di REDAZIONE –
GROTTAMMARE – É andato ai giovani cineasti della “Curzi” il premio Unicef della XXII edizione del “Sottodiciotto Film Festival” di Torino. I ragazzi dell’istituto sambenedettese hanno vinto il Concorso riservato alle Scuole Secondarie di I grado con il video “Fiori dal deserto”, realizzato dagli alunni della classe 2^ C (anno sc. 2019-20) coadiuvati dai professori Catia Cichetti, Vincenza Marchegiani e Riccardo Massacci. L’opera è dedicata alla vicenda del quattordicenne del Mali, annegato nel Mediterraneo, che custodiva la sua pagella cucita nella tasca. Il prestigioso riconoscimento è stato consegnato “virtualmente” alla Dirigente dell’istituto, la professoressa Elisa Vita, ai docenti e ad una rappresentanza degli alunni, nel corso di una cerimonia svoltasi in videoconferenza.
«Siamo certamente orgogliosi di un premio che riconosce l’impegno dei nostri ragazzi su un tema delicato e importante come quello delle migrazioni – ha sottolineato la Dirigente Elisa Vita –, ma che testimonia anche come l’utilizzo delle diverse forme espressive sia una componente fondamentale del lavoro didattico che portiamo avanti nel nostro istituto».
Già premiato anche al “Romics” (Festival Internazionale del Fumetto, Animazione, Cinema e Games), “Fiori dal deserto” ha vinto a Torino con la seguente motivazione: “per la capacità dei bambini di essersi immedesimati nel lungo viaggio che sono costretti a compiere alcuni loro coetanei a causa della privazione dei loro diritti”.
Il video, visibile all’indirizzo https://youtu.be/q-_K73MWCzA., nasce da un percorso di riflessione sul tema dei diritti dell’infanzia, articolato in vari momenti, in cui il dare voce a chi non l’ha più è emerso come un’urgenza ineludibile. I ragazzi hanno voluto mettersi nei panni dei loro coetanei meno fortunati, cercare, anche solo per un attimo, di calarsi nella tragedia che li ha travolti, creature indifese, inghiottite dai flutti. Hanno voluto immaginare i sogni, le speranze, le paure dei bambini migranti, che soli, in balia di un mare nero come la pece, hanno visto chiudersi la volta di quel cielo che sembrava così pieno di promesse.
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