consistenti….”

«Questa decisione  suona come un ennesimo atto maldestro nei confonti della sobrietà e delle fasce vulnerabili. – afferma la Baiocchi – L’Amministrazione comunale dovrebbe fare un passo indietro e pensare ad una soluzione più dolce rispetto a quella “dicotomica” (tutto niente) del taglio netto del giornalino cartaceo. Potrebbe pensare di inviare il cartaceo solo alle case di riposo e alle famiglie con anziani al di sopra di una certa età. Non ho dubbi  in merito alla buona fede e voglia di “far bene” di questa Amministrazione e del sindaco Spazzafumo. Ma il nostro  sindaco dovrebbe capire che questa buona volontà è probabilmente intralciata da una certa “fragilità culturale” nei confronti di argomentazioni come il rispetto, l’inclusione, l’integrazione e le pari opportunità verso le fasce vulnerabili».

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